.......e loro hanno abboccato, scritta un'altra pagina nera del giornalismo italiano.
Da fonti dei servizi segreti apprendiamo che il Secolo XIX è stato oggetto di una feroce burla. Giovani ed annoiati genovesi hanno confezionato una falsa notizia, mescolando i soggetti più “nominati” dalla stampa di destra e dai teorici del terrore inesistente, quindi l’hanno propinata agli sprovveduti, quanto ignari, giornalisti del Secolo XIX. Un minestrone perfetto che riunisce tutti gli stereotipi impossibili tanto cari alla destra: le due Simone, gli anarcoinsurrezionalisti, indymedia, e ovviamente l’islamico cattivo.
La notizia conteneva anche la chiave per accendere i dubbi di chiunque faccia giornalismo professionale, ma evidentemente al foglio in questione non è abitudine controllare le fonti, come è abitudine pubblicare solo le notizie funzionali alla visione del mondo che la proprietà dei media vuole imporre.
I fantomatici servizi, tanto impiegati come fonte da tutti i giornali che producono propaganda guerresca, questa volta sono stati il cavallo di troia per abbindolare questi comici e spaventanti articolisti. Solo l’ignoranza dei meccanismi che sovrintendono all’uso del web, infatti, può giustificare la necessità di “tecnici specializzati di Indymedia” per caricare un video su un forum, solo la sunnominata ignoranza cosmica può far pensare che occorra un genio per inviarla da un qualsiasi internet point, al fine di guadagnare l’anonimato. Al Secolo XIX ci sono saltati dentro a piedi uniti, saltando pure il controllo sulle fonti, e persino quel minimo di analisi logica che avrebbe permesso di svelare la burla.
Oggi, con nostra enorme soddisfazione, anche il quotidiano Libero, riprende la notizia, colorandola come costume di ulteriori sconcezze e falsità. Fin dal titolo il fogliaccio sbaglia, non siamo mai stati a nessun G8, e fornisce la notizia con grande enfasi, allegando una foto di Bin Laden e gridando alla complicità coni “terroristi” tagliagole. Nella stessa prima pagina sulla quale campeggia la pubblicità per il calendario 2005 di Mussolini (il nonno defunto o la nipote desnuda?) il giornale privo di giornalisti ma ben dotato di fascisti, azzanna la finta preda e mostra di gradire la balla preconfezionata.
Non avevamo dubbi, il giornalismo a tesi, o in orbace, ormai ha questi standard: nessun controllo delle fonti, disprezzo palese e conclamato verso i propri concittadini non plaudenti, criminalizzazione di qualsiasi dissenso o riflessione critica.
Basta con queste pagliacciate! Basta con i “servizi” come fonte di ogni denigrazione, falsità e calunnia! Basta con il giornalismo dei magliari in camicia nera!
Il Secolo e Libero, utili neanche ad incartare il pesce!
Questa gente dovrebbe prendere posto nelle patrie galere, sostituendo il centinaio di "islamici" finora accusati ingiustamente dai "servizi" che tanto stimano.
Assassini della verità, questa a ve la meritate tutta:
PRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR!
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