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Appello del sud che si ribella!
by sender Saturday, Nov. 06, 2004 at 1:19 PM mail:

Appello da sottoscrivere inviando una mail a stopinquisizione2@libero.it

APPELLO

Il due dicembre, a Cosenza, in corte d’Assise, sarà celebrato un processo importante. Alla sbarra, non solo 13 imputai, bensì l’intero movimento contro la globalizzaziome e tutto il sud che si ribella.
Lo stesso sud, che espresse una grande solidarietà nei confronti degli attivisti arrestati, mise in evidenza l’assurdità di un’inchiesta che mira a colpire il concetto stesso di partecipazione democratica.
Il carattere indiscutibilmente politico di questo processo, si ricava da due episodi, che hanno caratterizzato la vicenda processuale negli ultimi mesi: nel giungo scorso, il governo Berlusconi si è costituito parte civile contro gli imputati, chiedendo dieci miliardi di lire di risarcimento danni. Un mese dopo, il pubblico ministero ha inserito nella lista dei testi d’accusa il capo della polizia De Gennaro, che verrà a Cosenza per deporre.
Oggi, possiamo affermare che siamo passsati dal Sud Ribelle alla ribellione del sud. Le rivolte di Melfi, Scanzano e Acerra, tra le tante altre, testimoniano che è possibile lottare contro le forze che ci oltraggiano, violentano e calpestano. Sono le medesime forze che aggrediscono l’ambiente, deturpano le coste con progetti come quello del mostruoso ponte sullo stretto e inseguono ‘modelli di sviluppo’ che in realtà non producono nuovi posti di lavoro. Piuttosto, precarizzano l’occupazione esistente, favorendo la piaga del lavoro nero, schiavizzano masse di migranti e alimentano il proliferare dell’illegalità, consegnando intere generazioni nelle braccia della mafia. Gli stessi che mettono in discussione il carattere pubblico dell’istruzione e del sapere attraverso forme di aziendalizzazione di scuola e università, contro le quali studenti e docenti dell’Unical stanno lottando.
Riteniamo che, in una società democratica, opporsi a tutto ciò sia diritto di ogni cittadino, che deve potersi sentire libero di esercitare il proprio dissenso senza minacce o condizionamenti di sorta. La salvaguardia dei valori culturali e ambientali è patrimonio prezioso per il presente e il futuro, la cui distruzione e contaminazione sono forme di violenza dell’uomo.
E’ fondamentale la promozione e la pratica di una cultura della pace, del dialogo, della cooperazione e del pluralismo di fedi e culture, quale risposta al triste spettacolo di violenza e di bombe ‘intelligenti’ faccia impresentabile del modello di globalizzazione che accresce lo sfruttamento degli esseri umani, che genera discriminazione, che favorisce i profitti dei potenti della Terra.
E’ contro la sacrosanta azione di questi movimenti che si è scatenata l’azione repressiva, che è questione che va ben oltre la sorte, pur per noi preziosa, di 13 compagni. Crediamo quindi che la loro vittoria processuale sia questione che ci riguarda tutti direttamente, e tutti dobbiamo adoperarci per conseguirla.
Noi sottoscrittori facciamo quindi appello a tutti i sinceri democratici, al mondo dell’associazionismo e del volontariato, alle organizzazioni politiche e sindacali, all’università, alla chiesa e alle istituzioni affinchè partecipino alla costruzione di una mobilitazione per sabato 27 novembre, con un grande corteo a Cosenza.

Per adesioni inviate una mail a stopinquisizione2@libero.it

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