ventisettesima udienza del processo ai 25. rinviati mondelli e lauro, ci restano pur sempre mondelli, rollo, auriemma e piccolotti. a vous
SINTESI XXVII UDIENZA PROCESSO AI 25
Oggi, martedi' 9 novembre 2004, ventisettesima udienza del processo a 25 persone per devastazione e saccheggio, per i fatti avvenuti il 20 e 21 luglio 2001 a genova in occasione delle proteste contro il g8.
L'udienza di oggi si presentava come un udienza abbastanza delicata, data la presenza dei primi alti dirigenti direttamente coinvolti negli scontri, dopo una sequela di testimoni di basso rango o comunque poco implicati direttamente nella gestione dell'ordine pubblico. Purtroppo 2 di questi testi, Mario Mondelli, Primo Dirigente della Polizia di Stato, e il Capitano Antonio Bruno del III Battaglione Lombardia , Compagnia CCIR Alfa, sono stati rinviati a martedi' prossimo, ed essendo tra i protagonisti della prima carica contro il corteo dei disobbedienti in via Tolemaide (oltre che delle cariche in via Pisacane e in Piazza Tommaseo alla mattina) la loro presenza era molto attesa nell'aula del Tribunale.
Il primo teste un po' a sorpresa visto che non era stato citato ed era saltato la settimana scorsa, e nessuno si aspettava che arrivasse oggi in aula, e' un agente della DIGOS di Catania che nel 2000 ha arrestato uno degli imputati, FP, e che lo ha riconosciuto nelle foto inviate dai pm in giro per l'Italia. In aula delle foto mostrate dal dvd personale di FP preparato dalla procura, il teste riconosce FP solo in 3 foto su 5 e tra l'altro in quelle in cui e' meno chiaro il suo viso, il che non rende la vita dei pm molto piu' semplice. Dopo l'episodio di CA e AV di due o tre udienze fa, questo e' l'ennesimo tentativo di riconoscimento che va quantomeno sbieco ai pm.
Il secondo teste, Christian Falconetti, un agente della polizia stradale in servizio il 20 luglio, riferisce dell'assalto alla caserma, identificando in tale Ispettore Blasi il famoso poliziotto che esce dalla caserma con la pistola spianata contro i manifestanti. Un teste abbastanza di basso profilo che passa liscio.
Terzo teste, iniziano i pezzi grossi: Primo Dirigente Filippo Lapi. Il dottor Lapi venerdi' dirige 80 uomini del Reparto Mobile di Genova al varco su corso buenos aires, nei pressi di piazza paolo da novi. Insieme a lui ci stanno i bravi ragazzi di Canterini, 80 uomini del nucleo antisommossa, riconoscibili nei video dal cinturone bianco e dal casco Ubbot in dotazione (un casco opaco e sagomato). Questi sono i reparti che escono dalle grate in corso buenos aires e fanno le cariche in corso torino per disperdere i manifestanti che si erano assiepati all'incrocio; dopodiche' effettuano alcuni fermi in corso torino, e alcuni pestaggi tra cui il famoso "bastardi, sono un medico" che abbiamo visto mille volte nei video di indy aggiornamento uno seduto su una panchina di piazza savonarola. Dopo queste cariche i due reparti, Canterini e Lapi si dirigono in piazza Tommaseo, sgomberano la piazza, si attestano e poi prestano soccorso alla caserma della polizia stradale di via Saluzzo, dove pero' nel frattempo i manifestanti sono andati via. Ritornato sulle sue posizioni, il dottor Lapi insieme al vice questore vicario Calesini si riporta verso il ponte monumentale per un supposto attacco alla zona rossa, che lui stesso definisce una "falsa notizia"; verso le 15.30 si fa medicare a una mano che si e' ustionato con un cassonetto incendiato e poi raggiunge di nuovo un contingente della polizia in corso torino angolo buenos aires, portando ausilio al battaglione Lombardia e altri reparti che stanno fronteggiando i disobbedienti. Sgombera nuovamente tommaseo, ed e' proprio in tommaseo mentre ammazzano carlo, e per sua stessa ammissione raggiunge alimonda subito dopo il fatto (di cui lui dice di non essere a conoscenza all'epoca) e poi si allontana, ritornando in posizione e poi in questura. Il giorno 21 partecipa alle cariche sempre su corso buenos aires e corso torino, verso la galleria di corso sardegna, dove ordina al dirigente Auriemma, di accerchiare i manifestanti, liberare piazza giusti per consentire ai reparti con lui (a cui si sommano numerosi altri reparti e dirigenti) di transitare sotto la galleria ostruita con barricate in fiamme e liberare piazza giusti e corso sardegna fino ad arrivare "quasi a marassi". La testimonianze del dottor Lapi fa il gioco della difesa, in quanto tutti gli atti dipinti dai pm come gravissimi e testimonianza di devastazione e saccheggio, vengono trattati con sufficienza da Lapi, un po' come se fossero cose di tutti i giorni; dal che discende che non possono essere devastazione e saccheggio, un evento che e' dipinto dall'ordinamento giuridico itlaiano come un evento di eccezionale gravita'. Tanto e' ordinaria la sitauzione di "disordine pubblico" che Lapi non si ricorda con grande precisione molte cose, e pure ripercorrendo tutto il suo percorso abbastanza fedelemente non si spende in una descrizione dettagliata di questi eventi tanto gravi a detta dei pm da rimanere a fuoco nella memoria. In piu' i pm nel tentativo di fargli dire qualcosa di utile glimostrano chili di filmati che non riprendono lapi, ma le situazioni che loro vorrebbero veder accollate agli imputati, mentre il dirigente continua a dare risposte vaghe. In chiusura di esame la difesa mostra una foto a lapi per contestazione sul suo riconoscimento, e dulcis in fundo i reperti proposti dal pm non vengono acquisiti come richiesto dalla difesa, mentre il frame proposto dalla difesa non trova nessuna obiezione dal tribunale. 1 a 0 per noi dal punto di vista della procedura: alla fine non si puo' non godere di certi piccoli piaceri nel nervosismo di chi ti vorrebbe condannare a 15 anni :)
Quarto teste, Antonio Rollo. Qualcuno lo ricordera' come "l'uomo del mistero" di piazza Alimonda, il dirigente di Lauro, Fiorillo e dei relativi reparti che proprio prima di piazza Alimonda scompare dalle scene inspiegabilmente. Durante le operazioni Rollo sostiene di essere stato impiegato come retroguardia, cedendo i reparti da lui diretti ad altri dirigenti come il dottor Gaggiano e il dottor Lapi, o il vice questore vicario Calesini. Con il tipico scarica barile, lui c'e' in varie situazioni, ma pare non avere ruoli cruciali. Questo nonostante noi lo sappiamo coinvolto nelle cariche su via rimassa e corso marconi e nei relativi arresti, insieme a Lauro e al XII Battaglione Sicilia, che poi ammazzeranno Carlo, nonche' nelle cariche' che ripuliscono Piazza Tommaseo verso le 13.30. Rollo e' anche presente a supporto del III Battaglione Lombardia intorno al momento dell'assalto al blindato, e nelle bonifiche delle vie laterali fino a piazza Alimonda, verso le 16-17 di venerdi'. Ma di questo Rollo non parla. Tiene un profilo bassissimo, tanto da filare via come l'olio senza che ne' pm ne' difesa trovino utilita' nella sua deposizione, o meglio, in una deposizione che non dice niente a carico degli imputati, noi cmq ci guadagnamo :) Certo quest'uomo ha un talento per sgusciare via come un anguilla dalla vista, dall'udito e pure dai racconti :)
Quinto teste e' un altro dirigente, Maurizio Auriemma, che ha operato sia il 20 luglio che il 21 luglio. Dalla sua deposizione emerge una situazione in cui diversi focolai di scontri si moltiplicavano per la citta', mentre le forze dell'ordine venivano comandate a destra e manca nella citta'. Tutto questo comunque abbastazna sotto controllo. Nonostante questo panorama abbastanza sfavorevole alla difesa, il teste non ha deposto di alcun episodio contestato, dato che il 20 luglio lui ha effettuato cariche in via orsini, presso la caserma di san martino, in via fieschi e in corso aurelio saffi. Nella giornata del 21 invece coadiuva Lapi nel liberare piazza giusti e corso sardegna, facendo uso massiccio di lacrimogeni, quei lacrimogeni che si intravedevano da piazza de ferraris mentre agnoletto e casarini decretavano la conclusione dei cortei con le cariche ancora in corso.
Il sesto teste e' delicato, perche' e' uno dei dirigenti che il 21 luglio partecipano alle cariche su corso marconi, anzi, per sua stessa affermazione, insieme al dottor Gaggiano il dirigente piu' alto in grado nel settore e nella conduzione delle operazioni. La sua deposizione e' quella che in giornata rischia di compromettere di piu' la posizione di alcuni imputati, e anche se la giornata e' lunga tutti vi prestano attenzione. Venerdi' 20 il dr Auriemma dirige i 100 poliziotti che caricano in via Cesarea accanendosi su uno dei cortei piu' laconici della giornata (secondo forse solo alla Rete Lilliput in piazza Manin), e nonostante il tentativo di glissare viene abbastanza messo nelle pesti dal video mostrato dall'avvocato Rossi. Unico piccolo dettaglio e' che ovviamente non c'e' nessuna imputazione relativa a Via Cesarea tra gli imputati, quindi un po' ci e' sfuggita la rilevanza dello "sbugiardamento" (peraltro abbastanza blando di fronte a un tribunale gia' sufficientemtne infastidito vedremo poi perche'). La parte piu' spinosa della deposizione di Piccolotti e' nella parte relativa a sabato 21. Piccolotti dirige i reparti che sono schierati in piazza Rossetti, ad aspettare la testa del corteo che ingaggiano un fitto lancio di lacrimogeni vs oggetti contundenti con alcuni manifestanti che schermano il corteo che intanto defluisce su via rimassa a centinaia di migliaia. Dopo due ore di scambi di cortesie, Piccolotti effettua una carica, a suo dire quando gli incendi di auto e negozi rischiavano di mettere in pericolo gli abitanti dei palazzi sopra corso marconi, riuscendo ad allontanare il corteo oltre via casaregis (specifica che l'atteggiamento del gruppo di 4-5000 (!!!!) facinorosi non cambia con questo primo intervento). NOn contento Piccolotti decide un secondo intervento, che lui stesso definisce un filo piu' deciso, all'altezza di Punta Vagno, in cui si aggiungono anche i reparti della Guardia di Finanza. E' difficile valutare il senso di quel "filo piu' deciso" ripensando al massacro dipersone inermi di Punta Vagno, con la gente che si lanciava dai muretti alti 4 metri per sfuggire alle cariche. Questa leggerezza stride con le descrizioni di Piccolotti degli scontri in via Marconi lasciando un margine alla difesa, e potrebbe passare la paura. Ma fortunatamente c'e' l'avvocato Rossi, della difesa, che tanto quanto devoto si e' guadagnato qualche udienza fa la palma di migliore avvocato della difesa, si guadagna la palma di migliore alleato dei pm. Nel tentativo di evidenziare la bestialita' detta da Piccolotti su Punta Vagno (intento giusto e giustificabile anche se in una prospettiva storia e non certo relativa a questo processo) l'avv. Rossi riesce nell'ordine: a portare un video fuori dal termine accordato con la procura di presentare i video (a meno di emergenze dovute alla controprova) il lunedi', causando primo motivo di irritazione del tribunale e grande godimento dei pm che si avvarranno di questa possibilita' alla prima occasione per mettere in difficolta' la difesa; diciamo che era una forzatura che ci saremmo giocati volentieri per qualcosa di piu' rilevante... A seguire l'avvocato Rossi riesce a dire "e' difficile fare domande sui video" servendo la palla al balzo della Canepa che finalmente si puo' rifare di un totale di giuste vessazioni che la difesa era riuscita a fargli trangugiare. Non contento, poi cerca di giustificarsi dicendo di volere "far scorrere i video" incappando nel tipo di comportamento che tutta la difesa aveva contestato al pm da 15 udienze in qua, e facendo quasi gridare di gioia Canepa e Canciani (che si scambiano non visti una amichevole e soddisfatta pacca sulla spalla) che possono dire "varra' per le future opposizioni della difesa" sui video. Insomma una debacle che ribalta completamente l'1 a 0 dell'avvocato Mazzali, in un 1 a 1 con il rischio di rigore all'ultimo minuto (noi interisti siamo abituati a soffrire fino all'inevitabile sconfitta al 94esimo, ma speravamo che in tribunale ci dicesse meglio :)
Su queste note che seminano il malumore, non serve il video di cesarea che sbugiarda il teste sulla prima parte della deposizione e neanche il fatto che il tribunale abbia respinto parte delle obiezioni dell'accusa, a far digerire la pillola. Ma rimangono ancora due teste insulsi del commissariato di san fruttuoso, la cui inutilita' dal punto di vista processuale non ci risolleva il morale. Ci auguriamo che la prossima udienza che dovrebbe cominciare come detto con Mondelli e Bruno ci faccia divertire un po', e le premesse ci sono tutte anche se speriamo si diano come assenti (giustificati o meno) i guastafeste. A la prochaine! :)
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