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Falluja: raid al napalm
by da ilManifesto Wednesday, Nov. 24, 2004 at 1:09 PM mail:

dal manifesto del 23 novembre si fa sempre piu' credibile la possibilita' di raid al napalm su Falluja


Trovati 73 corpi (donne e bimbi) carbonizzati
«Le abbiamo sepolte, ma non abbiamo potuto identificarle perché erano carbonizzate dalle bombe al napalm usate dagli americani». Gli abitanti del villaggio di Saqlawiya, che si trova vicino a Falluja, hanno raccontato alla tv del Qatar al Jazeera di aver aiutato a seppellire 73 corpi di donne e bambini completamente bruciati, messi tutti nella stessa fossa. La triste storia delle fosse comuni, iniziata ai tempi di Saddam non è ancora finita. Non ci sono conferme se a Falluja sono state usate bombe al napalm, ma anche i cadaveri ritrovati lo scorso anno dopo la feroce battaglia all'aeroporto di Baghdad erano completamente carbonizzati e alcuni avevano ipotizzato l'uso di bombe nucleari. Non ci sono verifiche possibili da fonti indipendenti, del resto le notizie giunte finora dal fronte di battaglia sono quasi esclusivamente quelle fornite dai giornalisti «embedded» con le truppe americane che peraltro arruolavano solo statunitensi e britannici. Dagli abitanti fuggiti negli ultimi giorni si hanno invece notizie di molti corpi rimasti senza sepoltura: era troppo pericoloso raccogliere i cadaveri durante i combattimenti. Ieri, per la prima volta dall'inizio dell'offensiva, il comando americano ha permesso a un convoglio della Mezzaluna rossa (la Croce rossa irachena) di entrare in città con sette autoambulanze e due camion di cibo. Nei giorni scorsi i convogli dell'organizzazione umanitaria erano stati bloccati al di là dell'Eufrate. Quindi ora forse riusciremo ad avere qualche notizia in più sulle condizioni in cui sono ridotti gli abitanti rimasti in città - la maggioranza era fuggita - durante quindici giorni di feroci e ininterrotti attacchi.

Ieri Bill Taylor, responsabile della ricostruzione del dipartimento di stato, ha fatto sapere che gli Stati uniti spenderanno oltre 100 milioni di dollari per la ricostruzione di Falluja. Si tratta di edifici pubblici e case private, negozi, infrastrutture. Una distruzione che poteva essere evitata, se fosse stata scelta un'altra soluzione per Falluja, come auspicato anche da molti iracheni. E tutti i civili uccisi, di cui non si conosce il numero e forse non si saprà mai? Basteranno 100 milioni di dollari per ridare fiducia agli abitanti di Falluja? Improbabile, più facile il contrario. E' infatti prevedibile, anche secondo gli osservatori, che questa «pacificazione» non spianerà la strada alle elezioni. La rabbia degli abitanti del triangolo sunnita sarà più probabilmente capitalizzata da chi è disposto a fare di tutto per evitare il voto.

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