ALLA CITTADINANZA NUORESE
Denunciamo il fatto che nell’istituto di Nuoro non si sconta solo la privazione della libertà ma anche una reclusione in un ambiente difficile ed ostile ,angusto e malsano , con condizioni igieniche terribili (nelle celle e nei passeggi siamo costretti a fare i bisogni corporali davanti agli altri senza nessuna riservatezza). In questo carcere sono insufficienti gli educatori , gli assistenti sociali, i medici (il dentista non opera da più di un anno) . Le strutture sono fatiscenti , i rapporti con l’amministrazione sono difficili e discrezionali , le opportunità di lavoro all’interno sono quasi nulle . Viviamo , in poche parole, in un ambiente dove non esiste alcun presidio di tutela dei diritti e della legalità , a parte l’Ufficio di Sorveglianza di Nuoro , ma i provvedimenti del magistrato di sorveglianza non vengono applicati e né presi in considerazione . Ma come è possibile questo? La direzione del carcere può permettersi di ignorare ciò che scrive il magistrato? E perché il sindaco il consiglio comunale di Nuoro non eleggono un difensore civico dei diritti dei detenuti di Badu ‘e Carros , come hanno già fatto i sindaci e i consigli comunali di Roma e Firenze e come stanno facendo altri comuni italiani ? Per farci sentire e per sensibilizzare i soggetti a cui è stata inviata questa nostra lettera e tutta la cittadinanza di Nuoro abbiamo deciso in modo pacifico e costruttivo , noi detenuti che proveniamo dal “continente” (non partecipano i detenuti sardi anche se sono solidali con questa nostra iniziativa, perché non vogliamo che corrano il rischio di essere deportati fuori dalla loro regione , lontani dalle proprie famiglie , com’è accaduto a noi…) , a partire da mezzanotte del primo dicembre attueremo per tre giorni una battitura notturna della durata di 15 minuti . Battitura ai cancelli come forma di protesta pacifica . Cosa chiediamo ? 1) Il federalismo penitenziario (tanto caro all’ingegner Castelli , Ministro della Giustizia) , ossia la fine della deportazione dei detenuti , quelli del continente in Sardegna e quelli sardi nel continente . E’ un diritto dei prigionieri , espresso chiaramente nell’Ordinamento Penitenziario (art.28) e ribadito nel Nuovo Regolamento Esecutivo (art.115) . quello di scontare la pena in un carcere che sia nella stessa regione o il più vicino possibile a dove vive la propria famiglia . 2) L’applicazione dei provvedimenti dell’Ufficio di Sorveglianza , per esempio , quelli relativi alla riservatezza e all’igiene dei bagni sia nelle celle che nei passeggi ; alla forma del contratto di lavoro , cioè che sia rispettata la forma scritta richiesta dalla legge per il contratto di lavoro parziale ; alla verifica semestrale dell’assegnazione dei detenuti nella speciale sezione di elevato indice di vigilanza come previsto dall’art.32 del Nuovo Regolamento Esecutivo e ribadito dal decreto del Magistrato di Sorveglianza di Nuoro…..Una riflessione : non vi sembra un po’ strano che noi “delinquenti” dobbiamo protestare (rischiando eventuali rapporti disciplinari), per il rispetto della legge , dei regolamenti e dei provvedimenti del magistrato di sorveglianza! 3) Un’ispezione nel carcere di Nuoro da parte del ministero per accertare queste numerose illegalità . 4) Un incontro con i consiglieri regionali e con i parlamentari eletti nella regione Sardegna 5) Solidarietà da parte della società esterna e soprattutto da parte delle associazioni e dei singoli cittadini di Nuoro
MARTEDI’ 30 NOVEMBRE 2004 DALLE ORE 19:00 SI TERRA’ UN BANCHETTO INFORMATIVO PRESSO I GIARDINI DI P.ZZA VITTORIO EMANUELE A NUORO
Comitato Spontaneo Contro le Carceri Nuoro
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