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Presidio per Paolo Dorigo
by comitato per la liberazione di Paolo Dorigo Wednesday, Dec. 15, 2004 at 10:35 AM mail: paolodorigolibero@libero.it

Presidio di solidarietà per Paolo Dorigo 20/42/2004 dalle ore 9 Tribunale di sorveglianza di Perugia via M.Angeloni 45

PAOLO DORIGO LIBERO !!!

20 Dicembre dalle ore 9
Presidio di Solidarietà per Paolo Dorigo
davanti al Tribunale di Sorveglianza di Perugia
via M.Angeloni 45

Paolo Dorigo militante comunista

’’...e soltanto così saranno chiamati buoni, quelli dal cuore retto, chi non si è piegato, chi non si è sottomesso, i migliori’’


Pablo Neruda

prigioniero sequestrato dallo stato


da http://www.anarcotico.net :

Caso Dorigo:un'altra allucinante pagina, forse la peggiore

Caso Dorigo:un'altra allucinante pagina, forse la peggiore, è stata scritta dal C.T. incaricato in data 15 luglio 2004 dal Tribunale di Sorveglianza di Perugia di compiere tutti gli accertamenti necessari per stabilire quali fossero le condizioni di salute fisica del detenuto e quali i rimedi e se attuabili all'interno o all'esterno di un carcere.
Orbene, mentre il "Governo europeo", in un recentissimo comunicato pubblicato ieri dai quotidiniani L'Unità ed Il Manifesto e da altri di minor diffusione, preannuncia richieste di provvedimenti immediati al ministro degli esteri Fini affinchè si ponga fine una volta e per tutte a questa detenzione del tutto arbitraria ed illegittima, ecco che il nostro apparato giudiziario confeziona sulla pelle dell'innocente Paolo Dorigo un'altra perla, forse la più bella per la cattiveria e la gratuità di determinate definizioni ed analisi.
Infatti, quello che per "bocca" del Consiglio dei Ministri d'Europa viene oramai da 5 anni definto "parte lesa che ancora sta subendo le conseguenze di un non giusto processo", in altre parole "una vittima" della giustizia italiana, ora viene definito per bocca del C.T. Prof. Francesca Barone, coadiuvata dal suo consulente psichiatrico il Dottor Paolo Catanzaro, uno psicopatico che necessita di una terapia mirante alla ricostruzione della sua identità che appare fragile e pericolosamente fondata sulla sovversione sociale (!), concordando i due specialisti su di un programma riabilitativo fondante su un lavoro (!)
Ora, a parte che alla pag. 5 della perizia viene dato atto che "in accordo con i consulenti delle parti sono prescritte alcune indagini", mentre delle stesse (quali?) non viene fatta menzione alcuna, traspare con la massima evidenza come, invece di accertare le condizioni fisiche seguendo in tal senso l'incarico conferitogli, il C.T. abbia mirato direttamente ad appurare le condizioni "psichiche" o, peggio, "psichiatriche" del detenuto, celebrando a suo carico un non richiestogli "processo politico-ideologico", al punto da arrivare ad usare ed abusare di termini quali "riabilitazione", "identità pericolosamente fondata sulla sovversione" ed altri ancora.
In buona sostanza, la perizia, peraltro depositata ben oltre il termine prescritto, conclude che Paolo Dorigo è un sovversivo!, oltre che affetto da schizzofrenia-affettiva !
La perizia si limita a riferire di ...allucinazioni uditive, ma non vi è menzione di alcun esame mirato ad accertare eventuali...presenze anomale sottocutanee nel condotto uditivo del detenuto, nemmeno di una normale risonanza magnetica nucleare col mezzo di contrasto funzionale delle grandi aree uditive.
Si riferisce di schizzofrenia-affettiva, di rifiuto di sottoporsi a perizia psichiatrica, ma si ignora la richiesta di Paolo (preparatissimo e sempre lucido) di condizionare tale perizia al preventivo accertamento del dosaggio della prolattina e della dopamina.

Ma quel che è certo è che sul detenuto sono state effettuate "perizie politiche" del tutto esulanti dall'incarico conferito, che, al limite, meglio sarebbe state svolte, a questo punto, da uno criminologo o da un sociologo.

In conclusione, mentre da Bruxelles arriva un nuovo, ennesimo, stavolta al ministro degli esteri, monito acchè Dorigo venga immediatamente liberato, questi subisce un nuovo processo ed una nuova condanna politica dallo Stato italiano.

Inutile aggiungere che secondo il C.T. egli deve essere curato all'interno di un carcere...peraltro anche con benzodiazepine ipnoinducenti, così è opportuno riferire dei suoi ripetuti scontri fisici con le guardie carcerarie..., insomma una nuova condanna per sovversione sociale! Questa è stata la perizia sul martire Paolo Dorigo.

Ieri sono stato a lungo con Paolo, un Paolo offeso ed umiliato da questa nuova vessazione, un Paolo che respinge con sdegno la metodologia effettuata nel condurre questi esami, e di ciò sarà resa edotta anche la locale Procura, oltre a costituire il tutto ulteriore materiale di ...valutazione per il Consiglio dei Ministri europeo.
Non posso che associarmi ai sentimenti del mio assistito ed invito tutti quelli che lottano per lui a manifestargli ulteriore solidarietà.

Avv. Vittorio Trupiano

di Domenica, 12 Dicembre 2004 - 04:56 AM


Riportiamo le ultime comunicazioni dell’avv. di Paolo Dorigo in merito ai risultati della commissione medica che avrebbe dovuto decidere circa gli esami richiesti per un controllo del condotto uditivo (per la presenza di microchip che Paolo da più anni denuncia). I medici davvero fedeli ai precetti di Ippocrate dichiarano che Paolo è malato di sovversione sociale ed ha un identità incerta -anche se si dichiara e si comporta da comunista in carcere da 11 anni. Per la commissione medica è uno psicotico ed ha bisogno di benzodiazepine, ipnotici, valium, serenase così in stato catalettico smetterà di dare noie all’amministrazione penitenziaria.
La presenza dei compagni davanti al tribunale di sorveglianza servirà a Paolo come forte prova di solidarietà e sostegno.Paolo resiste e rivendica la sua militanza e la sua identità di comunista rivoluzionario sequestrato dallo stato.
Non un passo indietro. Solidarietà e sostegno a Paolo e a tutti i compagni colpiti dalla repressione e dall'uso dei reati associativi come il 270-270bis-270ter impiegati dalla magistratura per Paolo, per Genova, per Cosenza, per Viterbo, per Pisa e Napoli, per tutte le situazioni di lotta e di movimento che si cerca di spezzare costruendo le categorie dei militanti "buoni" e "cattivi" che servono a frammentare ed atomizzare la voglia collettiva di superare lo stato di cose presenti.
LA SOLIDARIETA' E' UN ARMA.
PAOLO DORIGO LIBERO!!!

Comitato per la liberazione di Paolo Dorigo




CONTRO IL 270: articolo fascista del codice “Rocco”
La questione dell’art. 270 del c.p. e dei reati associativi è, da sempre, al centro della repressione contro militanti/e del movimento di classe nel nostro paese.
In campo nazionale ed internazionale, la “lotta al terrorismo” è diventata, oramai, il cavallo di troia dell’imperialismo per ostacolare la lotta di classe e il suo sviluppo;una politica, conseguente alla crisi generale del sistema capitalista, che costringe tutto il mondo a schierarsi o dalla parte dei popoli oppressi e delle classi sfruttate o dalla parte di chi opprime, sfrutta, massacra, distrugge, immiserisce.
In ogni paese la borghesia imperialista detiene attraverso lo stato, il potere ed esercita la violenza di classe, per mantenere inalterato il proprio ruolo di classa dominante.
La repressione rappresenta, quindi, lo strumento principe dell’azione delllo stato per contrastare la lotta di classe. Per questo, lo stato utilizza i propri apparati e strumenti quali l’art.270 che nelle inchieste degli ultimi anni ha contribuito a colpire, dividere ed isolare i rivoluzionari e le avanguardie di classe, e queste dal resto delle classi lavoratrici e del proletariato.
Come per Paolo Dorigo tanti altri processi sono imbastiti con l’uso dei reati associativi come il 270 cp. Il 270 del codice penale (Associazioni sovversive) è stato un caposaldo del “codice Rocco” del ventennio fascista, in vigore dal 1° luglio 1931 con il quale il regime di allora metteva sotto accusa comunisti, anarchici, socialisti massimalisti. Noi abbiamo pensato di costituire un Comitato Promotore e poi il Coordinamento Nazionale per iniziare a rompere questo meccanismo promuovendo ed organizzando una campagna di denuncia e mobilitazione contro il 270. In quanto parte del movimento di classe, abbiamo il compito, oltre che il dovere di unire attraverso la solidarietà e la lotta quello che lo stato vuole dividere con la repressione. Solidarietà intesa come “solidarietà di classe”: arma fondamentale per ostacolare ogni tipo di attacco repressivo.
Abbiamo proposto una campagna contro il 270
- perchè utilizzato in questi anni contro i comunisti, gli anarchici e ogni struttura del movimento di classe (l’importanza per la borghesia è dimostrata dagli sviluppi che ha avuto nel corso degli anni: 270 bis nell’80, 270 ter nel 2001)
- perchè continuamente usato per giustificare ogni azione repressiva sia dal punto di vista massmediatico che da quello sociale
- per il suo uso politico, essendo uno degli articoli ereditati dal regime fascista

- Costruiamo, nella lotta, una campagna di denuncia politica e di mobilitazione di massa contro l’art. 270 del codice penale !
- Costruiamo, con l’unità, comitati cittadini per articolare e sviluppare creativamente la campagna promossa dal Coordinamento nazionale

Da 11 anni Paolo è in carcere ! Per 11 anni ha sempre rivendicato la sua militanza di comunista e protestato contro le condizioni di detenzione e per questo ha subito violenze psicologiche e fisiche, torture, trasferimenti ed ogni tipo di provocazione e sopruso.

Rivendichiamo la scarcerazione immediata di Paolo.
Solidarietà e sostegno al compagno Paolo !

Comitato per la liberazione di Paolo Dorigo
Comitato Promotore contro il 270 e i reati associativi






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