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Micro Bombe nucleari in irak?
by Copilot Monday, Mar. 07, 2005 at 1:48 AM mail:

Come disse groucho, purtroppo le micro bombe non fanno solo i microscopi...

ribadisco il tema dell'articolo scritto prima oggi in cui si parlava delle microbombe tattiche....
da un articolo del 2-2-2005 di non so quale giornale...

Bush ci riprova con le mini bombe
Rumsfeld propone un budget di $10,3 milioni per nuovi studi sulle atomiche

WASHINGTON. Forse questa sarà la volta buona per la nuova generazione di armi nucleari americane, le cosidette mini bombe studiate con l’obiettivo di distruggere strutture come i bunker sotterranei nemici. Come ha rivelato ieri il Washington Post, L’Amministrazione del presidente degli Stati Uniti appena reinsediatosi, George W. Bush, proporrà al Congresso di stanziare 10,3 milioni di dollari per studiare lo sviluppo delle ‘mini-nukes’, che negli anni precedenti erano state ‘bocciate’ dallo stesso Congresso. Ora le cose dovrebbero essere più facili per il presidente ed il suo segretario alla Difesa Donald Rumsfeld, perché i repubblicani, dopo il trionfo alle elezioni del 2 novembre scorso, controllano con un pugno di ferro Capitol Hill. È vero che un margine di incertezza rimane: l’anno scorso gli stanziamenti, di 27,5 milioni di dollari, erano stati cancellati su proposta del repubblicano dell’Ohio David Hobson, presidente della sottocommissione Energia e Risorse Idriche della Camera.
Il Washington Post è entrato in possesso di un documento riservato inviato da Rumsfeld all’allora collega per l’Energia (nel frattempo si è dimesso) Spencer Abraham, in cui il titolare del Pentagono suggerisce lo stanziamento di 10,3 milioni di dollari per il budget 2006 (che scatterà il primo ottobre), per avviare lo studio sulle mini- nucleari, le cosidette Rnep (Robust Nuclear Earth Penetrator), da terminare entro aprile del 2007. Le mini-bombe non piacciono però a tutti, perché molti esperti rimangono convinti del fatto che gli stessi risultati possono essere ottenuti con armi convenzionali ad alta precisione, decisamente meno costose, e soprattutto senza il rischio di radiazioni. Potente la metà rispetto a quella di Hiroshima, la mini bomba nucleare è una delle ipotesi allo studio da anni alla Casa Bianca, anche se l’Amministrazione Bush ha sempre detto di non avere progetti precisi al momento, limitandosi a parlare di progetti di ricerca.
In particolare, la Casa Bianca nelle sue ripetute richieste al Congresso, finora bocciate, aveva sempre auspicato la possibilità di disporre di modesti fondi per non chiudere le porte della ricerca, in caso di positiva decisione futura sulle mini bombe. Anche quando aveva ottenuto un prima via libera parziale, a metà giugno del 2003, da parte del Senato, l’Amministrazione americana aveva insistito sul fatto di non avere intenzione, almeno a breve termine, di metterle a punto né di costruirle, ma di volere lasciare tutte le porte aperte.
Secondo Bush ed i ‘falchi’ della sua Amministrazione, le mini- nukes, bombe di grande precisione ma di potenza limitata, sono indispensabili per accompagnare la guerra preventiva che gli Stati Uniti stanno combattendo per arginare il terrorismo internazionale. Il ragionamento dei consiglieri di Bush è il seguente: le mini-nukes serviranno a rispondere alla minaccia, crescente, di attacchi chimici o biologici, o anche nucleari.
Queste armi del futuro - sostiene inoltre la Casa Bianca - permetteranno di salvare numerose vite umane, grazie alla loro precisione, essendo in grado di colpire l’obiettivo, anche sotterraneo, come un deposito nemico di armi di distruzione di massa (Adm), salvaguardando tutto ciò che si trova nei dintorni.
La filosofia Bush è lungi dal convincere tutti negli Stati Uniti: non piace per esempio a molti dei fautori dell’equilibrio creato dalla deterrenza atomica durante la guerra fredda Usa-Urss, un equilibrio possibile trattandosi di bombe in realtà inutilizzabili, perché avrebbero distrutto il pianeta. È un ragionamento che ovviamente non vale per le mini-nukes, create proprio per essere utilizzate, e che potrebbero al contrario rilanciare la proliferazione atomica dopo decenni di disarmo.
Le mini-nukes allo studio sono due e sono rielaborazioni di due bombe esistenti: la B63 messa a punto al Lawrence Livermore National Laboratory, in California; la B61 creata a Los Alamos, nel New Mexico. L’obiettivo è creare l’Rnep, una mini atomica rafforzata che sia in grado di raggiungere, per esempio, un bunker sotterraneo.
La seconda bomba allo studio è una piccola atomica a base di plutonio, molto precisa, della potenza di mezzo chilotone, in grado di colpire un obiettivo con una precisione di 10 metri, con un’area di radiazione mortali inferiore ai due chilometri.

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