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Hezbollah e Hamas incontrano personalità vicine a Bush
by mah Friday, Mar. 25, 2005 at 9:53 PM mail:

Americani, Hamas e Hezbollah si incontrano a Beirut per 'fiutarsi'. Cosa bolle in pentola?

Si è svolta (21 marzo) a Beirut la prima riunione nel suo genere, fra esponenti dei movimenti islamici della regione mediorientale e diverse personalità europee ed americane vicine ai circoli del potere degli Stati Uniti. L’incontro, che si è tenuto in un locale della capitale libanese e al quale hanno partecipato rapresentanti del movimento libanese, Hezbollah e di quello palestinese, Hamas, è servito a sondare le opinioni dei movimenti islamici circa il conflitto arabo-israeliano.

Alcuni osservatori vedono nell’incontro il preludio di un dialogo fra i movimenti islamici e l’Amministrazione americana senza, tuttavia, che le parti ne siano vincolate. Il che spiega il fatto che gli organizzatori americani ed europei, abbiano organizzato l’incontro nell’ambito del Forum per la risoluzione dei conflitti.

In un’intervista rilasciata ad Aljazeera, Usama Hamdan, rappresentante di Hamas in Libano, ha assicurato che c’è stato un dialogo sincero e profondo, riguardo alle politiche dell’Amministrazione americana che danneggiano la zona (del Vicino Oriente) e, quindi, complicano maggiormente i suoi problemi. L’importanza dell’incontro, secondo Hamdan, sta nel fatto che gli interlocutori siano un gruppo influente nelle decisioni americane e al tempo stesso possono discutere e scambiare opinioni, liberamente e senza vincoli, e possono, inoltre, trasmettere all’Amministrazione americana, le impressioni degli interlocutori islamici circa il suo comportamento. Hamdan afferma, inoltre, che Hamas è sempre stata disponibile all’apertura e al dialogo con il mondo. Tale dialogo rappresenta per gli americani un’opportunità storica per dare ascolto alle opinioni altrui, sulla propria politica, prima di coinvolgersi in ulteriori tristi avventure nella zona mediorientale."

Dal canto suo, Beverly Edwards, membro del Forum per la risoluzione dei conflitti, ha affermato, ad Aljazeera, che l’incontro ambisce a ridurre le distanze, a sondare le aspettative degli islamici, e in generale, le loro opinioni sulle questioni mediorientali, aggiungendo che la priorità è porre fine alla situazione di disaccordo e di conflitto, concentrandosi sulle convergenze e sui punti in comune fra l’Islam e l’Occidente, e non sull’ostilità. La Edwards ha affermato, inoltre, che la controversia sulla politica americana in Medio Oriente, non significa conflitto di civiltà.

tratto da: Aljazeera.net, 22 marzo 2005
traduzione di Saber Mhadhbi
http://www.aljazira.it/index.php?option=content&task=view&id=532&Itemid=1

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