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sudmayday a Palermo
by precari&precarie...waiting for sudmayday'005 Saturday, Apr. 09, 2005 at 12:49 AM mail: flexworkers@libero.it

SUDMAYDAY'005 A PALERMO.

Ai precari e alle precarie dei call-center
e delle catene commerciali,Ai disoccupat@,
ai ricercatori ed alle ricercatrici.
Ai lavoratori intermittenti e atipici
coordinati, continuati od occasionali della
della Sicilia e del meridione
Ai tecnici, alle addette della ristorazione
e del catering, ai magazzinieri,agli
autoferrotranvieri ,ai migranti, agli uscieri,
alle stagiste e alle mille figure con cui
il popolo precario viene apostrofato
dalla legge 30 Biagi

EMERGENZA PRECARIETA: MAYDAY...MAYDAY!


Ci hanno chiesto di abituarci alla precarieta’,
alla flessibilita’ all’incertezza, al ricatto e al silenzio
per coprire un era in cui impera il profitto per le
imprese e la negazione dei diritti sociali e sindacali
L’era della direttiva Bolkestain e della completa
Distruzione anche degli ultimi residui di diritti e tutele
nel lavoro, e delle privatizzazioni selvagge dei servizi,
perché, in stretto collegamento con le posizioni assunte
all’internO dell’Accordo Generale sul Commercio dei
Servizi (GATS) in sede WTO, rafforza le politiche liberiste
dell’Unione Europea tanto verso il mercato interno
quanto nel commercio internazionale.
Ma l’eccezionale gravità della Direttiva Bolkestein
risiede nell’assunzione del “principio del Paese d’origine”,
che stabilisce come un prestatore di servizi sia
esclusivamente sottoposto alla legge del paese dove
ha sede legale e non più alla legge del paese dove fornisce il servizio.

Ci hanno abituato a fare lavori inutili, sporadici,
con salari bassissimi spesso con la complicita’ dei
sindacati confederali. Siamo i lavoratori part-time
che sono costretti a fare due o tre lavori per
arrivare al salario che ci consente di sopravvivere,
pagare l’affitto della casa, le bollette,
la retta dell’universita’ trasporti
e qualche volta (sempre meno spesso) ,i
divertimenti , i saperi , la tecnologia e la
socialita’.
Le nostre vite, le nostre intelligenze e le nostre
emozioni vengono Saccheggiate e sfruttate e ci
viene imposto di sostituirle con paura, diffidenza,
egoismo, come condizioni necessarie perche'
competizione, individualismo e logica del ricatto
diventino il motore delle nostre azioni e la base
del loro controllo.
Ogni aspetto della nostra esistenza di precari, di
intermittenti, di giovani, di vecchi, di cognitari o
di lavoratori cosiddetti garantiti viene sottoposto
a continui ricatti, aggressioni, negazioni: dalle condizioni
abitative e ambientali al reddito eroso dalla morsa del
caro-vita e del lavoro sempre piu'intermittente e meno tutelato;
dal taglio delle pensioni all'impossibilita' di accedere a servizi
pubblici sempre piu' smantellati e privatizzati; dalla precarizzazione
dell'accesso ai saperi e alla formazione fino alla precarieta'
piu' assoluta della vita in un epoca di guerra globale permanente.


Non pensiamo al futuro se non con
angoscia grazie alle politiche di guerra e terrore
che l’amministrazione americana Bush , il governo
Berlusconi e l’Europa dei potenti sta portando avanti in
tutto il pianeta. Dall’iraq alla Palestina, dall’
Afghanistan ai Balcani , le guerre di tutti i colori ,
di destra e di sinistra, stanno causando migliaia di
vittime fra le popolazioni e contribuiscono a creare
quel clima di precarizzazione generale che rende il futuro
agli occhi di noi tutti sempre + nero.


Siamo PRECARI per il reddito, perché siamo costretti al
ricatto fra lavoro precario o lavoro nero , che consente ai
padroni renderci flessibili rispetto alle loro esigenze
ed ai loro profitti.Costretti al contorsionismo
fra 40 tipologie di lavoro (legge Biagi) ,
senza diritti né tutele sociali e sindacali

PRECARI Per la casa, perché aumentano vertiginosamente
gli affitti mentre diminuiscono i salari, perché le
politiche abitative del governo Berlusconi consistono
nello svendere il patrimonio pubblico ai privati,
nel dare il via libera a migliaia di sfratti;alle
privatizzazioni, agli sgomberi come unica risposta
ai bisogni sociali.

PRECARI per la nostra condizione di studenti universitari, che delle
modalità e dei contenuti dei loro percorsi formativi non decidono
assolutamente nulla. Grazie a Zecchino & Moratti. Le scelte didattiche
sono imposte dall'alto, i "baroni" concordano i programmi con le
imprese disposte ad offrire di più nei singoli atenei di riferimento.
Spesso, già dentro, le facoltà si organizzano in forma di master&affini,
cosicchè le aziende sfruttano il lavoro a costo zero degli studenti.
Il tutto al ritmo disumano ed alienante dettato dalle decine di
"prove in itinere" e dalle centinaia di ore di lezione eo laboratorio di fatto obbligatorie.

PRECARIA è ormai la stessa permanenza di intere fasce sociali dentro le
università ( studenti lavoratori, fuorisede, ragazze madri ecc...) messa
in dubbio dall'aumento indiscriminato delle tasse e dal taglio dei servizi
e dal sistema dei "numeri chiusi". Per di più il sistema di finanziamento agli
atenei, basandosi sul gioco studenti in corso – un finanziamento,e fuori corso –
zero finanziamenti ricatta la facoltà costringendola ad eliminare le fasce di
studenti più disagiate mettendole nella condizione di dover abbandonare gli studi.
L’università diviene, quindi, un grande business il cui unico fine è far quadrare i
conti a fine anno, non tenendo conto di chi l’università la vive realmente.


Tra tutti i soggetti precari, I MIGRANTI sono tra
i più sfruttati e deprivati dei fondamentali diritti:
anche chi è riuscito a regolarizzarsi non sfugge ad
una situazione costante, di discriminazione e di abuso.
Anche per di ricatto ottenere il semplice permesso
di soggiorno i lavoratori migranti sono costretti
ad umilianti attese davanti le questure, che molto
spesso culminano in soprusi e dinieghi per non parlare
di chi non si e’ riuscito a "regolarizzare" e vive
nel costante ricatto fra lavoro nero e centri di
permanenza temporanea.
Vogliamo l'abrogazione delle leggi xenofobe, la chiusura dei CPT (Centri di
Permanenza Temporanea, altrimenti noti come lager per migranti) e la fine
immediata delle deportazioni. Vogliamo diritti di cittadinanza e libertà di
movimento e circolazione per tutti i migranti e le migranti.


Vogliamo una battaglia senza quartiere dentro e contro le condizioni di
lavoro, per affermare bisogni, diritti e libertà: ferie, malattia e
maternità pagate per tutti; contributi sociali garantiti; salario minimo
europeo e continuità di reddito; limitazione del lavoro notturno e festivo;
fine delle discriminazioni fra lavoratori a tempo determinato ed
indeterminato; diritti di autorganizzazione sindacale per i lavoratori
temporanei e flessibili; accesso libero e sovvenzionato a educazione, casa,
sanità, trasporti, mezzi di comunicazione e formazione.
Vogliamo sicurezza e universalità di reddito come requisito fondamentale
Per la gestione libera e autodeterminata delle nostre vite, contro la logica
Dei sussidi di povertà, degli ammortizzatori sociali, dei contentini e
dell'assistenzialismo. Non vogliamo più aspettare l'accesso a diritti e
reddito, perchè la nostra vita é qui ed ora, e non può attendere.
Ci riapproprieremo di ciò che è nostro per la nostra stessa condizione
di esseri umani: occuperemo case e spazi sociali; faremo autoriduzioni
e nuove forme di contrattazione sociale contro il caro-vita; garantiremo
la libera circolazione delle persone; chiuderemo le discariche che
distruggono il territorio, gli inceneritori e le fabbriche di morte.


STOP GUERRE
STOP PRECARIETA’
DIRITTI-REDDITO-DIGNITA’.


precari & precarie x diritti sociali
flexworkers@libero.it

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