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COLOMBIA: Pronti per uscire. "Pa' donde vamos?"
by IPO_comunitions Tuesday, Sep. 20, 2005 at 10:56 PM mail:

....STRISCIONE DI SOLIDARIETA'....

COLOMBIA: Pronti per...
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PRONTI PER L’USCITA. “PA’ DONDE VAMOS?”
Bogotà:
El desplazado in Colombia, attore in continuo spostamento geografico all’ interno del processo politico di resistencia non violenta , deve scappare dal controllo militare nel campo, scavalcare reti urbane e blindarsi in città per ottenere visibilità mediatica e un biglietto della lotteria (110 mila pesos al mese, circa 30 euro).
Scenari costruiti, un palco montato e i soliti discorsi con promesse già ascoltate, applausi che incitano una firma per un progetto di finanziamento, questo è uno dei contesti in cui el desplazado si deve accettere l’ aiuto umanitario da chi lo ha portato a lasciare casa sua, la terra, e arrivare a una tavola di negozazione dove ,come sempre, le promesse coprono chi ci mangia di più.
Occupare e uscire, fare di nuovo pacchi e pacchetti, mendicare i soldi per tornare a casa, o passare la notte al parco perchè casa tua è a un giorno di viaggio o perchè è ancora occupata dallo stesso Stato.
Solo cosi è possibile ottenere un finanziamento pari a un decimo del salario che, con bustarella fissa parastatale, riceve l’attore più passivo del conflitto colombiano, il soldato.
Per 6 mesi le istituzioni colombiane offrono massimo 130 mila pesos alle famiglie presenti a Patio Bonito, zona urbana bogotana di Rivera de Occidente; al di sotto di 6 persone a nucleo familiare offrono la cifra di 90 o 110 mila pesos, poco perkè tutto il testo spetta, ormai per costituzione, al militare paramilitarizzato, che oltre a mangiare ciò che un desplazado ha lasciato nel campo, viene pagato per farlo.
Cifre multinazionali , mega progetti di espropiazione , controllo militare di “rutas estrategicas” bastano qui in Colombia per contaminare i raccolti di un contadino e torturare con una moto sega o un machete qualsiasi obbiettivo civile.
Per questo la gente del Guaviare, Meta, Bolivar, Amazonia ,Guajira .. si mette in fila per uscire dall ‘insediamento urbano, sperando di ottenere , con la testimonianza del comune di Bogotà, la promessa del governo Uribe di costruire delle case nel giro di 15 mesi, minimo.
In Colombia il tasso di interesse è il piu alto del latinoamerica, così come il numero di desplazados è il secondo piu alto a livello mondiale, e come l’interesse di riempire le periferie della citta è piu alto di fronte alla esigenza uribista di mantenere la terra vuota per riempirla di traffici.
Sì, il contratto c’è, con tutti i suoi punti all’ interno di un piano di alimentazione e vivienda, con accordi e responsabili, e la gente di patio bonito definisce tale risultato “ un miglioramento della situazione di noi desplazados”.
Il problema è che questo non basta nè per pagare 2 affitti arretrati, nè per mangiare un mese, nè per denunciare che 3 milioni di colombiani , o anche solo 1000 famiglie al giorno, sono desplazados.
Un governo sotto elezione permette di fare arrivare viveri nell’ insediamento e rendere l’evento pubblico solo dopo qualche giorno, dopo aver fatto marcire gli alimenti che, pronti per la spazzatura hanno prodotto la fame di giorni. Azioni sistematiche come l’arbitraria violenza inpunita in questo paese, il terrore prodotto dalle forze di sicurezza nazionale all’interno dellinsediamento stesso.
Accettare momentanee e precarie soluzioni perchè non c’è altra alternativa accettabile, se resti nel campo ti spacciano per ribelle guerrillero, se resti nelle case di patio bonito ti fannno sparire a botte di denutrizione e paura , in tutti i modi cercano di eliminarti, almeno se riempi la periferia si dimenticano di te e c’è piu possibilità di sopravvivere.
595 bambini desplazados al di fuori dell’ interesse dell Acnur e la desconfianza degli occuupanti di fronte a Emilia Casas, responsabile a livello distritale dell’ aiuto humanitario e delle risorse per il desplazado, sono parte del progetto da presentare al governo nazionale, unico obbiettivo da raggiungere in questa lotta , perchè unico responsabile di questa nocìva strategia militare con la quale si massacra qualsiasi possibilità di vivere la propria terra .


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