LA GIUSTIZIA E LA POLIZIA DEI BENETTON SGOMBERANO UNA FAMIGLIA MAPUCHE
Alle 8,40 di mercoledì 2 ottobre, 12 agenti della polizia della provincia patagonica di Chubut (Argentina), ben attrezzati e con i cani, sono comparsi nel fondo chiamato Santa Rosa, in località Leleque. Il fondo era stato recuperato di recente dalla famiglia Curiñanco. Gli agenti erano accompagnati da un’infermiera e da un individuo in borghese, che si è qualificato come dipendente della Direzione della Fauna della provincia. La cosa appare alquanto dubbia, noi pensiamo si tratti di un poliziotto in borghese o di qualcuno alle dipendenze dei Benetton.
Nel fondo Santa Rosa in quel momento si trovavano Atilio Curiñanco e Rosa Rúa Nahuelquir, sua moglie. Gli agenti, allenati ad agire con la prepotenza, hanno intimato a Rosa di abbandonare il luogo, perché la lamuen (sorella mapuche) cercava di non farli entrare nella sua umile abitazione. In quell’istante Atilio si trovava in campagna. Il vicecommissario Pérez, che dirigeva l’operativo, avvertì Rosa che se avesse continuato a resistere l’avrebbero portata via in manette. Tra il sarcastico ed il compassionevole le disse: nessuno può mettersi contro di loro (Benetton), perché loro sono quelli che hanno più soldi.
La precaria abitazione dei Curiñanco, fatta di fogli di zinco, è stata interamente distrutta dagli sbirri. Poi sono passati a sequestrare tutte le cose in possesso ad Atilio e a Rosa: strumenti di lavoro, la coppia di buoi e l’aratro. Alla fine hanno installato un posto di polizia davanti al cancello, occupato da due agenti in uniforme e da un tipo in borghese, del quale non si conosce l’identità o l’appartenenza ad una qualche forza di sicurezza. Chi pagherà il suo stipendio? Quanto dovrà sborsare lo Stato per quegli uomini che lavorano come guardie private dei Benetton?
Ad ordinare l’operativo di prepotenza, ironicamente chiamato perquisizione domiciliare, è stato il procuratore di Esquel José Oscar Colabelli. E’ singolare la celerità con la quale il magistrato ha agito in questo caso; mentre le tante denunce presentate dalle comunità mapuche contro i latifondisti dormono da anni negli archivi dello stesso tribunale.
A pochi chilometri da Santa Rosa si trova la comunità mapuche Vuelta del Río, anch’essa presa di mira dallo Stato. Infatti la famiglia Fermín sta per essere sgomberata. Anche i membri della comunità Pillan Mahuiza, in località Corcovado, hanno ricevuto da parte del segretario della sicurezza provinciale la notifica di un imminente sgombero.
Questa storia non termina qui. Il prossimo 11 ottobre, alle ore 17, ci riuniremo davanti all’entrata dell’estancia e del museo Leleque, di proprietà dei Benetton. Resteremo lì tutta la notte, e nella mattinata del 12 ottobre terremo un ngellipum (cerimonia mapuche) per riaffermare i nostri diritti ed il compromesso con la terra e denunciare pubblicamente i Benetton. Convochiamo tutti coloro che vogliono aderire a questa lotta a partecipare all’incontro o a realizzare azioni di ripudio contro Benetton, in ogni luogo in cui sia presente la multinazionale italiana.
Questa storia non termina qui. Noi, mapuche e non mapuche, abbiamo l’opportunità di scrivere un altro finale: i Curiñanco faranno ritorno nel loro terreno e tutti avremo un mondo più respirabile.
La resistenza dei popoli oppressi è il limite dei tiranni.
Organizzazione Mapuche Tehuelche 11 de Octubre
Casilla de Correo 34
(9200) Esquel – Chubut
Argentina
e.mail : puelmapu@terra.com.ar
Campagna contro Benetton : panclasta@interfree.it
www.freecamenisch.net
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