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Cofferati:ruspe e manganello
by herpes Monday, Oct. 24, 2005 at 7:53 PM mail:

è appena rientrato alla facoiltà di lettere, ormai occupata da dieci giorni il corteo di un migliaio di studenti e compagni che ha contestato il sindaco di Bologna e la sua politica repressiva, razzista e fascista.

è appena rientrato alla facoiltà di lettere, ormai occupata da dieci giorni il corteo di un migliaio di studenti e compagni che ha contestato il sindaco di Bologna e la sua politica repressiva, razzista e fascista.
Ma ecco la cronaca del pomeriggio.
Consiglio comunale in cui l'ex cinese, oggi cileno, più in stile con il consimile pinochet ha rivendicato lo sgomebro con ruspe di decine di famiglie rumene realizzato nei gironi scorsi dall'amminoistrazione comunale. Con una parola d'ordine "legge ed ordine" ripresa direttamente dagli squadroni della morte e dalle dittature latinameicane il "primo" cittadino di Bologna Sergi Cofferati ha ribadito che il binomio sicurezza/legalità e il paradigma del suo mandato. Le baracche non sono di sinistra, ma neanche le ruspe. Gli studenti, che occupano l'università contro la riduzione del sapere ad una merce hanno tentato di entrare nel consiglio comunale presidiato già dalla tarda mattina da sbirraglia in assetto antisommossa. Un consiglio comunale a porte chiuse per legittimare una polica razzista e fascista velata dal buon buonismo diessino. Quasi una premonizione del prossimo governo di centro-sinistra a monito e a ricordo di quello passato che ci ha lasciato tra l'altro la mattanza di Napoli, la consegna di Ocalan ai turchi, il pacchetto Treu, le riforme Berlinguer e Zecchino, la legge Turco Napolitano, l'istituzione dei GOM (grazie "compagno" Diliberto) o la "promozione dei xcarabinieri a quarto corpo militare (grazie "compagno" D'Alema.
Un consiglio comunale presieduto da celerini e carabinieri, dai fedeli cani da guardia dell'amministrazione comunale di Bologna che ha chiuso le poirte in faccia alla volontà di partecipazione e presa di parola di un migliao di compagni e compagne che volevano entrare in consiglio a contestare la politica razzista e fascisrta dell'attualke sindaco.
Non sono bastate tre cariche e il pestaggio di una decina tra studenti e compagni che, a mani nude hanno cercato di forzare la legalità protofascista della giunta comunale, che si vergogna del confronto politico con una parte essenziale della città e invia manganelli e sbirri a bloccare l'accesso del "libero" consiglio comunale.
Dopo vari spintonamenti e tre cariche il corteo, ormai ingrossato è riuscito ad entrare nel cortile del palazzo comunale che,dopo un'assemblea e la richiesta, negata, di poter partecipare al consiglio stesso ha deciso di rientrare al n. 38 della facoltà di lettere occupata per un'assemblea che si sta tenendo in questo momento. Molti partiranno stanotte per la manifestazione nazionale contro la riforma universitaria, ma l'impressione è che si sia celebrata una rottura che, anche se con tonalità e linguaggi diversi, ricorda quella del '77 dove un partito che si era fatto stato rispose con la repressione ed il muro di gomma alle proteste proletarie e studentesche.

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