L'ex Commissaro europeo: in Italia atteggiamento non educativo. Intervento di una matricola della Statale contro la riforma dell'Università. Mario Monti: normali divergenze. La Moratti assente.
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Fuori programma nel corso dell'inaugurazione dell'anno accademico dell'università Bocconi di Milano. Nell'intervallo tra l'intervento del Rettore, Angelo Provasoli, e quello dell'ex membro della Banca centrale europea, Tommaso Padoa Schioppa, una studentessa dell'Università Statale di Milano, a sorpresa, ha preso la parola per manifestare il dissenso di parte degli studenti verso la riforma preparata dal governo.
«Siamo venuti oggi per "demorattizzare" quest’area perchè riteniamo che l’università, la scuola e la cultura siano da proteggere da questa riforma - ha detto Clara, 19 anni studentessa al primo anno di università - , una riforma che porta un futuro precario e inserisce il precariato addirittura all’interno della scuola e rende impossibile la ricerca».
La studentessa ha spiegato di aver preso la parola senza essere stata invitata «perchè siamo in tanti fuori, migliaia di studenti, molti di più di quelli che sono all’interno ad ascoltare i discorsi della cerimonia di apertura». La giovane, in qualità di portavoce degli studenti in presidio fuori dall'Aula Magna dell'Università Bocconi ha poi considerato un successo il mancato arrivo del ministro Letizia Moratti per l'inaugurazione dell'ateneo milanese.
Il ministro dell'Istruzione, assente all'inaugurazione in quanto trattenuta a Roma dalla convocazione del Consiglio dei ministri, ha inviato una lettera di auguri all'ateneo milanese, che è stata letta dal rettore Angelo Provasoli. Il ministro ha inoltre citato le parole chiave di «Europa, competitività, meritocrazia e responsabilitá sociale, che unitamente alla internazionalizzazione, per la quale l'ateneo vanta da anni incoraggianti risultati, sono gli elementi portanti anche dell'azione del governo per il rinnovamento del sistema universitario italiano».
Sulla riforma della scuola, «elemento che non tocca solo l'Italia ma anche altri paesi europei», il presidente della Bocconi ed ex commissario europeo, Mario Monti, ha detto che va considerata «un plausibile terreno di discussioni», poichè «non vi sono riforme che non intacchino privilegi e rendite».
Monti ha poi ricordato che se l'Italia vuole riconquistare competitività e scongiurare l'impoverimento delle nuove generazioni deve modificare il proprio percorso. L'ex commissario Ue alla concorrenza, ha poi replicato, senza mai menzionarlo, al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che ieri aveva attribuito all'euro, al patto di stabilità e alla Bce la colpa della debolezza dell'economia. Secondo Monti in Italia c'è «un atteggiamento non educativo dal punto di vista del senso delle responsabilità. Attribuire insoddisfacenti performance, ad esempio della propria economia, a fattori esterni all'azione degli italiani, tipo concorrenza asiatica, euro, decisioni dell'Unione europea, non incoraggia la ricerca delle proprie responsabilità».
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