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Università Statale Occupata
by Ass. degli studenti della Statale Occupata Monday, Oct. 31, 2005 at 1:00 PM mail:

La Legge Moratti è solo l’ultima tappa di una politica che mira allo smantellamento dell’istruzione pubblica, iniziata già con l’autonomia finanziaria (1990), la riforma Zecchino (centro-sinistra) e poi proseguita con la legge 270 (sempre della ministra Moratti).

Ci opponiamo alla Legge Moratti che:
- Istituzionalizza la precarietà che già dilaga nella ricerca, minando così le basi su cui poggiano la didattica, la cultura e l’intero sviluppo socio-economico.
- Sottomette l’Università alle ingerenze del finanziamento privato. Inserisce nel corpo docente figure sotto il completo controllo delle aziende, senza alcuna garanzia delle effettive competenze.
- Crea un doppio canale universitario: atenei d’eccellenza per pochi e di massa per tutti gli altri.
- E’ l’ennesimo oscuro ed inapplicabile sconvolgimento begli ordinamenti didattici che l’Università subisce.

Denunciamo:
- Il progressivo abbassamento della qualità didattica.
- L’intensificazione dei ritmi di studio e di frequenza, causa dell’esclusione di tutti coloro che non sono in condizione di dedicarsi allo studio a tempo pieno.
- I criteri di finanziamento degli Atenei, proporzionali al numero degli iscritti che spingono le università a considerare gli studenti come fonti di profitto.
- I continui tagli ai finanziamenti all’Università e all’Istruzione.

Rivendichiamo:
- Una reale garanzia del diritto allo studio.
Ciò implica:
- un drastico aumento dei finanziamenti pubblici
- la garanzia di strutture didattiche adeguate
- la disponibilità di alloggi nella misura necessaria
- la riduzione dei prezzi dei libri di testo ed un sistema di prestito efficace
- considerevoli agevolazioni e convenzioni con il trasporto pubblico a beneficio degli studenti

- Un’Università laica, aperta, accessibile a tutti e di qualità, dove la didattica e la ricerca siano libere da logiche di mercato.
- Il riconoscimento dell’Università come istituzione pubblica centrale nella produzione e diffusione del sapere nell’intera società.
- L’assunzione a tempo indeterminato con standard salariali accettabili di tutti i lavoratori.
- Un reale accesso alla cultura: il tesserino deve essere il nostro biglietto al cinema, a teatro, nei musei etc. etc.


L’Università Statale di Milano, occupata il 28 Ottobre 2005, rivendica i percorsi e le battaglie che già da tempo le facoltà ribelli ed occupate di tutta Italia stanno portando avanti, di cui le mobilitazioni sotto il Parlamento del 25 Ottobre a Roma sono state un passaggio fondamentale. I 150.000 studenti medi ed universitari insieme a docenti e ricercatori sono scesi a Roma per contestare il Ministro della “distruzione” pubblica, ma anche la riforma Zecchino elaborata dal centro-sinistra che ha dato il via al processo di precarizzazione e smantellamento di tutto il sistema scolastico.
L’ateneo della Statale occupata rivendica il diritto allo studio in ogni sua forma: accesso gratuito alla cultura, diritto alla casa, diritto alla mobilità…
Riteniamo tutte queste rivendicazioni assolutamente legittime e non riconducibili alla dicotomia legalità/illegalità.
Condanniamo la repressione portata avanti contro chi costruisce percorsi di riappropriazione di diritti e spazi autorganizzati come gli studenti di Bologna caricati mentre lottavano per il diritto alla casa.

L’Università è stata occupata spontaneamente da tutti quegli studenti che si sono sentiti indignati e offesi di fronte all’indifferenza che la riforma Moratti dimostra verso l’intero mondo universitario nonostante il giudizio contrario di larghi settori universitari: gli studenti, la Conferenza dei rettori (CRUI), il corpo docenti, i ricercatori che vengono tutti collettivamente colpiti dalla riforma.

Siamo convinti che solo con una mobilitazione collettiva del mondo universitario è possibile sconfiggere il progetto politico che sottende la riforma e che mira a svuotare ulteriormente l’Università della ricchezza culturale e didattica.
L’istruzione, l’educazione e la cultura sono una questione di tutta la società civile e sono il riflesso del grado di libertà, progresso e ricchezza di ogni società.
Rinunciare alla dimensione sociale delle conoscenze significa abdicare alla funzione pubblica ed all’accesso collettivo ai diritti fondamentali (scuola, sanità, casa, reddito adeguato…)

A partire da Venerdì 28 Ottobre 2005 sono operativi, all’interno delle aule occupate in Via Festa del Perdono, gruppi di lavoro e spazi di dibattito e confronto pubblico sulle questioni oggetto della protesta; anche tramite iniziative culturali differenziate, come cineforum e mostre.
Ci uniamo così al movimento di protesta in corso in molte università italiane, chiedendo con una sola voce ad ogni singolo ateneo di esprimersi pubblicamente contro la Legge Moratti ed impedire la sua applicazione.

Invitiamo studenti, artisti e chiunque viva il mondo dell’Università, a prendere parte alla mobilitazione in atto; partecipando al comune lavoro di informazione e sensibilizzazione. Per una cosciente, larga ed attiva partecipazione alla protesta.




Assemblea degli studenti della Statale Occupata

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