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Dichiarazione finale del 3° Vertice dei Popoli d'America
by In italiano Sunday, Nov. 06, 2005 at 5:27 PM mail:

Dichiarazione finale del 3° Vertice dei Popoli d'America

Dichiarazione finale del 3° Vertice dei Popoli d'America
Dichiarazione finale del 3° Vertice dei Popoli d'America

Delegati e delegate delle organizzazioni sociali di tutte le regioni del continente, dal Canada alla Patagonia; lavoratori, contadini, indigeni, giovani e vecchi, di tutte le razze, donne e uomini degni ci siamo incontrati qui a Mar del Plata, Argentina, per far sentire la voce, esclusa dai potenti, di tutti i popoli della nostra America.

Come già a Santiago del Chile e in Québec, ci siamo di nuovo incontrati davanti al Vertice delle Americhe che riunisce i presidenti di tutto il continente, con l'esclusione di Cuba, perché mentre i discorsi ufficiali continuano ad essere riempiti di parole sulla democrazia e la lotta contro la povertà, i popoli continuano a non essere considerati al momento di decidere sui propri destini.

Ci incontriamo qui nel 3° Vertice dei Popoli d'America per meglio radicare la nostra resistenza alle calamità del neoliberismo orchestrate dall'Impero del nord e continuare a costruire alternative. Abbiamo dimostrato che è possibile cambiare il corso della storia e ci ripromettiamo di continuare ad avanzare per questo cammino.

Nell'anno 2001, nel Vertice ufficiale di Québec, quando ancora l'assoluta maggioranza de governi si inchinava ciecamente all'ortodossia neoliberale e ai dettati di Washington, con la lodevole eccezione del Venezuela, gli USA riuscirono a che fosse fissato il 1/1/2005 come data fatale per l'entrata in vigore del loro nuovo progetto di dominazione chiamato 'Área de Libre Comercio de las Américas (ALCA)' e che la 'Cuarta Cumbre de las Américas' si realizasse in Argentina come culmine del loro perverso perverso. Ma il 1/1/2005 saremo ancora senza ALCA e il vertice ufficiale dell'Argentina ha visto l'arenanrsi definitivo dei negoziati dell'ALCA. Oggi siamo qui anche per celebrarlo!

Senza dubbio gli USA non abbandoneranno la loro strategia di egemonia nel continente attraverso i trattati di libero commercio bilaterali o regionali, come quello che è sttao approvato con stretto amrgine in America Centrale e che cercano ora di imporre ai paesi andini.Ora stanno lanciando l''Acuerdo para la Seguridad y la Prosperidad de América del Norte (ASPAN)'. Nonostante l'evidenza incontestabile delle disastrose conseguenze di più di 10 anni di 'Tratado de Libre Comercio'(TLC), ora questo TLC pretende anche di imporre su tutta la regione anche la politica sulla "sicurezza" degli USA.

Ma il Governo degli USA non smette di aggiungere pezzi al rompicapo della sua dominazione sul continente. Insiste a volerla inscrivere in un unico marchio egemonico enon ha rinunciato al progetto dell'ALCA. Ora, unito con i suoi governi satelliti, viene al Mar del Plata con la pretesa di far rivivere il cadavere dell'ALCA, quando i popoli hanno espresso chiaramente il loro rifiuto a un'unità subordinata agli USA.

La sua strategia a favore delle multinazionali USA è stata accompagnata da una crescente militarizzazione del continente e da basi militari statunitensi: ora per ricominciarea uccidere il genocida George W. Bush è venuto al Vertice di Mar del Plata per tentare di elevare la sua politica di sicurezza ad accordo continentale col pretesto di combattere il terrorismo,quando il miglior modo di farla finita con esso sarebbe quello di cambiare la sua politica inteerventista e colonialista.

Nella dichiarazione ufficiale che sta per essere discussa dai governi c'è la possibilità che le peggiori intenzioni degli USA possano passare, anche se mitigate. In essa ci sono molte parole vuote e proposte demagogiche per combattere la povertà e creare impieghi decenti; in concreto le offerte perpetuano un modello sempre più miserabile e ingiusto per il nostro continente che possiede la peggiore distribuzione della ricchezza che esiste al mondo.

Modello che favorisce pochi, che deteriora le condizioni di lavoro, peggiora l'emigrazione, la distruzione delle comunità indigene, il deterioramento dell'ambiente, la privatizzazione della sicurezza sociale e dell'istruzione, lo sviluppo di norme che proteggono i diritti delle industrie e non dei cittadini, come nel caso della proprietà intellettuale.

L'ALCA, se continua ad avanzare nella scia del vertice di Doha, che dà maggior potere all'Organizzazione Mondiale del Commercio nell'imporre regole economiche ingiuste ai paesi meno sviluppati e far prevalere gli interessi padronali.

Si continua ad esporre al saccheggio i nostri beni naturali, i nostri giacimenti energetici, si privatizza la distribuzione e commercializzazione dell'acqua potabile; si stimola la appropriazione e privatizzazione delle nostre riserve acquifere e idrografiche, convertendo un dirritto umano come l'accesso all'acqua in una mercanzia di interesse per le multinazionali.

Per imporre queste politiche, l'impero e i suoi complici contano sul ricatto del debito estero, impedendo lo sviluppo dei popoli in violazione di tutti i nostri diritti umani.

La dichiarazione dei presidenti non offre nessuna via d'uscita concreta, come sarebe l'annullamento del debito illegittimo, la restituzione di ciò che è stato riscosso in più, il risarcimento dei debiti storici, sociali ed ecologici dovuti ai popoli della nostra America.

Le/i delegate/i dei diversi popoli d'America sono qui non solo per denunciare, ma anche per resistere alle politiche dell'impero e dei suoi alleati. Ma anche costruiamo alternative popolari, a partire dalla solidarietà e dall'unità dei nostri popoli, costruendo tessuto sociale dal basso, dall'autonomia e diversità dei nostri movimenti col proposito di ottenere una sociaetà inclusiva, giusta e degna.


Da questa 'III Cumbre de los Pueblos de América' dichiariamo:

1) I negoziati per creare l' 'Área de Libre Comercio de las Américas (ALCA)' devono essere SOSPESI IMMEDIATAEMTE E DEFINITIVAMENTE, lo stesso per utti i trattati di libero commercio bilaterali o regionali. Assumiamo la resistenza dei popoli andini y del Costa Rica contro il 'Tratado de Libre Comercio', quella dei popoli del Caribe affinche gli EPAS non significhino una nuova era di colonialismo dissimulato e la lotta dai popoli dell' America del Nord, Cile e Centroamerica per rigettare i trattati di questa natura che già pesano su di loro.

2) L'accordo tra le nazioni deve partire dai principi basati sul rispetto dei deritti umani, la dimensione sociale, il rispetto della sovranità, la complementarità, la cooperazione, la solidarietà, la considerazione delle asimmetrie economiche favorendo i paesi meno sviluppati.

3)Ci impegnamo a favorire processi alternativi di integrazione regionale, come la 'Alternativa Boliviariana de las Americas' (ALBA).

4) Assumiamo le conclusioni e le azioni nate nei forum, laboratori, incontri di questa 'Cumbre' e ci impegnamo ad approfondire il nostro processo di costruzione di alternative

5) Occore annullare il debito estero illegittimo, ingiusto e inesigibile del Sud, subito e senza condizioni. Ci poniamo cme creditori per riscuotere il debito sociale, ecologico e storico esitente con i nostri popoli.


6) Assumiamo la lotta dei nostri popoli per la distribuzione egualitaria della ricchezza, con lavoro degno e giustizia sociale, per sradicare la povertà, la disoccupazione e l'esclusione sociale.


7) Decidiamo di promuovere la diversificazione della produzione, la protezione delle sementi locali patrimonio dell'umanità, la sovranità alimentare dei popoli, l' agricoltura sostenibile e la riforma agraria integrale.


8) Rifiutiamo energicamente la militarizzazione del continente promossa dall'impero del nord. Denunciamo la dottrina della cd. cooperazione per la sigcurezza emisferica come meccanismo per la repressione delle lotte popolari. Rifiutiamo la presenza delle truppe USA nel nostro continente, non vogliamo basi néenclaves militari. Condanniamo il terrorismo di Stato Mondiale della Amministrazione Bush che pretende di bagnare del sangue le legittime rebellioni dei nostri popoli.


9) Condanniamo l'immoralità del governo USA, che mentre parla di lottare contro il terrorismo protegge il terrorista Posada Carriles e mantiene in carcere cinque patrioti cubani. Esigiamo la loro immediata libertà!


10) Ripudiamo la presenza in queste terre degne latinoamericane di George W. Bush, principale promotore della guerra nel mondo e capo del credo neoliberale che affligge perfino gli interessi del suo proprio popolo. Da quì mandiamo un messaggio di solidarietà agli uomini e alle donne statunitensi degni che sentono vergogna di un governo condannato dall'umanità e si oppongono ad esso in tutti i modi.

Dopo Québec abbiamo costruito una grande campagna consulta popolare continentale contro l'ALCA e siamo riusciti a frenarla. Oggi, davanti alla pretesa di far rivivere i negoziati ALCA e di assommarvi gli obbiettivi militaristi degli Stati Uniti, in questa 'Cumbre de los Pueblos de América' assumiamo la promessa di raddoppiare la nostra resistenza, fortificare la nostra unità nella diversità e di convocare una nuova e più grande mobilitazione continentale per sotterrare l'ALCA per sempre e costruire al tempo stesso la nostra alternativa per una America giusta, libera e solidale.

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