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Contro Pera e la Cei
by mfpr Sunday, Nov. 27, 2005 at 2:03 PM mail: mfprpalermo@email.it

contestazione

Contestazione a Palermo al palazzo della Regione siciliana contro la Cei e Pera

Ieri pomeriggio le compagne del movimento femminista proletario
rivoluzionario, insieme ai compagni di proletari comunisti e i giovani di
redblock, hanno contestato a Palermo l’incontro della Conferenza Episcopale
al quale ha preso parte il presidente del senato Pera.
I compagni sono giunti in un piccolo corteo davanti le scale d’ingresso del
palazzo con lo striscione con su scritto: “In morte della sacra famiglia:
ieri fascismo e Mussolini oggi Berlusconi e Ruini- firmato movimento
femminista proletario rivoluzionario”, facendo slogan contro l’attacco di
stato e chiesa ai diritti delle donne ( LEGGE SULLA FECONDAZIONE ASSISTITA,
ATTACCO ALLA LEGGE 194, PROPOSTA DI CONSULTORI CONFESSIONALI CON IL
MOVIMENTO ANTIABORTISTA PER LA VITA AL LORO INTERNO, ORDINANZE CONTRO LA
PILLOLA ABORTIVA, ECC), le ingerenze della chiesa nell’ambito politico
(ASTENSIONE PER IL REFERENDUM SULLA FECONDAZIONE, APPELLO CONTRO L'ABORTO E
LE DONNE ASSASSINE CHE LO PRATICANO E TANTO TANTO ALTRO...), la presa di
posizione di preti e politicanti nel lancio di nuove guerre di religione al
grido di “lotta al terrorismo”.
Immediata la reazione dei servi del potere. Un cordone di polizia ha
cominciato a spingere con forza i compagni che tenevano lo striscione e
agendo da vili, come sono sotto la divisa, hanno cominciato a dare calci e
anche un pugno in faccia ad una giovane compagna.
I compagni hanno continuato a fare slogan “Pera Pera oltre la frontiera”,
“l’integralismo non è lontano in Italia abbiamo il vaticano”, “contro la
legge bossi-fini siamo tutti clandestini”, “il diritto d’aborto non si
tocca”.
Con interventi al megafono le compagne hanno ricordato l’ignobile libro
scritto a doppia firma dal nuovo papa Ratzinger e dal paladino della
cristianità Pera, in cui i due uomini di dio fanno a gara a chi è più bravo
a lanciare attacchi di guerra per la vittoria della cristianità, celando
questi intenti con dolci parole impregnate di carità cristiana.
I due paladini, inoltre, dedicano una buona parte del loro carteggio al
concetto di famiglia, alla sua sacralità, alla necessità che questa venga
riaffermata in un mondo in cui le certezze tendono a scomparire sotto
l’influsso di blasfemie del modo di vivere, come le coppie conviventi o,
addirittura, le coppie gay.
Il papa afferma: “Un secondo elemento che qualifica l’identità europea è il
matrimonio e la famiglia. Il matrimonio monogamico, come struttura
fondamentale della relazione tra uomo e donna e al tempo stesso come cellula
nella formazione della comunità statale è stato forgiato a partire dalla
fede biblica. Esso ha dato all’Europa, a quella occidentale come a quella
orientale, il suo volto particolarmente e la sua particolare umanità, anche
e proprio perché la forma di fedeltà e di rinuncia qui delineata dovette
sempre venir riconquistata, con molte fatiche e sofferenze”.
Nel rimarcare questa concezione reazionaria che vuole le donne nuovamente
angeli del focolare, il “buon” papa innalza l’occidente e schiaccia il resto
del mondo, alla maniera consona degli imperialisti di oggi.
I compagni hanno, inoltre, ribadito la necessità di cancellare la legge
sull’immigrazione, legge che viene fuori dall’animo razzista di coloro che
l’hanno voluta e la difendono così come fa Pera quando afferma: “per
integrare qualcuno bisogna avere chiaro ciò in cui lo si vuole integrare”,
tagliando dunque le gambe ai concetti di diversità culturale, rispetto,
convivenza, per ribadire quelli di oppressione-repressione e cancellazione
delle diversità.
Ancora una volta governo e chiesa cooperano per riportare tutti in una
condizione di assoggettamento alla loro volontà togliendo diritti e libertà,
cooperano inoltre per ricacciare le donne in una condizione di moderno
medioevo, per riaffermare la superiorità dell’occidente facendo appello ad
una nuova crociata per la cancellazione delle altre religioni viste come
fonti di terrorismo…
Insomma una nuova fase di sviluppo della reazione e della repressione come
arma di controllo per fare di una società un nucleo di sviluppo per il
razzismo e l’emarginazione, il maschilismo e la misoginia…
A tutto questo bisogna dare una risposta e ieri le compagne e i compagni di
Palermo non potevano farsi sfuggire questa occasione per ribadire con forza
la nostra denuncia contro queste manovre che si fanno sempre più palesi.
Bisogna denunciare tale condizione di oppressione, questa presa in giro dei
politici con provvedimenti elemosina in sostegno alle famiglie e gli
incentivi per fare figli, provvedimenti che confluiscono tutti nella nuova
finanziaria del governo che a buon diritto abbiamo chiamato la “finanziaria
di Ruini”.
Per questa necessità delle donne è importante la loro organizzazione in un
movimento realmente rivoluzionario e che sia strumento per lo sviluppo della
lotta delle donne proletarie, che non hanno niente da perdere ma tutto da
guadagnare, una lotta contro lo sfruttamento e il maschilismo per la
distruzione delle catene che le vogliono ai margini e all’ombra degli
uomini, buone solo per fare le serve e le incubatrici.

UN GOVERNO CHE CONSIDERA LE DONNE MENO DI UN EMBRIONE NON HA DIRITTO DI
ESISTERE!
CONTRO LO STATO E LA CHIESA CHE LEGIFERANO SUI NOSTRI CORPI!
Pa 26/11/'05
movimento femminista proletario rivoluzionario
email: mfprpalermo@email.it

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