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Firenze: articoli sulla decisioni di chiudere le frontiere
by da www.firenze.repubblica.it Wednesday, Oct. 16, 2002 at 1:40 PM mail:

articoli presi da Repubblica Firenze.

BRACCIO DI FERRO SUL RADUNO
Serra dà tre giorni ai no global "Sennò il Social forum non si fa"

Dura quindici minuti la riunione in prefettura che avrebbe dovuto definire il programma organizzativo del social forum di novembre. Il tempo di elencare i punti all'ordine del giorno, il prefetto Achille Serra che chiede se si può procedere, e arriva la richiesta di chiarimento da parte di Stefano Kovac, uno degli organizzatori: «Sono vere le indiscrezioni su una possibile sospensione del trattato di Schengen durante il social forum?». Una scelta che comporterebbe il ripristino dei valichi di frontiera, la possibilità di respingere anche cittadini comunitari da parte delle forze dell'ordine. «Non posso né confermare né smentire» risponde Serra. Ribatte Kovac: «La sospensione dei diritti previsti da Schengen muta la natura del forum, che rischia di non essere più europeo, prima di andare avanti con la riunione abbiamo bisogno di sapere cosa ha deciso il governo». Il sindaco Leonardo Domenici e il presidente della regione Claudio Martini provano a mediare. Criticano l'eventuale sospensione del trattato, Domenici ha già cercato di mettersi in contatto con il ministro dell'interno Pisanu per chiarire la vicenda: ma Pisanu è all'estero. «Non sospendiamo l'incontro, diamo un segnale di serenità alla città» dice Domenici, anche Martini chiede di andare avanti. Ma dal forum viene un no: la possibilità che vengano «lesi i diritti costituzionali di poter liberamente manifestare» è un fatto troppo grave per lasciarlo cadere senza una forte protesta. Serra dichiara conclusa la riunione.
«Quella del governo sarebbe una scelta grave e pericolosa, ancora più grave in quanto mette in discussione il carattere europeo del forum, rendendo più difficile l'arrivo delle persone dall'estero» dice Kovac. Una decisione «immotivata, anche perché qui non c'è nessun vertice da contestare». Ed anche un fulmine a ciel sereno, visto «il buon lavoro svolto con gli enti locali, questura e prefettura». Soprattutto la prefettura, ci tengono a dire dal movimento. «Noi siamo sempre a disposizione, quando vogliono siamo qua» dice poi Serra. Ma c'è un limite: «Due o tre giorni per sciogliere il nodo, altrimenti il social forum non s'ha da fare». E che i tempi stringono sono anche i sindaci della cintura a dirlo: «Noi dovevamo ospitare 3mila persone, principalmente dall'est europeo: se sospendono Shengen qui salta tutto» dice Carlo Moscardini di Lastra a Signa.

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La preoccupazione del sindaco Domenici e del presidente della Regione Martini
"Ora il governo deve chiarire quello che intende fare"

Tutto sbagliato secondo il presidente toscano Claudio Martini. «In questi mesi si era fatto un lavoro positivo. Il dialogo tra istituzioni, movimento e rappresentanti dello Stato aveva creato tutte le condizioni per uno svolgimento pacifico e ordinato del Social forum. Non si può compromettere questo lavoro», dice Martini. «Spero che non sia vero del trattato di Schengen sulla libera circolazione delle persone. Spero che non si vera l'intenzione di sospendere Schengen, perché un provvedimento di questo tipo rappresenterebbe un inutile passo indietro e un segnale sbagliato di fronte alle opportunità offerte dall'incontro europeo previsto a Firenze». Martini chiede spiegazioni al governo: «Occorre garantire a tutti coloro che vogliono partecipare di poterlo fare liberamente e tranquillamente. Il che non è affatto incompatibile con le esigenze di vigilanza e sicurezza».
Il sindaco Leonardo Domenici è preoccupato per la rottura del tavolo istituzioniSocial forum: «A questo punto - dice - è necessario che il governo chiarisca in modo definitivo la propria posizione e le decisioni che intende prendere in merito a questo avvenimento. Da troppi giorni si rincorrono fughe di notizie su rapporti di servizi segreti, mobilitazioni delle forze dell'ordine e altre informazioni allarmanti. E' invece indispensabile che tutti agiscano nella massima chiarezza. Anche la ventilata decisione di sospendere l'accordo di Schengen può ingenerare l'idea di comportamenti discriminatori nei confronti di quanti dall'estero intendono partecipare al Social Forum. La scelta degli organizzatori di abbandonare il tavolo in Prefettura, nonostante l'invito a continuare la riunione, non è stata opportuna». Un'interrogazione ai ministri degli Esteri e degli Interni è stata presentata dai parlamentari Verdi Paolo Cento e Francesco Martone sull'ipotesi di sospensione del trattato di Schengen: «Si tratta di una violazione dei diritti di cittadinanza, una misura assolutamente ingiustificata anche perché a Firenze non è in programma un vertice istituzionale ma un grande momento di confronto organizzato dalla società civile». Protesta anche Alfio Nicotra, rappresentante nazionale di Rifondazione nel comitato promotore del Social forum: «Sarebbe un provvedimento irresponsabile che contrasta apertamente con lo spirito di collaborazione fin qui seguito con enti locali, prefetto e questura».

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