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Da leggere a stomaco vuoto
by Redman Monday, Jan. 02, 2006 at 10:22 PM mail:

Accade a Pisa...

Vi racconto una storia sul posto dove lavoro (lavapiatti). Qualcuno conosce già questa storia, molti conoscono il posto. Si chiama Caracol, ed è un circolo Arci di Pisa. E’ vicino a Borgo Stretto, in via Battichiodi. La struttura, su due piani, è di proprietà di Rifondazione Comunista: sotto c’è il circolo, sopra la sede del partito. Il circolo non fa particolari attività culturali, anzi non ne fa proprio, (non è l’Agorà, insomma) ma è stato predisposto come ristorante e praticamente svolge solo questa funzione. Inizialmente era stato propagandato come il futuro nuovo centro dell’aggregazione pisana, se non sbaglio all’inaugurazione è stato invitato Bertinotti. Ma oggi quella prospettiva è morta. A lavorare al circolo (al ristorante) aperto circa un anno fa, vengono chiamate quattro persone: una la conoscete, è xxxxx, la moglie di xxxxxx, un’altra è la sorella, gli altri, due compagni con alle spalle una lunga militanza negli anni “buoni”. Uno è il fratello di xxxxxx, il responsabile del servizio d’ordine di Lotta Continua e negli ultimi anni di Rifondazione, che venne un pomeriggio a Livorno ad incontrare il Movimento Spontaneo e fece un “seminario” sulla guerriglia urbana. Ma andiamo avanti. I quattro vengono assunti con un contratto di compartecipazione a 1000 euro al mese, con annessa la possibilità di dividere parte degli utili qualora ci fossero stati. Dimenticavo, tu
tti, svolgevano già un lavoro, e lo lasciano. Dopo appena due mesi di avviamento dell’attività, il partito non ritiene conveniente continuare la gestione con quei contratti. Cambiano i giochi. Il partito “propone” (prendere o lasciare) che la gestione passi interamente in mano ai quattro, in cambio però questi devono versare 2000 euro tutti i mesi al partito, indipendentemente dall’andamento del circolo. Rifondazione pretende quei soldi in modo che possa coprire le spese del mutuo che ha fatto per l’acquisto dell’intera struttura. Ora, una proposta del genere va spiegata all’interno di quelle che sono le condizioni di un circolo Arci. Una struttura del genere, per essere tale, ha delle restrizioni: non può avere una insegna fuori dal locale, non può pubblicizzare eccessivamente le proprie iniziative, l’ingresso è riservato ai soci che pagano una quota annuale, ecc… Caracol nonostante la buona cucina e i prezzi contenuti, non riesce a fare più di 15/20 coperti al giorno di media. Insomma pagarsi, e in più dare il pizzo di 2000 euro a Rifondazione, è DÜRA! Sono costretti a tagliare una persona e a dividersi il suo orario per tre. Chi era stato assunto come aiuto-cuoco, passa a cuoco, perché di fatto assumerne uno professionale è impossibile nella nuova condizione economica. Per alcuni mesi non danno i soldi al partito, e riescono a tirare fuori degli stipendi neanche troppo
decenti. Poi Rifondazione riparte all’attacco. Entro Novembre vuole i soldi. Risultato: gli stipendi per 40 e più ore settimanali passano a 600 euro al mese. Sia chiaro che il tutto è fatto al nero, quindi niente contributi, niente ferie, malattie, niente di niente. Il partito nella gestione del posto è totalmente assente, ma non solo, è totalmente assente anche nella frequentazione del ristorante. Solo un paio di persone ogni tanto si fanno vedere a mangiare o al massimo a prendere un caffè. Nell’ultimo mese al circolo si è avvicinata la comunità Senegalese che utilizza il locale per organizzare delle cene e dei momenti ricreativi. Questi eventi sono stati inizialmente molto partecipati e sono circolati molti soldi. Rifondazione ha chiaramente notato le iniziative e soprattutto gli “hanno fatto gola” (citazione) i soldi che sono girati . La scorsa settimana c’è stata l’ennesima riunione dove il partito ha chiesto una nuova soluzione per uscire dall’empasse degli ultimi mesi (ovvero come riscuotere 2000 euro). “Perché se è vostro sacrosanto diritto prendere lo stipendio e non venire a lavorare gratis è ancora più importante che il partito abbia i 2000 euro” (citazione dall’ assemblea). E poi la controproposta di Rifondazione: l’inserimento all’ interno del circolo della comunità Senegalese, che gestisca i locali nelle sere in cui il circolo attualmente è chiuso (Lunedì-Marte
dì-Mercoledì-Giovedì-Domenica) in cambio della metà della quota da versare a Rifondazione, ovvero 1000 euro. Il corteggiamento ai senegalesi è stato fatto all’oscuro degli attuali gestori, che qualche sentore comunque l’avevano avuto. Ai senegalesi è stata fatta costituire anche una cooperativa. Il problema per definire questo nuovo accordo è che i senegalesi vogliono anche il sabato, che chiaramente non può esser lasciato dagli altri, a meno che non vengano cedute altre due serate. Insomma si tratta, per cercare di lavorare a stipendi decenti, e garantire il pizzo a Rifondazione. Oggi quasi a fine giornata si sono presentati due emissari del partito, quelli con la faccia e le intenzioni buone. Uno, manco a dirlo è xxxxxxxi. Rigidi sulla proposta, e fieri del fatto “che si integrano gli immigrati attraverso il lavoro”, hanno ribadito che la trattativa parte dall’accettazione che il partito ogni mese viene a riscuotere 2000 euro. Gli stipendi dei lavoratori (e le condizioni) non sono un problema loro. Io ho smesso di lavorare per andare a guardarli negli occhi mentre facevano queste affermazioni, mentre respingevano le accuse di ragionare come i padroni, “che loro fanno parte di un partito che ha nel nome ha la qualifica COMUNISTA”, ecc… Io vi giuro, non so cosa mi ha trattenuto da prenderli a seggiolate. Ora la cosa che più mi fa rabbia della vicenda è questa: Rifondazione vuo
le questi soldi a tutti i costi. Pensa che tenendo aperto il locale per più sere possa raggiungerli. Però sa che “di italiani” non ci viene nessuno, perché insomma, lavorare quasi gratis per il partito, il loro partito, senza nessuna garanzia, insomma, con il cazzo che trovano qualcuno. Quindi gli serve manodopera a basso costo. Cosa fa? La tratta dei negri. E la rivendica, come “attuazione di uno dei punti del programma del partito, favorire l’integrazione degli immigrati attraverso il lavoro”. Nero. Fatto da negri. E mal pagato. Se pagato. Insomma, VOTA FAUSTO!!!

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