questo è il testo del I°documento votato dal Comitato cittadino "Salviamo il Topino-salviamo i ponti storici di Foligno" nel mese di dicembre.
E' ormai un mese e mezzo che la città di Foligno è in costante mobilitazione: aiutateci a darle un risalto massmediatico
Salviamo il fiume Topino ed i ponti storici della città! In queste settimane l’ente di bonifica e la Regione Umbria stanno cercando di realizzare un progetto di messa in sicurezza del fiume Topino, in previsione di eventuali piene (sic!) che possano determinare rischi per la popolazione ed il centro abitato di Foligno. Generalmente, gli interventi idraulici finalizzati a prevenire ipotetiche situazioni di rischio consistono nell’individuare ed attrezzare delle aree di esondazione, capaci di accogliere le acque del fiume in caso di piena. Tali aree solitamente (e per motivi facilmente comprensibili) vengono individuate a monte dei centri abitati, prima, cioè, che il fiume faccia il suo ingresso nell’agglomerato urbano. L’intervento a monte, infatti, permette di prevenire la situazione di rischio, salvaguardando la salute del fiume ed i centri abitati. Anche il fiume Topino, pertanto, potrebbe essere messo in sicurezza rispetto al rischio di un’eventuale piena, individuando delle aree di esondazione “a monte” della città di Foligno, evitando così di intervenire sul letto del fiume nel tratto urbano e salvaguardando al tempo stesso anche i ponti storici della nostra città. Il progetto presentato dall’ente di bonifica e sostenuto dagli altri enti territoriali, non prevede, invece, alcun intervento di carattere preventivo a monte del centro abitato, ed esclude la possibilità di individuare delle aree di esondazione nel tratto di fiume precedente al suo ingresso nell’agglomerato urbano. Questa scelta incomprensibile, che contrasta con le soluzioni più avanzate, sostenute da tempo dalla letteratura scientifica più autorevole, rischia di produrre delle conseguenze gravissime. Siccome è comunque necessario mettere in sicurezza il fiume, nel rispetto della normativa vigente, la mancata volontà di individuare delle aree di esondazione comporta la necessità di intervenire sul tratto del fiume compreso fra le fornaci Hofmann e la frazione di Budino. Tale scelta determinerà la presenza di diversi cantieri sul letto del fiume per un numero imprecisato di anni (con la sua conseguente morte), la demolizione dei ponti della Vittoria e di Porta Firenze (che è, talaltro, monumento storico della città), l’allargamento del letto del fiume e quindi il dimezzamento della sua profondità già, peraltro, molto scarsa (specie nel periodo estivo), con evidenti conseguenze per la flora e la fauna ittica. È evidente, dunque, il rischio di un danno irreparabile non solo per il patrimonio storico della città di Foligno, ma anche e soprattutto per l’ecosistema fluviale, già messo duramente alla prova in questi anni. A rendere il tutto ancor più inaccettabile è il fatto che il progetto, già in fase avanzata di elaborazione, è stato studiato, redatto ed approvato dalla Conferenza dei Servizi degli uffici tecnici competenti senza il minimo coinvolgimento della popolazione interessata. Ma decidere di sconvolgere un fiume ed abbattere un ponte storico di una città piuttosto che individuare un’area di esondazione ambientalmente non impattante non è una scelta tecnica! È una scelta politica e come tale deve essere presa dai cittadini.
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