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Gendarmeria europea, Coespu, Generale Leso
by Leso di nome e di fatto Tuesday, Jan. 17, 2006 at 12:26 PM mail:

brevi approfondimenti su Gendarmeria Europea, Coespu e rinfrescata di memoria su chi è Leso...

Giovedì 19 gennaio in teoria viene inaugurata la Gendarmeria Europea a Vicenza all'interno della Caserma Chinotto.
La caserma Chinotto non ospiterà solo il quartiere generale della Gendarmeria Europea, ma ha già operativo al suo interno il Coespu, un nuovo corpo dei carabinieri, al cui comando c'è il generale Leso, quello della Somalia, Kossovo, Genova...
La gendarmeria europea sarà composta dalle 5 polizie militarizzate dell'Ue x "missioni di pace" in situazioni di crisi e avranno sicuramente poi applicazione in situazione di "guerra interna" come a Genova in parte è già stato sperimentato.
Il Coespu è un corpo gestito dai carabinieri che ha la funzione di insegnare a personale proveniente da paesi "in via di sviluppo" a diventare i futuri carabinieri/gendarmi nei loro rispettivi paesi d'origine...
A dirigere tutto ciò c'è Leso, quello delle torture in Somalia, quello delle missioni multilaterali in Bosnia e Kossovo, quello del "Tuscania" e quello che aveva il comando durante il G8 dei mezzi di Piazza Alimonda...
Di seguito 3 brevi schede d'approfondimento su questi temi:

1) Gendarmeria Europea
2) Coespu
3) Generale leso

1) Gendarmeria Europea

La Gendarmeria Europea (Eurogendfor) nasce dalla firma di una dichiarazione d’intenti firmata il 17 settembre 2004 a margine del vertice dei ministri della difesa dell’UE svoltosi a Noordwijk in Olanda.
Il quartier generale sarà all’interno della ex-scuola di addestramento per carabinieri "Chinotto" di Vicenza e sarà composto da 29 ufficiali di cui 11 italiani. Il 21 gennaio 2005 è stato nominato come comandante dell ’Eurogendfor il brigadiere generale Gerard DEANAZ della Gendarmeria Francese.
La Gendarmeria Europea potrà contare su 800-900 uomini pronti con un preavviso di un mese con una riserva di altri 2.300 militari che portano il potenziale oltre quota 3.000.
E’ un corpo formato dalle uniche 5 forze di polizia militarizzate europee: i Carabinieri italiani, la Gendarmeria francese, la Guardia civil spagnola, la guardia nazionale repubblicana portoghese e la "Koninklijke Marechaussee" olandese.
Eurogendfor potrà essere impiegata, in linea con quanto finora avvenuto per le MSU dell’Arma dei Carabinieri, nell’ambito dell’intero spettro delle operazioni di pace, con compiti di polizia militare, di coordinamento e cooperazione con unità di polizia locali o internazionali, di collaborazione con agenzie civili internazionali.
Quindi ’’dara’ copertura a tutti gli aspetti di un’operazione di risposta ad una crisi’’ durante ’la fase iniziale’’ assieme alla forza militare, durante quella ’’di transizione’’ (da sola o in collaborazione con i soldati veri e propri) e durante ’’la fase di ritiro della componente militare’’ per facilitare il passaggio delle competenze alle autorita’ civili.
La forza, che sarà messa a disposizione dell’Unione Europea, ma che potrà anche operare in favore dell’Onu, della Nato, dell’Osce o di altri Organismi e coalizioni internazionali, potrà comprendere anche contingenti di Polizia militare di altri Paesi.
Se a Vicenza ci sarà il quartier generale, a Saint-Astier in Francia si è svolto dal 15 al 17 giugno 2005 il primo campo d’addestramento per i futuri gendarmi europei, con esercitazioni anti-riot, simulazioni di guerrigli urbane e di zone di conflitto.
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2) Coespu

Il 1 marzo 2005, l’Arma dei Carabinieri ha istituito in Vicenza, nella Caserma "Gen. A.Chinotto", il Centro di Eccellenza per le Stability Police Units (CoESPU).
Questo Centro, attualmente diretto dal Generale di Brigata Leonardo Leso, trae la sua origine da un’iniziativa italiana, sostenuta dai Paesi del G8 durante l’ultimo summit tenutosi a Sea Island (USA).
In quest’ottica, i membri del G-8 hanno sostenuto l’iniziativa italiana di istituire a Vicenza un centro di addestramento internazionale, il "Centro di Eccellenza per le Stability Police Units" (CoESPU), al fine di addestrare personale che, una volta tornato ai loro paesi di origine, dovrà sviluppare e formare forze tipo-gendarmeria, pronte ad essere schierate in PSO sotto l’egida di organizzazioni internazionali o regionali. Nei prossimi cinque anni il CoESPU si pone l’obiettivo di addestrare 3.000 Ufficiali e Sottufficiali che, secondo il principio di "addestramento degli istruttori", ritorneranno ai loro paesi e completeranno l’addestramento di almeno 4.500 ulteriori unità entro la fine del 2010.
Negli ultimi dieci anni, i Carabinieri, come forza militare con competenze generali di polizia, hanno sviluppato una significativa esperienza nelle PSO. I Carabinieri hanno fornito dottrina, addestramento e comando per le Unità Multinazionali Specializzate (MSU) impiegate in Bosnia, Kosovo e Iraq.
Le Stability Police Units (SPU), derivanti da queste esperienze, sono unità flessibili ed adattabili ed operano in un contesto dove i compiti militari e civili si sovrappongono durante la delicata fase di stabilizzazione di un paese che emerge da una crisi. Per la loro natura "ibrida", le SPU possono agire sia sotto una catena di comando militare, sia civile. La capacità di adattarsi ad ogni cambiamento del profilo di una missione, man mano che prosegue il processo di stabilizzazione di un’area, rende le SPU strumenti ideali per le missioni di peacekeeping, nelle quali gli obiettivi sono la stabilizzazione e la ricostruzione di lungo termine.
Secondo il "G8 Action Plan", il Centro dovrà:

* realizzare programmi di addestramento, compresa la formazione dei formatori e l’addestramento pre-schieramento per specifiche missioni;
* approfondire e sviluppare la dottrina esistente, con specifico riguardo al controllo della folla, alla lotta al crimine organizzato, agli arresti ad alto rischio, alla sicurezza delle prigioni, alla protezione di obiettivi sensibili, alla sicurezza elettorale, alla sicurezza dei VIP ed al controllo delle frontiere;
* fornire un addestramento che permetta l’interoperabilità con forze puramente militari, con istituzioni civili e con altre componenti di polizia schierate e coinvolte nelle PSO;
* fornire un sistema per verificare - in loco - le capacità acquisite dalle forze di polizia addestrate da coloro che sono hanno frequentare i corsi del CoESPU;
* eseguire una valutazione sulle "lessons learned" (lezioni apprese) nel corso delle varie missioni, da inserire nei futuri addestramenti;
* coordinare la standardizzazione degli equipaggiamenti da utilizzare nelle operazioni internazionali, in armonia con i propri metodi di addestramento;
* interagire con organizzazioni internazionali e regionali, quali le Nazioni Unite, la NATO, l’OSCE, l’EU, l’AU, e l’ECOWAS; accademie ed istituti di ricerca (UN Staff College, George Marshall Center, Sant’Anna Institute University, ecc.); istituzioni di ricerca militari e nazionali ed internazionali (UN DPKO; NATO Joint Analysis and Lessons Learned Center, EU Police Unit; U.S. Army Peacekeeping and Stability Operations Institute and U.S. Army Center for Lessons Learned); ed infine con la Gendarmeria Europea, che ha il suo Quartier Generale proprio a Vicenza, nella stessa sede del CoESPU.
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3) Generale Leso

Il Generale dei carabinieri Leonardo Leso attualmente ha il comando del Coespu, il corpo di addestramento di istruttori di polizia con status militare provenienti in prevalenza da Paesi in via di sviluppo.
Viene considerato fra quelli che per primi hanno capito l’importanza, la convenienza, di poter disporre nelle missioni internazionali di corpi e personale con ruolo a metà fra esercito e polizia, soprattutto all’esperienza acquisita nelle MSU (Multinational Specialized Unit) dei carabinieri in Bosnia e Kossovo.
E’ uno dei pochi ufficiali italiani insigniti della "legion of merit USA", l’onorificenza più alta "non combat" degli Stati Uniti, per la sua "prestigiosa" carriera che lo ha visto protagonista nella missione italiana in Somalia, teatro di vergognose torture commesse dalla Folgore.
E’ stato tra i fondatori delle MSU, le unità multinazionali specializzate, particolarmente attive nella seconda metà degli anni ’90 nei Balcani e ora in Iraq.
E’ stato comandante del Reggimento Carabinieri Paracadutisti “Tuscania” e in seguito della "Seconda Brigata Mobile" di Livorno, l’unità dell’Arma composta da GIS(teste di cuio), Tuscania, 7°reggimento Mobile di Bolzano e 13° reggimento Mobile carabinieri di Gorizia, un reparto logistico e un’unità di intelligence dei ROS.
Durante il G8 di Genova è stato comandante del quartier generale alla Fiera, dove stavano i mezzi dei plotoni di P.zza Alimonda e dove si festeggiava bruciando bandiere rosse e al suono di faccetta nera la notte del 22 luglio a vertice concluso.
Sempre all’interno del centro operativo dei carabinieri della Fiera di Genova "si aggiravano gruppi di persone che entravano e uscivano regolarmente dal Centro operativo vestiti come i manifestanti (con jeans e magliette di vari colori, nere, ma non solo). Alcuni di loro avevano tra le mani tubi di metallo e pezzi di legno. Alcuni parlavano tra loro in francese, i più numerosi. Altri, una decina, credo in tedesco. Il rapporto con i carabinieri era tale da configurare una collaborazione, mentre era da escludere che si trattasse di aderenti alle manifestazioni" come ha raccontato Malabarba, senatore di Rifondazione Comunista.

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