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[Droga] Il colpo di mano è pronto
by Fuoco sui fascisti Monday, Jan. 23, 2006 at 2:10 AM mail:

Italia. Ancora polemiche sugli emendamenti per il dl Fini


"Stiamo mettendo a punto un emendamento che contiene le tre parti salienti del provvedimento presentato da An sulla droga da inserire nel decreto anti-doping per le olimpiadi di Torino 2006". Lo ha annunciato il vicepremier Gianfranco Fini parlando durante la registrazione di 'Conferenza stampa'.

"Il colpo di mano della Cdl sul ddl Fini non si sa se sia più penoso o più ignobile". Così il verde Mauro Bulgarelli. "Il governo non è riuscito a far approvare una legge assurda, indegna di un paese civile, e ora con questo blitz cerca di imporla con un espediente penoso, che dimostra, oltre all'arroganza che contraddistingue da sempre l'operato della maggioranza, l'incapacità di affrontare una tematica complessa come quella delle tossicodipendenze. E' evidente che l'unica preoccupazione è quella di contentare l'anima forcaiola della coalizione, nella speranza di essere poi premiati in sede elettorale per questa caricaturale versione del consunto binomio 'legge & ordine'". "E' una logica cinica, che per raggiungere il suo obiettivo propagandistico non esita a criminalizzare il consumo di droghe leggere e a punire senza misura i comportamenti di una cospicua parte di popolazione, soprattutto giovanile, che di colpo si ritroverà a essere passibile di pesantissime sanzioni penali, mentre, sul versante delle droghe pesanti, nulla si fa per potenziare le politiche di riduzione del danno, che anzi vengono smantellate. Un blitz pericolosissimo che bisognerà cercare di bloccare con il massimo della determinazione e ricorrendo a tutti gli strumenti di opposizione parlamentare".

"E' una incursione arrogante e prepotente nel metodo, quanto pericolosa e ingiusta nel merito, quella relativa all'emendamento che Fini e compagnia stanno preparando per inserire il provvedimento sulla droga nel decreto antidoping per le Olimpiadi di Torino 2006". Lo afferma Pino Sgobio, capogruppo del Pdci alla Camera. "Il provvedimento rappresenta il colpo di coda legislativo di questo governo, che purtroppo andrà a colpire soprattutto i più deboli, e che nella vita quotidiana si tradurrà in un pericoloso giro di vite e nel più buio sistema proibizionistico e repressivo mai visto prima nel nostro Paese". "E' un provvedimento inviso a tutti gli operatori del settore. La volontà espressa dallo stesso Fini non fa che dimostrare l'assoluta arretratezza del provvedimento".

"E' il blitz più odioso tra quelli collezionati dalla Cdl, uno spot sulla pelle dei tossicodipendenti". Così il coordinatore dei Verdi, Paolo Cento. "Anziché accettare la sconfitta visto che la proposta proibizionista di An non piace alle opposizioni, agli operatori, alla comunità scientifica, la Cdl va oltre ogni previsione e organizza un colpo di mano gravissimo: con che faccia intendono fare leggi su uno dei fenomeni più complessi del nostro tempo a colpi di emendamenti infilati dentro testi che disciplinano altre materie"? In realtà, sono disposti a mandare in carcere giovani emarginati pur di far presa su un elettorato qualunquista e giustizialista". "L'Unione dovrà segnare anche su questo tema una netta discontinuità con la destra preparandosi ad una battaglia parlamentare compatta per tentare di respingere il blitz".

"Il vicepremier Fini eviti forzature sul ddl droga e non entri in contraddizione con l'orientamento da lui tenuto su altre questioni civili". Lo dice il presidente dei Riformatori Liberali, Benedetto Della Vedova. "La forzatura sul disegno di legge sulla droga quest'oggi annunciata da Fini, non è solo grave nel merito e nel metodo, ma è anche contraddittoria con l'atteggiamento tenuto negli ultimi mesi dal Vice Premier su altre questioni civili o 'eticamente sensibili'". "Occorre ricordare che fu per volontà dei cittadini, espressa chiaramente in un referendum, che nel 1993 venne abolito lo stesso meccanismo di 'punizione' della detenzione personale, che il Ddl Fini vorrebbe reintrodurre. E occorre abbandonare, anche sulla droga (come Fini ha fatto meritoriamente sui pacs, sull'aborto e sulla fecondazione assistita) quel conformismo intellettuale, prima che politico, che impedisce di giudicare le scelte politiche sulla base degli effetti e delle conseguenze concrete che esse comportano, e impone, per ragioni di propaganda, di privilegiare i principi e i valori che con una legge si intenderebbero affermare". "Non dubitiamo affatto che il Ddl Fini sia stato concepito per il "bene" dei tossicodipendenti. Vorremmo che però i suoi sostenitori valutassero concretamente, senza nascondersi dietro lo slogan della "lotta alla droga", anche i risultati prodotti da quei meccanismi che oggi si vogliono reintrodurre come la punibilità della detenzione di "immodiche quantità", la limitazione dell'utilizzo del metadone ed altri". "I tossicodipendenti morivano di più, si ammalavano di più, e si curavano di meno di quanto non sia accaduto dal 1993 in poi. E' davvero solo un caso?".

"Un attentato alla costituzione e contro le regole del Parlamento". Così il presidente di Forumdroghe Franco Corleone. "Il vice presidente del Consiglio Fini responsabile dell'annunciata svolta proibizionista e punitiva sulle droghe, è sceso in campo confermando l'intenzione del governo più volte annunciata dal ministro Giovanardi, di presentare martedì al Senato, un emendamento al decreto legge sulle Olimpiadi per approvare in un giorno la legge più repressiva in Europa". "Mentre in Gran Bretagna viene confermata la decisione di declassificare la cannabis, cioé depenalizzando il consumo, in Italia si vorrebbe criminalizzare come spacciatori i giovani in possesso di 250 milligrammi di marijuana con una pena da 6 a 20 anni di carcere". Corleone conclude osservando che "siamo di fronte a un attentato contro la Costituzione e le regole del Parlamento". "Di fronte a questa provocazione mi aspetterei che l'opposizione presentasse una mozione di sfiducia contro il ministro Giovanardi responsabile del dipartimento antidroga".

"Ma quale blitz, ma quale colpo di mano. Qui c'é un governo che fa il governo, assumendosi la sua responsabilità di fronte alla piaga, al flagello della droga, che si sta diffondendo sempre più anche a causa di una legislazione che considera lecito drogarsi e autorizza gli spacciatori a vendere morte ai nostri figli". Lo afferma in una dichiarazione il senatore Riccardo Pedrizzi, responsabile nazionale di An per le politiche della famiglia. "La legge Fini antidroga e antispaccio (ma non contro i drogati) è giusta, necessaria ed urgente: occorre vararla entro la fine della legislatura, come ci chiedono i Muccioli, i don Gelmini e i don Benzi, cioé coloro che hanno la 'patente' per parlare, perché hanno dimostrato con i fatti di sapere e di volere aiutare i tossicodipendenti ad uscire dal tunnel della droga. Ebbene, arrivati a questo punto, con una discussione sul disegno di legge che si trascina in Senato ormai da tre anni, per colpa dell'ostruzionismo del centrosinistra, l'unico modo per raggiungere l'obiettivo è quello di inserire i punti più qualificanti del ddl in un decreto legge compatibile. E, se l'ostruzionismo dell'Unione dovesse continuare anche in aula, porre sul provvedimento la questione di fiducia". "Con buona pace - conclude Pedrizzi - dei fautori della droga libera, degli alfieri del diritto allo sballo, degli amici degli spacciatori e dei nemici della vita".

Quella sulla droga "é norma liberticida e criminogena: e la mafia ringrazia, intanto, visto che il regime rigidamente proibizionista resta intatto". Lo afferma Daniele Capezzone, segretario nazionale di Radicali Italiani, della segreteria della Rosa nel Pugno. "Dunque, arriva anche il timbro di Gianfranco Fini. Mi spiace per il comico riferimento all'antidoping su cui si potrebbe sorridere a lungo, se non si parlasse di cose tragiche, cioé della libertà o della galera, potenzialmente, per centinaia di migliaia di persone". "Dunque, con un piccolo trucco (emendamento a un decreto legge, a dieci giorni dallo scioglimento delle Camere, e magari mettendoci anche la fiducia sopra), si cerca di stabilire che con 6-7 spinelli i ragazzi possano essere sbattuti in galera". "E comunque la decisione finale sarà affidata ad un fantomatico decreto ministeriale che dovrebbe stabilire il confine tra consumo e spaccio, cioé tra libertà e galera".

http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=14359

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