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Tar Lazio riconosce legittimità requisizione case
by zipVery Wednesday, Jan. 25, 2006 at 7:10 PM mail:

Tar Lazio riconosce legittimità requisizione case
25 gennaio 2006
Il Tar del Lazio ha emesso verso le 18 di oggi una sentenza che i movimenti di lotta per la casa non esitano a defire "epocale". La decisione del tribunale amministrativo sancisce che l'amministrazione comunale, in base allo statuto del comune di Roma, può requisire appartamenti non utilizzati per far fronte all'emergenza casa.
Il caso specifico su cui il Tar doveva pronunciarsi è legato al provvedimento di requisizione
degli appartamenti in via Bibulo da parte del presidente del X Municipio romano, Sandro Medici, nel settembre scorso. Per questa coraggiosa iniziativa, medici era indagato di Abuso d'ufficio.
Gia' il 30 settembre scorso il presidente del X municipio aveva preso un'analoga iniziativa requisendo alcuni appartamenti che si trovano in uno stesso stabile di Cinecitta'.
Le indagini sono state disposte dal procuratore della Repubblica Giovanni Ferrara e affidate ai pubblici ministeri Salvatore Vitello, pm già noto ai movimenti per le accuse di associazione a delinquere per Action.
I giudici amministrativi hanno di fatto bloccato la sospensione dei provvedimenti con i quali Medici ha requisito quindici alloggi inutilizzati per porre freno alla situazione di emergenza sociale in materia abitativa nel territorio di sua competenza. Le famiglie beneficiarie delle decisioni del minisindaco, quindi, potranno continuare a rimanere nelle case loro assegnate.
La seconda sezione del Tar, presieduta da Domenico La Medica, ha infatti respinto la richiesta di sospensione degli atti presidenziali avanzata dalla societa' Immobiliare Trea, titolare dello stabile nel quartiere Tuscolano i cui appartamenti inutilizzati, tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre scorsi sono stati requisiti ed assegnati a famiglie con gravi problemi finanziari e, in alcuni casi, anche con componenti colpiti da problemi di salute. I giudici amministrativi, dopo aver considerato che ''l'immobile in questione - si legge nel provvedimento - almeno in parte risulta dismesso da epoca remota'', hanno rilevato che ''l'efficacia del provvedimento gravato e' limitata nel tempo e che per l'occupazione è previsto un indennizzo, parametrato ad un canone di locazione quantificato in conformita' alla vigente normativa''. Per il Tar del Lazio, quindi ''non sussistono i presupposti per disporre l'accoglimento dell'istanza incidentale di sospensione dell'atto impugnato, con particolare riguardo all'assenza di un danno grave ed irreparabile''.

http://ww2.carta.org/notizieinmovimento/articles/art_5583.html

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