articolo di liberazione 28 gennaio sul corteo per il reddito del 27
Regione Lazio, mano tesa ai precari di Giuliano Rosciarelli Corteo a Roma della Rete che chiede una legge per il reddito di cittadinanza. La risposta degli assessori: scriviamola insieme Ecco come muore un precario al lavoro, ciao Anto". E' stata dedicata alla memoria di Antonio Falerno, il giovane dei centri sociali morto una decina di giorni fa in un incidente con lo scooter, sulle vie della capitale, la manifestazione organizzata dalla Rete per il reddito a Roma. Partita dalla stazione della metro San Paolo e diretta verso la sede della Regione in via Cristoforo Colombo, il cartello Rete per il reddito - che comprende numerosi centro sociali romani, sindacati di base e giovani comunisti - ha chiesto che la Regione vari una legge per il reddito di cittadinanza a disoccupati e precari.
All'incontro hanno partecipato gli assessori al Bilancio, Luigi Nieri, e al Lavoro, Alessandra Tibaldi. «Si sono detti disposti ad elaborare una legge e ad aprire un fondo speciale per il quale al momento sono disponibili 10 milioni di euro» ha spiegato Francesco Raparelli, del centro sociale Esc. «Il primo febbraio prossimo - ha aggiunto Raparelli - ci incontreremo intorno a un tavolo con le istituzioni regionali per partecipare all'elaborazione della legge». In quell'occasione alla Regione Lazio inizierà la discussione della manovra di bilancio. Due le questioni di fondo: il coinvolgimento di più assessorati nella elaborazione di una legge sul reddito e la richiesta di un vero e proprio reddito e non di mera assistenza per abbattere la precarietà e per il diritto alla salute, ai servizi, alla cultura e alla tecnologia. «Quello che chiediamo - ha detto Daniele, studente di Scienze politiche - è poter arrivare alla fine del mese con il reddito sociale diretto o indiretto fino a mille euro, il minimo per vivere dignitosamente».
Il corteo al quale hanno partecipato alcune centinaia di persone, giovani famiglie di italiani e immigrati era preceduto da un camion del sound system e insieme a striscioni per il diritto al reddito e alla casa c'erano anche due pupazzi di carta pesta realizzati dagli occupanti dell'ex Ipab San Michele al centro di uno scandalo per finanziamenti poco regolari. «Pensiamo ad un periodo di sperimentazione - ha spiegato Anna Pizzo della segreteria del consiglio regionale - indirizzato prima di tutte alle donne perché, crediamo, siano le più svantaggiate. Una volta verificata la fattibilità, potremmo allargare la proposta a tutte le categorie in difficoltà. Sarà importante coordinare i vari assessorati per verificare le diverse modalità di applicazione che potrebbero essere dirette (come un assegno) o indirette (agevolazione nell'accesso ai servizi)».
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