SVASTICHE OLIMPICO: DIGOS, ULTRAS ROMA PREPARAVANO AGGUATO

Roma, 30 gen. - "Nei giorni scorsi - spiega il dirigente della Digos - abbiamo saputo che sarebbe dovuto succedere qualcosa e abbiamo deciso di moltiplicare la sorveglianza sui tifosi amaranto in trasferta: su quelli in arrivo via treno, che abbiamo fatto scendere a Valle Aurelia (anziche' a Tiburtina ndr) per sviare gli assalitori, ma anche su quelli in arrivo in auto o in pullman". Proprio a Valle Aurelia, la polizia ha fatto il primo, importante sequestro, una bomba-carta di elevata potenza, qualche petardo, persino due palle da biliardo. Ma la scoperta piu' inquietante e' stata quella fatta intorno all'una, due ore prima dell'inizio della partita, ai margini della pista ciclabile che corre sotto Ponte Duca d'Aosta, nei pressi dell'Olimpico: "Alcuni nostri uomini - continua Giannini - sono scesi verso il fiume ed hanno scorto un borsone e qualcuno che si allontanava di corsa, prima di inforcare un motorino". Nella borsa, sei bottiglie molotov piene di benzina, chiuse da un panno, con delle imbottiture di carta da cucina per evitare che potessero rompersi durante il tragitto. E lo striscione "V'avemo bruciati vivi". Una rivendicazione in piena regola, da esporre forse alla stazione, di un attacco che sarebbe dovuto scattare subito prima o subito dopo la partita. Fallito il blitz, un centinaio di ultra' giallorossi ha tentato comunque di raggiungere gli 'avversari', ma la polizia ne ha raffreddato gli animi con un paio di cariche di alleggerimento che hanno portato a tre arresti e alla denuncia a piede libero di un minore. "Le indagini, naturalmente, continuano - conclude Gianni - contiamo di arrivare presto ad individuare nuovi responsabili": sul tavolo, anche il caso dello striscione antisemita ("Lazio-Livorno, stesse iniziali, stesso forno"), esposto sempre in curva sud, per alcuni minuti durante il secondo tempo. Bisogna capire chi e come l'ha fatto entrare