Indymedia Italia


L'articolo originale e' all'indirizzo http://italy.indymedia.org/news/2006/02/983787.php Stampa i commenti.

[Sì coke] Il tempo mette in prima pagina i favorevoli al carbone
by il tempo Sunday, Feb. 05, 2006 at 1:18 PM mail:

dal tempo

Uno schiaffo ai nemici dello sviluppo

di GAETANO PEDULLÀ

IN ITALIA non si era visto mai: una folla di piccoli imprenditori, di semplici cittadini e di lavoratori che scende in piazza per dire sì a una grande opera industriale. Roba da far morire d’infarto i manifestanti della Val di Susa o di Messina e Reggio-Calabria, freschi reduci dei sit-in di protesta contro i treni ad alta velocità e il ponte sullo stretto di Sicilia. Il "miracolo" è accaduto ieri a Civitavecchia, nei pressi di Roma, dove le resistenze di piccoli gruppi che si definiscono "ambientalisti" bloccano da anni la riconversione a carbone di una vecchia centrale dell’Enel. Rigorosi studi scentifici hanno certificato che il progetto ridurrà le emissioni inquinanti. Ma questo agli "ambientalisti" importa poco: fare guerra al carbone è un dogma e dunque meglio tenersi il vecchio impianto. Con questa logica, decine di opere strategiche per lo sviluppo sono bloccate da decenni. Si tratta di centrali elettriche ed eoliche, autostrade, ferrovie veloci, discariche e termovalorizzatori; tutte infrastrutture che potrebbero muovere investimenti per miliardi di euro e dare slancio alla nostra economia. Una politica troppo preoccupata dalla ricerca del consenso, però, si è calata troppe volte le brache di fronte a un rumoroso "partito del no". Lasciando a tutti noi cittadini un conto salato da pagare. È passato il no al nucleare? Paghiamo le bollette elettriche più alte d’Europa. Qualche piccola comunità locale non vuole i treni ad alta velocità? Vuol dire che continueremo a viaggiare e a trasportare le merci su auto, camion e aerei (tutti più inquinanti delle ferrovie). E gli inceneritori dei rifiuti? Ad Amsterdam ne hanno costruito uno a pochi passi dalla città. Qui in Italia, invece, restano un tabù e in Campania si preferisce spedire i rifiuti in Germania piuttosto che affrontare seriamente questo problema. La folla in piazza a Civitavecchia svela però un grande falso. In questo Paese c’è una maggioranza silenziosa che vuole lo sviluppo. E che ha il coraggio di prendere posizione per non farsi sopraffare da chi grida più forte; da chi vuole lasciare l’Italia ai margini della modernità. I mille in corteo nella cittadina tirrenica sono un monito a chi ha la responsabilità di decidere: schierarsi dalla parte di un ragionevole sviluppo può essere molto più popolare di quanto non ci vogliano far credere gli ecologisti. E mai come in questi casi, perdere un possibile consenso può farne guadagnare cento.

domenica 5 febbraio 2006

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum

©opyright :: Independent Media Center .
Tutti i materiali presenti sul sito sono distribuiti sotto Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0.
All content is under Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 .
.: Disclaimer :.