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NO ALLE CELEBRAZIONI DEL 10 FEBBRAIO
by Collettivo Antonio Gramsci Friday, Feb. 10, 2006 at 11:59 AM mail: gramsci_mao@tin.it

BOICOTTIAMO CHI FALSIFICA LA STORIA AL SERVIZIO DI NUOVI CRIMINI CONTRO I POPOLI E CONTRO I LAVORATORI

NO ALLE CELEBRAZIONI DEL 10 FEBBRAIO

BOICOTTIAMO CHI FALSIFICA LA STORIA AL SERVIZIO DI NUOVI CRIMINI CONTRO I POPOLI E CONTRO I LAVORATORI


La legge 92 del 30 marzo 2003, approvata con voto bipartisan del parlamento promulga l'istituzione della "giornata del ricordo delle foibe e dell'esodo degli italiani dalla Venezia Giulia e dall'Istria". Sulla base di tale legge il 10 febbraio si caratterizzando come una giornata di commemorazione dei cosiddetti "martiri delle foibe" con iniziative pubbliche ad opera delle istituzioni e delle scuole di ogni ordine e grado.

Si tratta di un'operazione ideologica e politica caratterizzata dal revisionismo storico che si č voluta sancire sul piano istituzionale con l'obiettivo di scardinare la memoria collettiva democratica ed antifascista e di occultare a fini nazionalistici i crimini dell'occupazione della Jugoslavia da parte dell'imperialismo italiano e del regime mussoliniano.


In nome del "rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo", della "riconciliazione", del superamento dei "rancori esasperati" e del rigetto delle "ideologie dell'odio", si cerca di far passare la ricostruzione storica obiettiva capaci di collocare la vicenda delle foibe nel contesto di una criminale occupazione fascista e nazista contrastata congiuntamente dalla resistenza italiana ed jugoslava come espressione di intolleranza politica e di perversione morale.


Che i cosidetti 'infoibati' siano risultati solo poche centinaia e che in massima parte le uccisioni abbiano riguardato esponenti del regime fascista, e rappresentanti dei processi imperialisti di occupazione ed italianizzazione del territorio jugoslavo, tutto questo deve essere taciuto ed occultato. Anzi l'intera realtą storica deve venire rovesciata, gli oppressori devono diventare 'martiri', i responsabili di efferrati crimini ed eccidi devono venire 'commemorati'. Chi nega e falsifica la storia al servizio di vecchi e nuovi misfatti oggi viene presentato come 'eticamente esemplare' e portatore di un progetto di societą libera, democratica e rispettosa dei diritti dell'uomo.

Il governo centrale e quelli locali, le istituzioni, le scuole, le principali forze politiche di centro-destra come di centro-sinistra cercano di sfruttare ogni occasione, compresa quella della celebrazione dei cosiddetti 'martiri delle foibe' per come portatori di democrazia e libertą.

Le celebrazioni del "10 febbraio" sono uno dei tanti tasselli di una politica culturale funzionale all'affermarsi di nuovi scenari reazionari e mirante a fornire nuove giustificazioni e leggittimazioni pseudo etiche alle richieste di maggiore repressione nei confronti degli oppositori, dei movimenti contro la guerra, dei comunisti rivoluzionari, degli anarchici, del sindacalismo di base, tutti di volta in volta indicati dalle forze di governo e da settori portanti delle istituzioni 'democratiche', come 'intolleranti', 'ideologi dell'odio', 'piaga sociale'.

Intanto strisciano servilmente di fronte all'imperialismo americano, fanno affari con le principali potenze europee al servizio del capitale finanziario ed industriale della borghesia e ai danni dei lavoratori italiani, occupano l'Irak e l'Afghanistan con il carico di repressione e di morte che tutto questo comporta per quei popoli, promulgano nuove leggi autoritarie e repressive, attaccano la libertą di sciopero e di opposizione, smantellano le industrie e delocalizzano la produzione, colpiscono i diritti delle donne, aumentano il costo della vita e precarizzano il lavoro, tolgono le pensioni, costringono alla disoccupazione milioni di lavoratori e di giovani, scardinano l'istruzione pubblica e sfasciano la sanitą.

Ed hanno anche il coraggio di chiedere ai lavoratori, agli operai, alle donne, ai giovani il voto per continuare a governare su queste linee, su questi programmi reazionari, guerrafondai ed antipopolari.


COLLETTIVO COMUNISTA ANTONIO GRAMSCI

SLAI COBAS DEL TRENTINO

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