viii udienza del processo san paolo. i compagni imputati rendono dichiarazioni spontanee, presenti in aula il poliziotto imputato e misenti (uno dei due cc imputati). Il primo china la testa ogni volta che sente la parola democrazia, il secondo ride giulivo con il neofascista porciani. Il terzo non si fa vedere per paura di essere riconosciuto visto che quella notte aveva una mazza da baseball in mano
VIII UDIENZA - SINTESI
non aggiungiamo nulla alle dichiarazioni spontanee dei compagni, fatte con il cuore in mano e con la consapevolezza di avere dietro di se' la forza delle lotte fatte in tutti questi anni insieme.
VIII UDIENZA - PROCESSO SAN PAOLO
[ P=tribunale, A=accusa, D=difese, C=parti civili, R=testimoni ]
P: fa l'appello [sono presenti in aula tutti gli attivisti inquisiti e Spedicato (solo uno degli agenti e cc imputati) ]
A: Io confermo che avevo citato Musica e Cugnetti (uno e' a merano e l'altro no). A: chiedo l'acquisizione di una cassetta con l'audio migliorato , se non ci sono opposizioni... [ non ci sono opposizioni ]
A: sulla cassetta ci sono due video, il secondo e' una trasmissione televisiva successiva agli eventi prodotta dalla questura.
P: poiche' non ci sono testi presenti siamo tutti d'accordo di guardare la cassetta.
A,C,D: si
[ si mostra il video che tutti conosciamo dell'aggressione al san paolo ]
P: il quadro generale l'abbiamo avuto, poi ce li guardiamo in camera di consiglio. se non ci sono richieste contrarie.
P: vediamo se ci sono i testi altrimenti procediamo all'esame degli imputati.
A: non c'e' nessun teste. P: magari arrivano...
D: (Porciani - polizia) se non ci sono testi e il pm rinuncia tutto bene. altrimenti noi ci opponiamo
P: mi sembra una posizione diciamo.... se il pm rinuncia e' un altro paio di maniche...
D: se il pm rinuncia senno' non diamo il consenso.
D: (Mazzali) i nostri faranno dichiarazioni spontanee e le possono fare quando vogliono...
P: ok. cominciamo con le dichiarazioni spontanee.
A: per quanto riguarda musica io rinuncio.
D: (Porciani - polizia) non c'e' consenso P: ma come allora lo fate apposta! ahahah! uno cerca di mettere d'accordo tutti pero'...
A: per quanto riguarda Cugnetti avrei chiesto di acquisire la dichiarazione. Se volete produrre la dichiarazione di musica io non ho nessuna opposizione
D: (Porciani) io Musica voglio sentirlo.
[ tutta l'aula aspetta anche se non si capisce cosa, forse la valutazione di Cugnetti ]
D: (Porciani) anche Cugnetti vogliamo sentirlo.
P: poiche' il processo e' in avanzata fase istruttoria ci dovreste spiegare i motivi per cui volete sentire lo stesso questo teste
D: (Porciani) riteniamo che acquisire i semplici verbali di dichiarazione non sia cosa utile P: (giudice a latere) qual e' la circostanza? P: pm ci chiarisca A: io faccio una constatazione concreta. io ho fatto un indagine completa sentendo tutte le persone. constato che il dibattimento e' stato quasi sempre una una ripetizione di quello che io avevo ottenuto. io rinunciavo chiedendo l'acquisizione visto che sono due testi che interessano uno a un gruppo di difese e uno a un altro gruppo. siccome un teste viene da merano e l'altro e' rientrato da una missione internazionale, magari hanno problemi. poi se su circostanze specifiche si possono ricitare successivamente. P: il pm rinuncia sic et simpliciter o insiste? A: se non c'e' volonta' di collaborazione io insisto per il teste cugnetti P: se andasse in porto questa proposta ok, mentre se non va in porto la proposta A: io insisto cugnetti ma rinuncio a Musica. P: c'e' una circostanza particolare per cugnetti A: cugnetti e' stato indicato da alcuni testi come presente ad una fase specifica e sarebbe citato da altri. e' un teste che riferisce in modo molto specifico sia sulla prima fase, quella degli incidenti fuori dal pronto soccorso, e in specifico riferisce una vicenda di un pestaggio all'interno del pronto soccorso da parte di alcuni membri delle ffoo su una ragazza di piccole dimensioni gia' riferito da altri testi.
D: (Giannangeli) chiariamo la nostra posizione. noi aderiamo in toto all'impostazione del pm. ci sta bene l'acquisizione di entrambe le dichiarazioni gia' rese. anche a noi sta bene sentire cugnetti nel caso non ci sia accetazione della rinuncia da parte degli altri difensori
D: (Campilongo - Polizia) secondo noi i testi hanno riferito cose diverse dei fatti raccontati da altri, percui non possono essere prese cosi' come sono le dichiaarazioni. se Cugnetti ha raccontato fatti importanti a maggior ragione va sentito. Quanti scudi, quali scudi e' importante per alcuni indagati e alcuni imputati.
P: (giudice a latere) beh vada da qualcun altro non da noi.
D: ha detto 15 persone 15 szcudi e lo ha scritto
P: e per Musica?
D: (signorile) io mi associo alla richiesta di campilongo e chiedo l'audizione di Musica perche' e' anche stato sottoposto a pressione dalle altre parte.
D: (Porciani) noi abbiamo intenzione di sentire tutti i testi perche' vogliamo chiarire tutti i fatti.
P: ma Musica era teste del pm? D: no e' anche parte civile P: ma l'avevate citato voi? D: (Porciani) no ma era gia' citato dal pm P: (giudice a latere) e cosa c'entra scusi?
[...]
P: procediamo alle dichiarazioni spontanee, se c'e' accordo [ ma non c'e' bisogno di accordo delle parti ]
R: [BD] P: il pm aveva chiesto l'esame, lei ha facolta' di non rispondere e se risponde quello che dice puo' essere usato contro di lei. Vuole sottoporsi all'esame? R: no P: vuole rendere dichiarazioni spontanee? R: si A: Io produco le precedenti dichiarazioni
P: che attivita' svolge? R: croce rossa.
DB: Confermo ogni deposizione effettuata da me alle forze dell'ordine riguardanti la notte tra il 16 e il 17 marzo 2003.
Non ho molto da aggiungere a tali dichiarazioni , voglio semplicemente dire di essere, il giorno 16 marzo 2003, incappato in una notte nera, notte che dimenticherei, notte che mi ha segnato per sempre. Ho rischiato di essere ucciso, ho soccorso invano un mio fratello, ne ho portato un secondo in ospedale a causa di una coltellata ricevuta, un terzo ,anch'esso colpito, agonizzava sull'asfalto mentre le forze dell'ordine hanno creato una situazione di caos estremo bloccando con le loro volanti le ambulanze e di conseguenza ritardando la repentina missione di soccorso. Altro ricordo di quel momento è il continuo ripetersi di insulti da parte delle forze dell'ordine.
Arrivo all'ospedale, prima del mio fratello ormai cadavere, piangevo. Dovetti riconoscerlo, dovetti dare ai miei compagni la notizia della sua morte... in che modo? Sono sicuro che il mio urlare, il mio piangere, il mio mettermi in ginocchio, il mio ricercare un abbraccio amico siano state semplicemente delle reazione umane. Ho rischiato 15 coltellate, ho visto morire davide , ho rischiato di perdere un altro amico...non è prassi di vita o sbaglio? La nostra reazione è umana!!!
Siamo stati accusati insensatamente dal questore di milano di voler portare via la salma. Un' accusa che ha dell'incredibile... a che pro delle persone possono fare un gesto del genere?! Ho pensato molto a questa stupida accusa fattaci e ho pensato : `` complimenti ditemi come potete accusarci di cio che un giorno lo spiegherò a mio figlio davide. Si, davide come davide cesare ucciso dai vili fascisti quella sera, non una rissa tra punk come hanno voluto a far credere alla popolazione intera, ma un vile agguato in buona regola.
E io? Dopo la disperazione causata dalla notizia del decesso di davide mi sedetti in un angolo del pronto soccorso, ero frastornato, mi sembrava di vivere in un mondo surreale, vedevo immagini ma non sentivo suoni, sentivo suoni ma non capivo...poi...il cadere in un vortice...polizia e carabinieri si muovevano pieni di se all'interno del pronto soccorso armati di mazze da baseball...si muovevano alla ricerca di una vittima..e cosi è arrivato il momento di una mia amica, la vedevo mentre la picchiavano, anzi la stavano esattamente massacrando tirandola per i capelli e sbattendogli la testa contro il bordo d'alluminio della porta 1,2,3,4,5,6,..., volte. Io guardavo incredulo...come possono essere definiti uomini dei personaggi del genere? A quel punto mi alzai, mi avvicinai alla mia amica per aiutarla ma invece il mio aiuto servì soltanto a loro, infatti ,venni preso, ammanettato, incappucciato. NON opposi resistenza, ero totalmente frastornato , camminavo per inerzia, non capivo nulla ma ricordo i loro luridi insulti : ``comunista di merda'',''figlio di puttana'', ``mo ti spacchiamo il culo''...mi misero a testa in giù e mi colpirono ripetutamente con la mazza da baseball nella zona occipitale del cranio, sputavo un dente,vomitavamo sangue. Mi rompettero naso, sopracciglio e labbro. E mi lasciarono chiuso nella volante. Con il loro essere arroganti e violenti volevano forse darmi una lezione? Volevano forse farmi paura? E si, loro possono fare tutto cio, creare il caos, creare il delirio tanto poi...
Sono stato fatto uscire dalla volante, non ricordo ne dopo quanto, ne da chi. Sono stato portato in pronto soccorso e medicato. Mi sedetti e venni interrogato dalla Digos e forze dell' ordine.
Tornai a casa all'alba, distrutto, tristissimo. Avevo una frase che mi rimbombava nel cervello: `` stasera li abbiamo scassati''...frase pronunciata da un poliziotto...'' gli abbiamo fatto paura''...
A oggi credo di poter dire di non aver provato la paura...ma di aver provato incredulità per l'azione sanguinosa commessa da persone che nascono per mantenere l'ordine e che in realtà camminano fieri di essere padroni delle città e incapaci di fermare il loro manganello di fronte alla morte...
Il mio animo dopo tre anni vive integro con il sorriso indimenticabile del mio fratello dax...pagherei per cancellare quella notte, morirei per non dimenticare. Rispetto a chi quella notte non si è fatto sottomettere, Rispetto a coloro che lottano contro le ingiustizie nelle città.
P: [domande preliminari a LB ] R: non voglio rispondere ma voglio leggere una dichiarazione spontanea
P: che lavoro svolge? R: attualmente disoccupato. fino al primo gennaio giardiniere P: e' sposato? R: no P: che titolo di studio? R: superiori P: possiede immobili? R: no P: ha processi penali pendenti? R: che io sappia no.
LB: Innanzitutto una breve ricostruzione dei fatti di quella notte. Io ero una di quelle persone che prima di andare all'ospedale San Paolo ero in via Brioschi, il luogo dell'aggressione e del ferimento di alcuni compagni, tra i quali Davide Cesare "DAX". Inizio da qui perche' e' il posto, gia' prima dei pestaggi all'ospedale, dove si respirava un'aria pesante e intimidatoria. La via era presidiata da un numero consistente di poliziotti e carabinieri e delle loro auto che ostruivano tutte le vie intorno al luogo dell'aggressione e che sono state anche di ostacolo per il passaggio delle auto ambulanze. Ci fu un tentativo di carica da parte di un gruppoi di poliziotti sceso da un furgone indossando caschi e impugnado scudi, e che si diressero verso il gruppo di persone presenti. Quella situazione non si concluse con una carica, ma ripensandoci a posteriori dava l'idea di quello che sarebbe accaduto piu' tardi Nel vialetto del pronto soccorso vi erano alcune volanti che nel corso del tempo aumentarono cosi' come il numero di poliziotti e carabinieri che non fecero segreto della volonta' di non lasciarci soli, ma anzi iniziarono a infierire con una serie di provocazioni creando un clima di tensione. Il seguito sta poi nelle cariche e nell'inseguimento dentro il pronto soccorso, nella caccia all'uomo e nei pestaggi di persone ferme o a terra e comunque indifese, un susseguirsi di aggressioni di cui ne sono testimonianza i racconti di chi c'era e le numerose cartelle mediche. Un bilancio non da poco in considerazione del fatto che l'unica cosa che chiedevamo quella notte era di stare soli e tra di noi: il nostro compagno era morto. Nono considero l'atteggiamento dei poliziotti come una semplice mancanza di sensibilita'. Tra gli agenti presenti quella notte l'odio era viscerale. Quel modo di fare e' frutto di una politica e di un agire ricercato e studiato per quelle persone che si ritrovano in percorsi polittici come i nostri. Negli insulti che ci venivano fatti ci si dava dei comunisti di merda, insultavano la nostra dignita' e quella di amici e compagni non piu' presenti tra noi. Immagino che nella loro vistione della vita e del lavoro persone come noi possono essere ammazzate di botte "fin dentor i corridoi di un pronto soccorso" e possono essere umiliate negli affetti piu' cari. Si permettono di fare quello che vogliono e avere l'appoggio di un questore, che pur di difendere i suoi "buoni e bravi" agenti, ci accusa di aver cercato di sottrarre il corpo di Davide, di aver devastato il pronto soccorso, e di altro ancora.... Come se fossimo bestie, o meglio capir espiatori delle gigantesche violenze e dei grossolani errori commessi dalle questure milanesi. Su uno striscione una volta leggevo "al San Paolo come alla Diaz, Massacri e Menzogne". Mai una frase ha sintetizzato cosi' bene il clima che ci si viveva nei giorni seguenti. E' chiaro il fatto che vi e' una forte spinta ideologica che attraversa gli ambienti di polizia e carabinieri che spesso si tramuta in modo d'agire cosi' come diversi avvenimenti degli ultimi anni stanno a dimostrare. Quello che ho provato quella notte e' del tutto personale e quello ceh mi e' successo sta scritto nella querela che ho presentato qualche settimana dopo i fatti, ma devono rimanere indelebili le decine di compagni e compagne ch eho visto quella notte sanguinare sulle sedie del pronto soccorso: teste aperte e faccie tumefatte,. persone rincorse come prede, compagni ammanettati e rinchiusi in macchine della polizia quasi soffocare nel loro sangue. Compagni e amici in preda alla disperazione di chi e' impotente di fronte a una situazione totalmente irreale ma brutalmente vera, passati in pochi secondi dal piangere un compagno a dover scappare per non essere massacrati. Ci rimane in primo luogo e nonostante tutto, ricordare Dax compagno militante assassinato perche' antifascista.
P: [domande preliminari a FZ]
R: mi avvalgo della facolta' di non rispondere e voglio rilasciare una dichiarazione spontanea
P: ci sono due domande specifiche a cui puo' anche non rispondere. P: se e' stato ferito in via Zaminoff e se e' stato accompagnato al pronto soccorso. R: si P: se lei ha subito tutte le cure mediche che le erano state ordinate oppure se dopo la notizia della morte di davide se n'e' andato R: si sono rimasto nei locali del pronto soccorso.
FZ: La notte del 16 marzo 2003 in via Brioschi angolo via Zamhenof tre neonazisti massacravano a coltellate Davide Cesare Dax e ferivano un altro compagno. Un paio di coltellato sono toccate anche a me, il caso ha fatto si che fossero meno gravi. Proprio per questo i miei ricordi rispetto a quella notte sono abbastanza lucidi. Ricordo la fuga dei 3 neonazisti e l'immediato accorrere da tutte le direzioni di diverse volanti che, con formidabile perizia, ostruivano le vie d'accesso al luogo dell'aggressione impedendo di fatto all'ambulanza di raggiungere il corpo di Dax. Ricordo da subito atteggiamenti ostili da parte degli agenti nei confronti dei primi compagni accorsi. Un vidoe amatoriale riprendera' alcuni agenti mentre organizzano una carica che poi avverra' al pronto soccorso dell'ospedale san paolo. Ed ora veniamo a quello che e' successo al San Paolo Non e' facile trovare delle parole per descrivere lo sconcerto e la rabbia che ho provato quella notte e quello che continuo a provare quando ripenso a quegli eventi. Quelllo che ricordo e' l'atteggiamento provocatorio sin da subito degli agenti accorsi al pronto soccorso per interrogarmi. Ricordo le minacce e gli spintoni subiti dopo aver appreso dai medici della morte di Dax. Ricordo di essere rimasto quasi sempre all'interno del Pronto Soccorso per farmi medicare, avevo la spalla immobilizzata per via del ferimento, per cui mi appaare chiaro che non ho potuto fare nulla di quello di cui mi si accusa. Dopo di che la storia e' nota: insulti, calci, pugni, e cariche di Polizia e Carabinieri. Ricordo le chiazze di sangue nelle sale del Pronto soccorso, le urla rabbiose e spaventate dei compagni massacraati, gli sguardi di sfida di decine di agenti armati di mazze da baseball e giubbotti antiproiettile fieri di aver impartito la giusta punizione a qualche "comunista di merda", salvo poi chiedere a me e ad un altro imputato di ricordare il doloroso episodio e rendere testimonianza sull'agguato che e' costato la vita a Dax. Le parole hanno un peso, soprattutto se si indossa la divisa e si rappresenta uno stato a detta di molti democratico, gli insulti ricevuti quella notte spiegano il motivo di quella brutale e ingiustificata aggressione. Eravamo solo "comunisti di merda" e tanto basta perche' gli agenti presenti al San Paolo non si debba avere diritto di cittadinanza.
P: [domande preliminari a OE ]
OE: Due sono le immagini che piu' di altre si ostinano a rimanere ben impresse nella mente se penso al San Paolo La prima e' questa. "Signor E. mi dispiace per quello che le e' successo". Ecco le parole che mi rivolge con evidente imbarazzo il Questore di Milano Boncoraglio mentre si alza in piedi dietro la sua scrivania. Siamo a qualche tempo dopo i fatti del San Paolo, non riesco a quantificare con precisione quanto tempo sia trascorso nel frattempo, non molto comunque. Sono in Questura come altre innumerevoli volte per avvisare dello svolgimento di una manifestazione pubblica in citta'. Ma ad un certo punto gli uomini della Digos mi comunicano che il Questore vuole ricevermi nel suo ufficio. Mentre mi rivolge parole di costernazionae ripenso con fastidio che per tre giorni lo stesso dichiarava candidamente alla stampa, tra lo sconcerto degli stessi cronisti, che le forze dell'ordine erano intervenute per impedire che noi portassimo via la salma. Chissa' come matura questa ridicola linea di difesa, chissa' se era frutto suo o di qualche consigliere maldestro. Comunque e' certo che insistette a raccontare l'insostenibile, anche per i canoni del comune buon senso, per ben tre giorni. Fino a quando l'allora prefetto Bruno Ferrante piu' arguto o semplicemente coadiuvato da migliori consiglieri, comincio' a dichiarare ufficialmente che bisognava finirla con questa storia della salma aggiungendo timidamente che se proprio fosse emersa una qualche responsablita' da parte delle forze dell'ordine (qualche singolo avesse un po' esagerato, l'intenzione non andava al di la' di questo escludendo aprioristicamente colpe collettive e modalita' operazionali) sarebbe stato perseguita. Ma, per intanto quella mattina in questura, avevo l'impressione che il nostro questore non sarebbe durato ancora molto tempo in citta'. Fui facile profeta.
Secondo flashback. Sono intontito, sono stato colpito in piu' punti e preso a calci, mentre un gruppo di persone che poi scopriro' abitanti dei palazzi di fronte urla ai miei aggressori qualcosa del tipo: animali, lasciatelo stare, tanto che loro si indispettiscono e urlano a loro volta qualcosa contro. Ho cercato istintivamente di ripararmi la testa e i genitali. So che e' servito, pero' faccio fatica a rialzarmi, ora che non sento piu' i colpi. Ma qualcuno mi aiuta. Non e' un compagno. Capisco che e' un poliziotto, deve essere giovano ma non inquadro il viso... Non ci riesco... Non ho tempo... Devo riuscire a reggermi sulle gambe. Devo scappare. Lui mi aiuta a rimettermi in piedi e mi dice concitato "Vai via! Vai via!" Devo a lui probabilmente se me la sono cavata con poco, con molti meno danni di altri e altre. A lui e a quell'altro compagno mio che vedendomi a terra in difficolta' ha tentato di aiutarmi con l'unico risultato di attirare l'ira di alcuni miei aggressori che lo ripagano spendendolo dritto in ospedale con i denti fracassati. Sarebbe accaduto a me. Qualche giorno dopo qualcuno, ben navigato mi ebbe a dire: vedrai ora che e' comparso quel video amatoriale che certifica inequivocabilmente almeno il tuo pestaggio, cercheranno di addebitarti qualche violenza fantomatica precedente, per cercare di spiegare e di conseguenza ridurre la portata dell'abuso di cui sei stato vittima. Inutile a dirsi che anche in questo caso la complessita' del corso degli eventi svanisce dietro l'estrema prevedibilita' dei comportamenti umani.
Questi sono i ricordi piu' nitidi. Le emozioni, quelle, agiscono ancora ogni volta che se ne riparla. Prima il vuoto cosmico e l'angoscia che lascia la morte quando ti colpisce vicino. Poi l'istinto che piu' ci lega alle origini della specie, la sopravvivenza. Fuggire per salvarsi. Nei corridoi di un ospedale.
Ecco alcuni cenni di quella notte. E' molto tardi, sono a letto a casa mia, abito dall'altra parte della citta'. Saranno le 23.30 o le 24.00. Ricevo alcune telefonate, nell'agitazione delle poche parole capisco che c'e' stataa un'aggressione contro alcuni compagni nel Ticinese. In fretta e in silenzio prendiamo la macchina e ci dirigiamo in via Brioschi, io e JM che vive con me. In Brioschi ci sto poco, vi sono pochi compagni sconvolti e polizia. Dei feriti non c'e' gia' piu' nessuno, non ho fatto in tempo, li hanno gia' trasferiti. Di Dax si dice che e' grave. Corro al San Paolo. Li' ancora una volta trovo pochissimi compagni e polizia piu' numerosa. Dax e' morto e ci guardiamo in faccia attoniti... Chi sa piangere lo fa, chi non ne e' capace tace. Ma per la polizia tutto anche il dramma e' noiosa routine. Non cessano di aggirarsi in mezzo a noi persone disperate, chi con fare noncurante, chi allegro. Una scena che a pensarci ora mi appare come una fotogradia irreale che stinge nel surreale. Certo i movimenti sociali non hanno un buon rapporto con gli organismi deputati al controllo, cio' probabilmente sta nella naturalita' delle cose. Chi per praxis opera per la trasformazione sociale immediatamente mette in discussione la forma di sovranita' data, per cui si assiste a un quadro in cui i nuovi attori sociali vengono di conseguenza considerati illegittimi, innescando invariabilmente ottuse risposte repressive quando i "claims" dei movimenti sono politivi. Ma lasciamo stare l'analisi, centra poco ora. Se vi ho fatto un veloce riferimento e' stato solo per dimostrare che quella situazione per noi attivitsti e attiviste era davvero strana. La strafottenzaz degli agenti. Stavano facendo salire la tensione molto velocemente. Cosi' ho dovuto seppellire il dolore dentro di me riservandolo per i giorni successivi e come molte altre volte ci siamo adoperati per tentare di disinnescare la tensione. Perche' davvero nessuno di noi aveva voglia di battibeccare con loro avendo ben altro per la testa. Ma quel comportamento e quello stare addosso irritavano. Abbiamo chieso una e piu' volte che si allontanassero. Niente. Abbiamo fatto presente che stavano facendo quello che non dovevano fare e cioe' provocare un gruppo di persone che piangevano un amico. Niente. All0'inizio qualche frase strafottente. Poi qualcuno ridacchiava. Poi frasi irripetibili. Certo ricambiate, ma da qui c'era disperazione... Di la' ci sarebbe dovuta essere professionalita'. Gia'... Professionalita', magari sono io che mi immagino che non ci fosse mentre in realta' c'era eccome, forse qualcuno aveva interesse che accadesse qualcosa... in fondo era passato gia' molto dall'assassinio di Dax e i corpi di polizia avevano avuto tutto il tempo di mettere in piedi i mecanismi (e gli uomini) di mediazionmi formale e informale di cui sono dotati. Se avessero voluto. Ma forse fu deciso che non era il caso. E che un gruppo di agenti scarsamente addestrati e dotati di poca impronta democratica interagissero a modo loro con "quelli dei centri sociali" per usare la vulgata di certa stampa. Torno al racconto dei fatti. Scambio di insulti che dura qualche istante, poi improvvisamente si spostano di qualche metro indietro. La cosa non mi piace, ho esperienza di piazza (ebbene si', sono un recidivo della forma politica denominata "manifestazione") e non mi fido che abbiano capito che per far allentare la tensione basta fare pochi passi indietro. Mi avvicino e faccio in tempo a sentire distintamente uno di loro dire agli altri: "Sono 5 deficienti, prendiamoli tutti". In quell'istante corro indietro e avviso tutti di scappare, ma e' inutile ci stanno gia' caricando. La nostra situazione era che avevamo questi che ci caricavano da una parte e l'entrata dell'ospedale dall'altra. Siamo corsi dentro, ma non e' finita. Hanno fatto irruzione e ci hanno inseguito dappertutto. Piu' durava l'inseguimento piu' capivo che stavano perdendo ogni tipo di controllo. Fino a quando a un certo punto mi sono girato e ho visto tra di loro questo grosso carabiniere che correva come un ossesso con una mazza da baseball in mano che faceva stampare sulle porte che superava. Sapevo ormai che se mi avessero preso sarei stato in pericolo anche di vista. Non esagero, visto che vi sono compagni e compagne che si trascinano ancora adesso dietro delle psicosi a causa dell'intensita' di quelle paure. Comunque sono fortunato, riesco a non farmi raggiungere. Aspetto un po'. Aspetto che si calmino le acque. Di li' devo uscire e devo aspettare che riacquistino un briciolo di controllo. Poi mi dico che ormai sara' pur arrivato qualche dirigente di polizia in grado di riprendere un agestione moderata degli uomini armati. Torno indietro e sembra davvero tutto tranquillo. Vi sono poliziotti e carabinieri in giro ma non sembrano badare troppo a me. Non ho ancora idea della terribile mattanza gia' accaduta. Esco sul vialetto dell'ospedale perche' voglio uscire una buona volta da li'. Sto camminando verso l'uscita ma in qualche modo mi accorgo che mi seguono, allora corro verso il gruppo che bloccava l'accesso al vialetto. Con tutoil fiato che ho li scarto e sono finalmente fuori in strada, ma non serve perche' immediatamente mi prendono e mi scaraventano a terra. Il seguoto e' documentato dal video amatoriale che abbiamo visto anche oggi in aula e si riferisce comuncuqe al flashback che raccontavo all'inizio.
Fin qui il racconto delle fasi cruente. Ma qualcosa di altro vorrei poter aggiungere. La presentazione dei nostri esposti alla procura non ha avuto le caratteristiche dell'azione automatica. Ci abbiamo pensato molto e molto ne abbiamo discusso. E' stato a suo modo un fatto eccezionale. Nessuno nell'ambiente della sinistra sociale crede che siano date ancora le condizioni perche' le forze di polizia, tutte, rispondano davvero per intero di fronte alla societa' di questi comportamenti aberranti. Troppo corporativo il modello organizzativo, largamente inapplicata la legge di riforma dell'81, strettamente gerarchica la struttura materiale e mentale e sono tutte condizioni che provocano l'ostracismo di quelle soggettivita' democratiche interne che pur hanno una "weltanschauung" democratica. Molto piu' semplice dare la colpa agli attori legittimi di turno, come "i centri sociali", "gli autonomi", "i no-global". Di fronte a gruppi di poliziotti e carabinieri che ci inseguivano urlando "comunisti di merda vi ammazziamo tutti" potevanmo rinchiuderci nei nostri ghetti, feriti, umiliati e percio' consapevoli che solo il percorso virtuoso delle lotte sociali puo' garantire un contrappeso alle derive sicuritarie. Ma dai nostri ghetti dobbiamo uiscire. Gli esposti furono presentati.
P: poiche' c'e' un espresso richiamo alla denuncia querela vorremo chiedere se c'e' il consenso ad acquisire il contenuto. c'e' opposizione?
[ non c'e' opposizione ]
P: ci sono altre dichiarazioni spontanee?
[ no ]
A: al nucleo risulta che doveva venire qua per testimoniare. il cellulare risulta occupato.
P: (giudice a latere) la difesa ha enucleato i suoi testi?
D: (Mazzali) tutti i nostri testi sono gia' stati sentiti dal pm. noi rinunciamo a tutti i testi tranne i testi 23,24,27,37 . Per gli altri rinunciamo. 4 testi. C: le parti civili hanno rinunciato. D: (Mazzali) non rinunciamo a Cugnetti, il 9.
P: altre liste testimoniali non ci sono. Vediamo se c'e' musica.
[ Musica sta arrivando - sospensione di 20 minuti ]
[ Musica nato a gallipoli nuckeo radiomobile comando provinciale di milano. ]
A: la notte fra il 16 e l 17 marzo e' inter enuto insieme al maresciallo faraoini all'ospedale san paolo puo' friferire cosa ricorda e qualera la situazione in cui siete arrivati R: ricordo che quano arrivai al san paolo c'erano due nostre macchine e altre volati. il viale era intasato di macchine. A: dove ha parcheggiato R: all'ingresso, dentro al vialetto A: prosegua nel racconto R: quando siamo arrivati ilmaresciallo e' sceso, c'erano un gruppo di persone vicino all'ospedale che tiravano dei sassi e io mi sono allontanato perche' non venisse colpita dalle macchine A: c'era un lancio di sassi? R: si A: avete spostato la macchina? R: si l'ho messa all'esterno e sono sceso A: ha partecipato a qualche cordone? R: si mi sono messo insieme ad altri colleghi e ricordo di abere avuto in mano la torcia elettrica perche' era buioe non si vedeva niente. sono andato insieme agli altri A: era in prima fila? R: in mezzo al cordone. non avevo casco, avevo in mano una torcia in dotazione all'auto A: dopo? R:quando mi soo messo vicino ai collgfhi della polizia e a quelli nostri ho visto il collega affianco a me cadere perche' aveva ricevuto un sasso, lho preso, avendo sempre la torcia accesa e lho trascinato verso la macchina A: in che posizione? R: eravamo schierati...nel vialetto A e improvvisamente e' caduto... R: si un poliziotto non ricordo il nome ne' se era del reparto mobile o delle volanti A: il ps era ferito, lei cosa ha fatto? R: ho cercato di imbracciarlo e facendo pressione per alzarlo e portarlo via A: ha visto come fu colpito il ps? R: ho visto il sasso per terra, un sanpietrino. il viale era molto buio A: l'ha trascinato fuori e poi? R: sono rimasto con lui perche' sanguinava A: non ha partecipato a cariche, inseguimenti? R: no A: era ferito? R: quando ho soccorso il collega a terra sono stato colpito alla gamba dx con un calcio, ho visto dal buio una figura che mi ha dato un calcio alla gamba, ma sono riuscito cmq ad andarmene A: ha subito delle lesioni? R: si A: se le ricorda? R: no A: venti giorni di prognosi...volevo chiederle di essere un po' piu' preciso...lei ha parcheggiato nel vialetto R: si A: e' sceso? R: si A: che situazione c'era quando e' sceso R: c'erano persone che urlavano insulti lanciando degli oggetti non identificati [il pm contesta le sue dichiarazioni a v erbale] A: c'era anche qualche ps che si arrabbiava coi ragazzi? R: no A: qualcuno ha detto qualcosa che lha colpita? R: proferivano varie parolacce, ingiurie, ma di preciso non ricordo A: niente altro? R: no A: lei ha spostato la macchina, e' uscito, dopo quanto tempo si e' formato il cordone? R: due tre minuti A: sposta la macchina, parcheggia fuori, dopo quanto si forma il cordone? R: nell'immediatezza A: c'era il reparto mobile? R: c'erano le volanti, si arrivo' anche il reparto mobile. :w
Parti civili
C [sbirri] fu aiutato da qualcunaltro la persona colpita? R: ero da solo C: ricorda qualcunaltro R: non ricordo con precisione, ma penso di si, lo abbiamo messo in macchina C [lucentini difesa ffooo): lei era anche in via zamenhof R: si. la situazione era che io sono rimasto vicino alla macchina perche' volavano calci e sputi dallae persone presenti, quelli che poi sono arrivati al san paolo e quindi visto che eravamo con le macchine in fila per fare in modo che le macchine non subisswero danni ulteriori cercavamo di andare via. C: chi diede l'ordine? R: mareciallo MIsenti disse di andare via.
C (difesa compagni) come fa a dire che quelle persone erano quelle che poi erano al san paolo? R: le ho viste li' e poi al s.paolo C: quante? R: non ricordo quattro o cinque C: da via zamenhof in poi e'sempre rimasto con faraoni? R: si quanfo poi siamo arrivati io sono rimasto in macchina poi sono uscito C: e faraoni? R: era buio, anche il vialetto C: lei ha parlato di un cordone formato con il terzo reparto mobile, quanti eravate? R: non mi ricordo, fra le 10 e le 15 persone C: c'erano scudi? R: no C: si e' sciolto poi il cordone? in che occasione? R. dopo che il collega e' stato colpitomi sono staccato C: ha percepito cosa accadde dentro al ps? R: no C: lei fa riferimento al tenente iseglio, era in divisa? R: non ricordo C: ricorda persone delle ffoo in borghese quella sera? R: la polizia era tutta indivisa la mia squadra anche, non ricordo se c'era il tenente in borghese C: iseglio era in borghese, ricorda qualcunaltro? R: no C: ha fermato ragazzi? R: no : ricorda di ragazzi fermati da altri colleghi? R: no C: quando e' andato via? R: quando e' giunta l'altra nostra squadra C: lei ha confermato un passaggio dicendo ci spingevano verso l'uscita. ricorda se veniva detto qualcosa? R: ricordo che continuavano a urlarci e proferire frasi minacciose C: vi dicevano di andare via? R: si C: ha sentito parlare dell'intenzione di portare via la salma? R: non lo ricordo C: nella deposizione ha detto "qualcuno diceva che volevano portare via la salma" R: si ma ora non ricordo
A: una precisazione riguardo la torcia... R: torcia di plastica di media statura [media statura???? sono cmq una quarantina di cm]
23 febbraio x testi cunietti e testi difesa e l'eventuale esame degli imputati delle ffoo
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