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rabbini contro l'occupazione
by grizzly Wednesday July 23, 2003 at 10:20 PM mail:  

una buona notizia, anche se flebile...

http://www.arabia.com/newsfeed/article/english/0,14183,409568,00.html
RABBIS SPEAK OUT AGAINST OCCUPATION
July 23, 2003, JERUSALEM
Ci sono Ebrei che si vergognano profondamente di ciò che sta accadendo ai Palestinesi.
Il rabbino Arik Ascherman ha dichiarato "credo che porre termine all'occupazione sia un passo necessario al miglioramento dei diritti umani". Ora in molti paesi gli Israeliani sono automaticamente associati alle politiche aggressive del loro governo. Ma questa equazione manca di tener conto di gruppi come RHR, Rabbis for Human Rights, che parlano insistentemente contro la situazione dei territori occupati. Il gruppo si è formato nel 1988, in risposta agli abusi fatti dall'esercito durante la prima Intifada, ed ora conta circa 100 membri israeliani.
(Nota del Traduttore: azz…! un po’ pochini per un gruppo sorto ben 15 anni fa!)
Rabbi Ascherman, direttore di RHR, è stato arrestato mentre manifestava contro l'abbattimento di case palestinesi; è stato uno dei pochi Israeliani ad aver visitato il Campo di Jenin subito dopo la sua distruzione l'anno scorso.
Dice: "a volte mi fermano per la strada e mi dicono <state salvando l'Ebraismo per noi>; altre persone ci osteggiano, specie i religiosi, perché siamo una minaccia per quella comoda relazione tra opinioni estremiste e religione".[…]
Ascherman dice: "con tutte le critiche che posso fare verso certi passi che Israele ha intrapreso attraverso la sua storia, non c'è dubbio che anche l'altra parte ha contribuito grandemente al problema". Tuttavia, altri membri di RHR credono invece che i Palestinesi siano stati costretti nell'angolo dalle politiche aggressive condotte contro di loro.
Rabbi Jeremy Milgrom afferma: "Il miglior modo di definire la situazione è chiamandola Colonialismo. E' la sistematica dominazione e marginalizzazione del popolo palestinese". Secondo il rabbino 50enne che vive in Israele dal 1968, molti ebrei temono ancora che gli Arabi vogliano buttarli a mare. Anche Rabbi Milgrom pensa che la risposta palestinese sia largamente causata dalle azioni dell'occupante. "Entro una certa misura posso capire perché i Palestinesi ricorrano alla violenza, ma la mia speranza e convinzione è che non si dovrebbe nuocere ad alcuno". Le argomentazioni contro laviolenza dovrebbero essere sostenute però da tangibili prove di percorsi di giustizia, ed è proprio ciò che Israele non fa.
Milgrom ha dichiarato anche che gli accordi di Oslo e la Roadmap hanno solo creato l'illusione dell'indipendenza, e che secondo lui ci dovrebbe essere un unico Stato in cui israeliani e palestinesi potessero vivere insieme - questo significherebbe ovviamente che non ci possono essere privilegi per una parte sola, ma giustizia per tutti.
(Nota del Traduttore: mi pare che l'ipotesi dello Stato unico di brave persone sia un po’ troppo buonistico e illusorio, dopo 60 anni di scannamenti continui e di economia palestinese inesistente…)

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