L’alternativa alla miseria della società in cui viviamo è naturalmente un modello sociale diverso, che dobbiamo costruire a partire dalle lotte che conduciamo, dagli spazi che abitiamo e che liberiamo, dall’organizzazione che ci diamo, un modello basato sulla condivisione
invece che sulla competizione, sull’autogestione invece che sulla proprietà privata, sulla reale uguaglianza sociale eliminata l’oppressione di genere, di razza e di classe, in cui si affermi la
dignità dell’essere umano la cui vita e libertà siano poste prima del profitto, del denaro, della merce, in cui si possa avere un libero sviluppo degli individui all’interno di tale cornice. Un altro modello a partire dalle scuole! Sono edifici spesso tristi, lugubri, svuotati di ogni sapere critico, colpiti dai tagli delle recenti riforme, annichiliti da chi ha scelto di imporre un modello di apprendimento funzionale alla società del consumo e della competizione. Ma sono anche
i luoghi nei quali in questi anni delle esperienze significative hanno aperto percorsi innovativi, diversi, alternativi… contrari. Queste esperienze hanno preso il nome di “collettivi” e si sono nel tempo radicati e radicalizzati imparando dapprima ad organizzarsi in maniera autonoma, a gestire le proprie assemblee in maniera orizzontale (senza rappresentanti e rappresentati) e a costruire da lì un modo nuovo di pensare al comune e alla sua gestione dentro e fuori dagli istituti. Hanno poi aperto orizzonti, affrontato tematiche sempre più ampie ed interessanti, andando a centrare il nucleo del problema, collegando tasselli su tasselli, riforme, manovre, imposizioni e tagli: non è possibile pensare oggi ad un altro modello di istruzione senza pensare ad un’alternativa al capitalismo finanziario. Abbiamo cominciato a confrontarci, a prendere consapevolezza delle nostre esigenze, dei nostri bisogni e dei desideri che ognuno di noi ha e abbiamo scoperto di essere incompatibili con il sistema nel quale viviamo, di avere diritto ad un’esistenza completamente diversa da quella che ci hanno proposto.
Abbiamo scoperto di essere nati “avversi” al mondo che hanno costruito sulle spalle nostre e delle nostre famiglie, di viaggiare in direzione – ostinata e contraria – qualcuno direbbe. A partire da questo minimo comune denominatore, dalla nostra incompatibilità e dalla volontà comune di costituirsi come alternativa e come opposizione reale a ciò che si vive, abbiamo deciso di riunirci in un coordinamento di collettivi nati in diversi istituti nell’arco degli ultimi due anni di sommovimento studentesco e sociale. Con la speranza che esso possa divenire un luogo nel quale le diverse esperienze conflittuali ed alternative possano ritrovarsi periodicamente (una, due volte al mese) senza perdere le singole specificità, componendo le differenze e dando vita ad un motore in grado di dare più forza alle lotte e più spazio ai bisogni e ai desideri di tutt*.
Coordinamento Collettivi Antagonisti — Collettivo Lucha — Collettivo Isart — Collettivo Fermi — CopeInLotta — Movimento Autonomo Rosa Luxemburg
STUDENTI MEDI
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