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Cafardo vol.2: Brutti, Sporchi e Cattivi. La breakdance

1380089_10151930432264887_197027054_nChe atmosfera si respirava ai tempi in cui hai iniziato, a livello sociale?

Vediamo un po’, quando ho iniziato ero poco più che un ragazzino, e da quando l’Hip Hop ha iniziato ad avere visibilità a livello mondiale, i primi ad esserne attratti sono sempre stati i ragazzini. L’atmosfera era che tanti avevano gia iniziato da un po’ e capito qualcosina in più, molti non capivano un cazzo ma volevano semplicemente mettere tag, iniziare a fare rap e fare mossettine tipo Michael Jackson.
Ovviamente c’era sempre il “ah ma quello il cugino di un mio amico è il campione italiano di breakdance”, una cosa che non si capisce come è immortale, l’avessi mai incontrato sto famoso cugino, può darsi che a quest’ora avevo una cosa di soldi !!!

Perché hai cominciato? Quali influenze ti hanno avvicinato alla tua disciplina e alla tua Crew?

Bella domanda, alla quale proverò a rispondere bene.
Ho iniziato nel 2001 più o meno, io e altri due amici avevamo solo sentito parlare di questa famosa breakdance, e con il grandissimo internet 56k del tempo eravamo arrivati ai video dei Flying Steps, alla leggendaria battle Ivan vs Iron Monkey e al sito Style2ouf.
Il passo successivo fu iniziare a provare, e non capendo un cazzo di tecniche e fatti vari devo dire che eravamo molto grezzi, ma ci impegnavamo. Ballavamo al tempo in uno dei viali del Parco del Mercatello, e proprio li un giorno passò Helio, che vedendoci li ci disse “ragazzi, ma noi ci alleniamo a Parco Arbostella, venite con me, allenatevi con noi”.

Con noi voleva dire loro della CBE (Cafardo Breaking Energizer) della quale io avevo sentito solo parlare, sempre con le esagerazioni mitologiche del tempo. Questa cosa mi metteva soggezione all’inizio, ovviamente, poi piano piano allenandomi con loro entrammo in sintonia, e da allora sta sintonia non è mai cambiata !!

1535635_10152163587704887_514058352_nCome veniva percepito il B.boying/B.girling dalla gente esterna ad esso?

Il bboying viene percepito sempre a seconda di come arriva alla gente, tramite quali canali e in che modo. La gente ti passa accanto mentre ti alleni sotto un portico e ti prende per un barbone disperato, poi vede qualcuno che fa le tue stesse cose su un palco di una popstar o in un talent show in tv, e magari ti vede diversamente.
Ne ho sentiti di “ma perchè non andate da Maria De Filippi?” e richieste di capriole e salti mortali.
La breakdance è divertente agli occhi di un esterno e lo è sempre stata, i piccoli soprattutto sono per forza di cose incuriositi e affascinati, e questo ad esempio è un gran peccato, perchè la mentalità (attuale, precedente e futura) è “ok a papà, ti mando in palestra cosi ti impari la breakdance”, e in palestra quasi sempre ci sono emeriti imbecilli che insegnano 4 passi che a stento sanno fare.

E raro trovare gente che dice ok voglio imparare, voglio realmente imparare, ma per fortuna raro non vuol dire impossibile, per cui eccoci qui, pochi ma buoni !!

Quali erano i vostri luoghi di ritrovo?

Il breaking qui a Salerno come moltre altre cose nacque nella Marzotto, per poi spostarsi a Parco Arbostella (ma non nello spot attuale, piu in fondo, vicino al portone di un signore che puntualmente faceva questioni ogni volta che andavamo la).
Successivamente ci spostammo verso il centro, precisamente sotto i portici del Palazzo di Città (aka Comune di Salerno) dove sono rimaste epiche le nostre lotte contro la Polizia e i vari personaggi che li chiamavano per “farci cacciare”
“Io me ne vado se lei mi spiega, e possibilmente mi fa anche leggere, quale è la legge che sto violando stando a ballare qui sotto”
“…….giovanotto ve ne dovete andare e basta”
Questo è piu o meno un esempio di discussione tra noi e un poliziotto tipo, per farvi capire.
Cmq, le forze dell’ordine l’hanno avuta vinta e alla fine adesso invece di ragazzi che ballano, li sotto c’è solo munnezza e qualche barbone ogni tanto, gli è convenuto sicuramente.
Quindi che fare, si ritorna ad Arbostella, in un posto diverso però, dove devo dire la verità siamo stati accettati (e forse compresi) dalla popolazione locale, che non si è (quasi) mai lamentata.1796441_10152254068024887_161387979_n

Quali sono stati nella tua zona i personaggi chiave per lo sviluppo della tua disciplina e della cultura in generale?

Se parliamo della cultura in generale, il discorso si fa davvero troppo lungo, e preferisco sinceramente darvi un idea più approfondita della storia del breaking Salernitano, di cosa ci è voluto per creare una scena che adesso è competitiva, e per molti versi anche invidiata.
Vi parlerò delle varie fasi, e capirete chi sono stati i personaggi chiave per ogni fase.
Quando ho iniziato io lo scenario era già definito, la gente ballava e ballava anche bene per i tempi, ma c’era una parte che mancava ancora, ossia quello che possiamo definire “uscire fuori”, vale a dire cominciare a competere, a girare l’Italia per partecipare a contest ed eventi.
Quindi prendendo la giusta eredità e spinta da Stik-B e dalla sua bicicletta, e anche da Helio, il primo vero importatore di video, era quasi d’obbligo la fermata a casa sua prima di andarsi ad allenare per vedere qualche video nuovo ed arrivare all’allenamento carichi.

Quelli che iniziarono ad “uscire” di più quindi fummo io, Danio e Ciccio, col nome di Cafardo Energizer.

Fu un periodo bellissimo e se ci penso ancora mi scende la lacrimuccia, partecipavamo ovunque potevamo, Napoli, Bari, Roma, e iniziavamo a tessere rapporti di amicizia e colaborazione che nel tempo sono durati, con crew come Rollout Style, TCK, Funk Warriors, DBR.

Successivamente, Danio e Ciccio smisero di ballare, e dopo un periodo in cui mi ritrovai davvero solo qui a Salerno, devo dare il merito della “rinascita” del breaking da queste parti ai bboys di Battipaglia.
Drunk, Fresko e Demo ai tempi furono le persone con le quali mi allenai, e con le quali piano piano iniziai nuovamente a formare qualcosa.
Adesso la scena è forte, e i personaggi chiave siamo un po tutti, tutti impariamo, tutti insegniamo e tutti abbiamo la stessa volontà di portare avanti un concetto, ossia quello del “non fottersene”, e non è cosa da poco. Qui a Salerno ora il breaking è freestyle, è ballare perchè ci piace e per passione, senza stress e pressioni, ma spaccando sempre ogni volta che ci muoviamo.

Cos’è cambiato in questi anni nella scena? Ghetto blaster sulle spalle, un paio di scarpe da ginnastica, un pavimento: il breaking è ancora questo?

Come ho gia detto prima, fortunatamente qui conserviamo ancora questa concezione, per cui si, ci basta un pavimento e il nostro boombox e siamo felici e contenti. Non volendo parlare di noi nello specifico, si il breaking è ancora questo, deve per forza essere ancora questo, certo ci sono piu soldi, piu mezzi, diversi modi e posti di allenarsi, ma alla base c’è sempre quello, pavimento e musica.

Rispetto appunto alle foundation, alle radici del b-boying, dal punto di vista dell’evoluzione cosa pensi ci sarà nel futuro: un ritorno alle radici o evoluzione?

Il bboying è una cosa in continua evoluzione, oggi non è quello di 20 anni fa, domani non sarà quello di oggi. La cosa fantastica e che rende questa disciplina una cosa unica è proprio questa, il fatto che sia in cambiamento costante pur rimandendo comunque delineata negli schemi che la formano.
Si resta sempre attaccati alle radici, a volte tornano “di moda” passi che non si usavano più, a volte esce qualcosa di nuovo e subito tutti fanno a gara a chi potrà “farlo suo” in maniera migliore e più originale possibile.

Il breaking è una cosa inarrestabile, è l’essere umano che purtroppo arrivato a una certa età diventa fracico (fatta eccezione per Storm, quel cazzo di Storm!!) e sta cosa mi fa bestemmiare non poco, dato che non riesco proprio a immaginarmi senza ballare.

Peace

bboy Ciaky

Cafardo   /     Horsemen Gang     /     Salerno BBoying

vedi anche www.ecn.org/asilopolitico/cafardo-zte/

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