Il Golpe del 15 Luglio in Turchia, tra la fiction delle operazioni militari e la realtà della repressione interna.
Il mafioso fondamentalista Erdogan, la sera del 15 Luglio, ha dimostrato di essere un ottimo manipolatore della comunicazione, avendo saputo coniugare strumenti occidentali come smartphone e facebook, con quelli classici delle televisioni di stato e private.
Riuscire a rendere reale il clima politico che si determina nelle fasi temporali di un tentato golpe utilizzando immagini di operazioni militari, appelli di stampo nazional/popolare con le relative mobilitazioni di massa, rivelatesi essere di repertorio (2011-2013-2015) addirittura di altri stati (Egitto, Marocco) e situazioni diverse.
Solo chi ha una strategia mafiosa e consapevole del proprio potere a sfregio e disprezzo della comunità internazionale è in grado di combinare tutto ciò.
Gli USA in fatto di golpe hanno fatto scuola.
Gli USA, dal Cile e Argentina, così come i tentativi di golpe in Italia, sono stati, sono e saranno sempre maestri così come la preparazione e la messa in atto di scenari di guerra compresa la madre di tutte guerre, quella del 1991 contro l’IRAQ. Il criminale di guerra Tony Blair, dopo 25 anni, ha ammesso che è stato uno sbaglio la guerra contro l’IRAQ da cui deriva l’attuale instabilità geopolitica mondiale non solo riguardante il mondo arabo da cui ne sono derivati gli scenari terroristici (Talebani, ISIS) e l”esodo biblico di uomini che scappano dagli orrori delle guerra sino alla porte della Fortezza Europa.
Riferendoci al conflitto del 1991 il falsificare la comunicazione con immagini di repertorio ha avuto un ruolo importante per legittimare la coalizione mondiale anti Saddam Hussein e per scatenare l’aggressione militare, esempio di manipolazione mediatica di impatto internazionale è stato il cormorano agonizzante, sporco di petrolio. Un grande falso con la complicità della CNN americana, creato ad hoc per deviare l’attenzione pubblica internazionale e nascondere i bombardamenti americani in quell’area sotto controllo Iracheno. A distanza di anni svelato l’imbroglio sulla veridicità del cormorano, l’immagine risaliva al 1983, alla guerra Iran-Iraq. L’obiettivo politico era dimostrare che Saddam Hussein era in possesso di armi di distruzione di massa ma anche capace di provocare disastri ambientali.
Quando la fiction giustifica quello che succederà.
Dati diffusi dai ministeri di Giustizia e Interno, dall’ufficio del primo ministro, dall’agenzia di stampa ufficiale Anadolu, dalla Dogan e dall’emittente Ntv :
- 29.464 i dipendenti pubblici sospesi, compresi poliziotti e uomini delle forze di sicurezza.
- 21.000 docenti di scuole private si sono visti revocare l’abilitazione all’insegnamento.
- 7.899 soldati detenuti, 103 i generali e gli ammiragli arrestati.
- 950 i civili arrestati, 9.322 il totale delle persone arrestate con l’accusa di tradimento.
- Chiusura per diverse emittenti televisive e radiofoniche.
- Minaccia di restaurare la pena di morte.
- Imposizione del velo alle donne.
Le verità che stanno dietro al tentato golpe in Turchia saliranno a galla tra qualche anno, ma si può intuire qualcosa dal messaggio politico nazional/populista espresso con linguaggio tipico da integralista islamico, con la frase “cane del diavolo, impiccheremo te e i tuoi cani al vostro stesso guinzaglio”. Lo striscione è issato sulla facciata del Centro Culturale Ataturk a Piazza Taksim, teatro delle tante mobilitazioni antigovernative. Tale striscione, riferito a Gulen è anche minaccioso nei confronti dei movimenti democratici laici di sinistra, le formazioni politiche e sindacali kurde, riferimenti estorsivi verso l’Unione Europea post Brexit e con segnali accomodanti verso l’ISIS e nazioni sostenitrici.
La domanda è, ma di questo golpe l’alleato Israele non sapeva niente?
Riportiamo stralci dell’ultimo articolo apparso sul nostro sito, in riferimento all’accordo tra i Israele e Turchia partendo dalla similitudine per i rispettivi eserciti, simili nell’essere in perenne stato di guerra oltre che i più fedeli alleati appartenenti alla NATO.
Ma principalmente, quali scenari futuri nella Fortezza Europa?
Soffermarsi sulla stipula ufficiale ed analizzare i risvolti di tale accordo diventa fondamentale per comprendere gli scenari futuri che possono determinarsi nello scacchiere europeo che risulta essere già destabilizzato, con equilibri politici/economici sempre più fragili. Per noi tutti diventa necessario riflettere, confrontarsi, avviare dibattiti, analizzare, comprendere, agendo di conseguenza, gli scenari futuri che si prospettano in Europa e come può incidere nell’assetto politico europeo, l’organica alleanza Turco/Israeliana. Bisogna inoltre analizzare lo scenario futuro europeo all’indomani della Brexit dell’Inghilterra (valida alleata degli USA) così come i venti nazionalisti e populisti che spirano in gran parte dell’Europa.
Sarebbe un azzardo ipotizzare che in questo disordine mondiale, dopo l’Iraq, la Siria, gli sconvolgimenti geopolitici e ambientali che hanno determinato l’esodo di dimensioni bibliche che preme alle porte della nostra Europa, l’incapacità dei governi europei di impedire i tantissimi attentati, le continue stragi, per il Fondo Monetario Internazionale, per la Nato vada bene il progetto di trasferire il modello politico, culturale e militare della grande Israele in Europa?