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Il 4 Dicembre votiamo No ai referendum.

Creare nei territori comitati popolari per il No, oltre il No.

Renzi ha fissato per Domenica 4 Dicembre la data per votare la sua Contro Riforma Istituzionale, da qui il dovere e la necessità di mobilitarsi in vista della scadenza referendaria affinché il No prevalga sul Si. L’impegno per la vittoria del No nasce principalmente dall’evidente stato di deficit di democrazia esistente attualmente in Italia che, nella malaugurata ipotesi di una vittoria del Si andrebbe ad aumentare in termini esponenziali. Su tali timori si basa la necessità di creare, organizzare ed ampliare un forte movimento popolare d’opposizione in grado di impedire l’applicazione della proposta di Renzi.

In tutta Italia si stanno predisponendo iniziative e creando comitati finalizzati alle mobilitazioni di piazza e alla creazione di momenti d’informazione e controinformazione sulle delicate tematiche che ruotano attorno alla proposta di Renzi con il suo progetto di Contro Riforma In/Costituzionale. A dimostrazione della pericolosità delle motivazioni orbitanti  attorno alla proposta di Renzi sono le ingerenze delle lobby e degli apparati politici/finanziari transnazionali che dominano le scene non solo nella Fortezza Europa ma anche negli Stati Uniti D’America, comprese anche quelle lobby che attualmente sostengono il ramato Trump candidato alla carica di Presidente degli Stati Uniti d’America. Ecco il motivo per difendere la Costituzione Italiana e per una reale applicazione nei suoi principi cardini, quali le libertà individuali e collettive, l’agibilità politica e sindacale, il diritto lavoro, il rifiuto della guerra, l’antifascismo e l’antirazzismo. Anche a Salerno ci si mobilita per determinare quelle condizioni geo/politiche che possano trasformarsi in  un forte risultato politico, la vittoria del No il 4 Dicembre.

Lo scorso 14 Luglio presso il C.S.A. Jan Assen, le compagne/i di Salerno diedero vita ad un  interessate dibattito dal quale emerse la necessità di non limitare o ridurre i termini della campagna referendaria unicamente ai punti schematici della Contro Riforma Renzi  ma utilizzare tale momenti per riaprire in Italia i margini della Democrazia ridotti attualmente al lumicino. Dalla plenaria del 14 Luglio scorso  è emersa la proposta di creare a Salerno i Comitati popolari per il No, oltre il No.

Perché la necessità di creare Comitati popolari per il No, oltre il No.

Creare i Comitati Popolari per il No, oltre il No, fornendo agli stessi  una piattaforma sociale come sintesi ed espressione di partecipazione  diretta dal basso nei posti di lavoro, nelle scuole, università e nei quartieri, in grado di risollevare un fronte d’opposizione dopo decenni di delegittimazione del movimento operaio/sindacale. Determinare nei fatti quel fronte politico e dell’opposizione sociale, attualmente indebolito ed  imploso da cui ne derivano  le gravi condizioni socio/economiche e di povertà (4,6 milioni di italiani in povertà assoluta) e di precarietà  in cui versa il 70% del nostro paese.

I Comitati popolari per riaffermare la dignità del lavoro e dei lavoratori e creare le condizioni per chi il lavoro non lo tiene.

I Comitati Popolari Popolari per il No, oltre il No, nascono per fare chiarezza e per distinguersi dal costituendo universo politico a sostegno del No caotico e confuso, in quanto orbiteranno al suo interno vari protagonisti imbarazzanti, in quanto si andrà dai vari D’Alema, Brunetta, Salvini, Casa Pound e Forza Nuova. Tale container, manna per Renzi, avrà la conseguenza di rendere fragile e debole le potenzialità di un ampio movimento di opposizione socio politico culturale in grado non solo di battere Renzi il 4 Dicembre ma di opporsi anche e principalmente  alle politiche neoliberiste/impopolari comprese quelle di colonizzare il Sud con la costruzione del Ponte Sullo Stretto di Messina che piaceva tanto a Berlusconi e D’Alema, padri spirituali dell’attuale Matteo Renzi.

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