Come collettivo redazionale del sito web e del giornale Asilopolitico siamo dalla parte del Direttore de ‘La Città Stefano Tamburini e dell’intero C.d.R. del Quotidiano di Salerno e Provincia, preoccupati dall’avvicendamento del nuovo editore. Quando in un organo di informazione il fattore finanziario determina cambio di proprietari, editori, direttori e giornalisti, il pensiero, le riflessioni e i timori ci riportano alla storica domanda:
In Italia esiste la libertà di stampa e di pensiero?
Per noi è naturale associare questa domanda al ventennio Berlusconiano che ha determinato in italia un enorme salto di qualità sul potere dell’informazione, associando manipolazione dell’informazione a gestione privata del potere politico ed affaristico. La gestione privata condotta con tracotanza da Silvio Berlusconi nella RAI ha fatto scuola.
Su scala locale, la gestione politica/privata dei mezzi d’informazione con annessi gli avvicendamenti e il cambio di direttori ed editori, si sono sempre verificati all’avvicinarsi delle campagne elettorali, in previsione di modifiche degli scenari politici, con una unica finalità, quella di sostenere i potenti ed adeguare gli organi di informazione pubblica e privata a salire sul carro del vincitore da cui si attende il sostegno economico. Nell’attuale Salerno “plebea”, per quel che riguarda l’informazione e la comunicazione, hanno diritto di cittadinanza e di esistenza solo quelle espressioni a-culturali che legittimano il livello di sottomissione nei confronti dei poteri forti, siano essi politici o economici.
Ecco perché in città nella maggior parte degli organi di informazione, carta stampata e televisione, prevalgono la censura, la cronaca nera e quella scandalistica, a dimostrazione della costante “fedeltà nei secoli al potere”! A Salerno le uniche espressioni di comunicazione libera sono state storicamente determinate e garantite solo dai Movimenti di Lotta e dalle realtà politiche e culturali di base autonome, rarissimi i casi in cui queste espressioni di autonomia di pensiero hanno avuto il supporto di un giornale o di una televisione.
Basta pensare che a Salerno, anche in tempi non sospetti, i Movimenti erano costretti ad occupare e presidiare le sedi dei giornali locali per far pubblicare le notizie legate alle mobilitazioni e alle emergenze sociali – lavoro, disagio sociale, precarietà, povertà, emigrazione, negazione dei diritti alla salute e la difesa dei diritti civili nelle macellerie sociali, carceri e manicomi come per le questioni internazionali – Medio Oriente, Palestina, guerre, immigrazione…
Se la nostra città risulta essere ai primi posti nella classifica nazionale dei peggiori primati (disoccupazione, emigrazione, alto tasso di suicidi, ecc.) e nulla si è fatto per migliorare le nostre condizioni di vita, una grande responsabilità ricade anche sull’informazione e sui mezzi di comunicazione, privi anche di curiosità intellettuale. A Salerno all’assenza di movimenti reali e di un circuito del pensiero critico, si unisce anche un fallimento di tipo socio/economico, il risultato che ne deriva è un deficit di Democrazia, forte arretramento culturale e pessime relazioni intergenerazionali impregnate di violenza gratuita, condizionate da cultura nazional/plebea/populista, caratteristiche queste che condizionano il vivere quotidiano della nostra comunità.
Quali gli ingredienti necessari per ripristinare a Salerno un po’ di Democrazia, per non morire De Luchiani e Renziani?
Come Centro Sociale Autogestito AsiloPolitico, nei nostri 23 anni di r/esistenza, abbiamo praticato e prodotto strumenti e metodi di autonoma informazione: riviste, radio, siti web e giornali mensili rigidamente in autoproduzione. Dimostrando che sganciarsi dai ricatti delle lobby politico finanziarie è possibile. La nostra costante opera di controinformazione, in antitesi alla “disinformatia”, è da sempre tesa a determinare un circuito culturale, prassi propedeutica tesa alla valorizzazione del pensiero critico r/esistente nelle nostra città.
È in questa direzione che è volta la nostra proposta di una Rivista Locale che ricomponga le individualità ed entità collettive in grado di armonizzare e rendere possibile la diffusione di contenuti, analisi, riflessioni utili a far respirare aria nuova, innovativa, indirizzata alle nuove generazioni, sperando che siano “ribelli”.
E se sperimentassimo una nostra vecchia proposta, l’azionariato popolare?
Sperimentare questa forma di autofinanziamento popolare potrebbe rappresentare un metodo in grado di sostenere e realizzare una emittente televisiva così come una testata giornalistica, in grado di difendere non solo la libertà di pensiero ma anche di fare circolare nella nostra comunità una cultura pedagogicamente emancipativa, così da respirare un piccolo vento di libertà…
Il Collettivo di Redazione
asilopolitico.org