Prigionieri Comunisti - Lettera di Alfredo Davanzo dopo la scarcerazione
riceviamo e diffondiamo:
UN CALOROSO SALUTO A TUTTE/I LE/I COMPAGNE/I
Sono uscito dal carcere di Siano il venerdì 23 maggio.
Dopo 7 anni e 3 mesi, con 21 mesi di liberazione anticipata sui 9 anni
di condanna. Nonostante il "rivendicato carattere eversivo
dell'organizzazione, finalizzato al rovesciamento dell'ordine
costituito..",
non si sono riscontrati rilievi disciplinari significativi nel corso della
detenzione, ciò che dà diritto allo sconto di pena.
Un forte abbraccio a tutte/i. Anche se a distanza, in questi anni abbiamo
sempre sentito la presenza della solidarietà di classe; i tanti rapporti
cosi intrattenuti ed i momenti comuni di lotta politica sostenuti fra
carcere e tribunali sono stati importanti nel mantenere la nostra
internità
al movimento di classe. Certo, questa internità è nella nostra stessa
esistenza in quanto componente della tendenza rivoluzionaria, in
continuità
e sviluppo del ciclo di lotta precedente. Ma questo si deve continuamente
verificare e riproporre nella vivacità di una dialettica concreta, di un
confronto reciproco ed il più ampio possibile. Le situazioni, la realtà,
sono in continua trasformazione, e così il movimento di classe.
Per esempio, in questi anni abbiamo assistito alla nascita o allo
sviluppo di movimenti diversi (rispetto a quelli storici, come quello
operaio e a quello antagonista degli anni settanta, da cui noi proveniamo
). Abbiamo assistito ad un'evoluzione qualitativa nei rapporti di
confronto/scontro fra questi e lo Stato, fra questi ed il sistema
economico, e fra essi stessi e la classe nel suo insieme. Così la
questione della repressione è diventata inerente ad ogni fronte di lotta.
Non riguarda più solo i settori militanti, ma investe massicciamente le
resistenze di massa. E questo fondamentalmente perchè il sistema
capitalistico
si è ormai imballato in questa crisi storica : non sa, non vuole, non può
trovare soluzioni " socio-eco-sostenibili ". Le sue leggi di
funzionamento
lo guidano ciecamente : i suoi caratteri avidi, predatori, oppressori,
guerrafondai sono decuplicati.
Rovesciando il senso delle parole, il più feroce terrorismo mai
esistito, quello degli Stati imperialisti ( quello di Hiroshima,
Auschwitz,
del napalm e dei droni...), accusa di terrorismo chiunque gli resista.
Purtroppo si tratta di cogliere il carattere non più eccezionale e
transitorio, bensì stabile e duraturo di questa involuzione
terroristica
e militaristica del sistema.
Involuzione terribile sì, ma anche prova della sua fragilità strategica,
perchè mai nella Storia si sono risolti i problemi economico-sociali solo
e
prevalentemente con la forza bruta.E fragilità che stà proprio nel suo
cuore
economico, trasformatosi in un mostruoso bubbone finanziario-parassitario,
distruttivo per il "99%" della società.
Cogliere quindi i termini attuali dello scontro di classe, la misura delle
contraddizioni e dell'intreccio inestricabile tra sfruttamento economico-
sociale e repressione terroristica dello Stato. E' quanto il movimento di
classe sta ormai degnamente facendo, rivendicando e difendendo i propri
compagni/e incarcerati/e. Mentre questi/e imparano ad affrontare il
carcere
come una delle realtà della lotta, con coraggio e determinazione politica.
Così come da molti anni, talvolta da tre decenni, lo affrontano i/le
militanti delle Organizzazioni Rivoluzionarie.
Lottare, resistere, sviluppare al massimo le reti solidali, anche come
embrioni di nuova società. E su questa base, con nuove forze, aprire la
strada alla futura Rivoluzione.
DAVANZO ALFREDO
militante per il PCP-M
Torino giugno 2014
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