Bergamo - Ferrara contestato

fonte bassa2.noblogs.org

Siamo scesi in piazza per contestare Giuliano Ferrrara, avevamo preparato dei volantini informativi sulla, a dir poco parziale, applicazione della legge 194 nella provincia di Bergamo.

Come spesso accade le forze dell'ordine non ci hanno permesso nemmeno di avvicinarci all'auditorium, chiudendo tutte le strade d'accesso con un imponente dispiegamento di uomini e mezzi.

Quando abbiamo rivendicato il diritto di parola, le uniche risposte che abbiamo ricevuto sono state le botte e le manganellate: in particolare ci preme sottolineare il comportamento dei dirigenti della questura, che invece di tenere a bada i militari, hanno dimostrato il lato peggiore della solerzia e hanno cominciato a provocare, poi a minacciare le singole persone e, infine, sono stati i primi ad alzare mani e manganelli contro le ragazze che davanti tenevano uno striscione.

Contestato in tutta Italia, Ferrara accompagnato da quei pochi fedelissimi che ancora lo sostengono, si deve nascondere e asserragliare in un piccolo auditorium di periferia, questo dimostra quanto seguito trovano le sue arroganti proposte medioevali.

Ferrara si nega al confronto dialettico perché sa bene che le donne non si faranno strappare i diritti inalienabili conquistati in anni di lotta per l'emancipazione.

Crediamo che solo l'aborto libero, legale e assistito, possa garantire alle donne la salute e il potere di autodeterminarsi. Difenderemo sempre e con forza la nostra libertà a non accetteremo, di certo, di tornare a morire di setticemia o a metodi come prezzemolo e aghi da calza, nel 2008.
Continueremo ad opporci a tutti quelli che vorrebbero usare i corpi delle donne per fare campagna elettorale.

Ringraziamo infine i numerosi abitanti del quartiere che hanno solidarizzato con la nostra protesta.

c.s.a. Pacì Paciana – Caracoles – Rete Bassa

Dom, 06/04/2008 – 23:39
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