Biotecnologia, eugenetica, razzismo. Breve critica.
Ha suscitato scalpore la dichiarazione del premio nobel James Watson, pioniere delle ricerche sul DNA e alto dirigente di uno dei massimi istituti di ricerca americani.
Riferendosi alle politiche umanitarie per l'Africa ha affermato:"Tutte le nostre politiche sociali sono basate sul fatto che la loro intelligenza sia uguale alla nostra quando tutte le ricerche dicono il contrario".
In risposta alle pronte critiche dell'antirazzismo istituzionale, lo scienziato ha argomentato che “è un desiderio naturale” che tutti gli esseri umani siano uguali, ma “chi ha a che fare con dipendenti di colore pensa che questo non sia vero”.
E' importante ricordare che questo personaggio è lo stesso che nel 1997 sosteneva che una donna doveva avere il diritto di abortire se un test avesse potuto determinare la natura omosessuale del nascituro, nonchè varie altre esternazioni sulla possibilità di curare la stupidità e la bruttezza nel mondo attraverso la genetica.
Ma le vera minaccia non è incarnata da uno scienziato di 79 anni.
Il nemico è molto più insidioso e si nasconde in migliaia di centri di ricerca. E' un nemico che ha tentacoli in farmacia, sugli scaffali dei supermercati e nelle scuole.
La Biotecnologia è la messa in atto dei sogni dell'eugenetica nazista, applicata al settore agricolo, zootecnico e sanitario. I genetisti studiano le relazioni tra geni e attitudini, inclinazioni, aspetto;
i biotecnologi ricercano gli strumenti per mettere in atto, e successivamente commercializzare, le soluzioni tecnologiche atte a modificare, "migliorare", omologare certe caratteristiche.
Si parla già di “designer babies”, la possibilità di programmare le caratteristiche del nascituro pianificandone il sesso, il colore dei capelli, degli occhi e via dicendo.
Il fatto che elementi caratteriali o riguardanti la sfera dell’intelletto, come l’omosessualità, la devianza sociale, la soglia di attenzione, l’inclinazione all’abuso di sostanze, la predisposizione allo studio delle lingue o l’ubbidienza, siano riconducibili secondo alcuni al codice genetico, rappresenta oltre che un immiserimento meccanicista della natura umana, un pericoloso strumento di controllo sociale e omologazione.
Sarà anche possibile generare un mondo di individui biondi, con gli occhi azzurri e fisici statuari, ma speriamo con tutto il cuore che anche tra essi vi possa essere qualcuno in grado di discostarsi, opporsi, lottare e decidere di amare chi desidera e odiare chi lo opprime.
NO ALLE BIOTECNOLOGIE
NO AL RAZZISMO E ALLO SPECISMO
NO ALL'OMOLOGAZIONE E BREVETTABILITA' DEL VIVENTE
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