Carcere - Sciopero della spesa nel carcere di Aosta

riceviamo e diffondiamo:

Il 20 agosto è partito uno sciopero della spesa nel carcere di Brissogne (Aosta). Motivo: l'aumento del prezzo delle bombolette del gas da 1.50 euro a 2.50 euro. L'aumento era nell'aria da tempo ma è diventato effettivo con la spesa richiesta il 14 agosto e arrivata, appunto, il 20.
Dopo una discussione tra i detenuti è partito lo sciopero della spesa, non totale perchè si acquistano tabacco, cartine, sigarette e francobolli. Un po' per la difficoltà di rinunciare a questi beni, un po' perchè la ditta che si occupa della spesa (e quindi delle bombolette) non si occupa di valori bollati.  Parallelamente è stata fatta una petizione, con annessa raccolta firme, per indire lo sciopero e chiedere un incontro con l'amministrazione. La petizione non fa riferimento esplicito allo sciopero della spesa, ma parla soltanto dello sciopero del gas, perché è stata scritta prima che l'idea dello sciopero "totale" fosse approvata dalla maggioranza dei detenuti. Sembra che l'adesione sia alta, per certo una sezione intera non fa la spesa, ma anche altre due sezioni erano d'accordo. Su 55 detenuti (si hanno notizie solo del secondo piano del carcere) in 41 hanno firmato la petizione.






Aggiornamento dal blog del carcere di Asti - Quarto Inferiore 266

Nel carcere di Brissogne (Aosta) le bombolette del gas segnate per la spesa il 14 agosto, e arrivate il 20, sono state pagate 2.50 euro al posto di 1.50 euro, quasi il doppio del loro prezzo fino a quel momento. Le sbrigative motivazioni fornite dalla direzione affermano che il rincaro è dovuto al fatto che le nuove bombolette distribuite sono dotate di una valvola di sicurezza che non permette la fuoriscita di gas nel caso si svitasse il fornello. Ma l’aumento di questo bene indispensabile, senza il quale non è possibile neanche farsi un caffè, si sta verificando in parecchie carceri e non sembra legato alla novità dell’articolo.
Ad Aosta i detenuti, in principio, si sono rifiutati di comprare le bombolette, smaltendo e condividendo quelle rimaste di riserva in cella. Per la seguente spesa, dal 21 Agosto, si sono organizzati, in molti, per uno sciopero della spesa. Non aquistano più i prodotti della ditta che commercia il gas e che si occupa della gestione di vitto e sopravvitto del carcere valdostano, esclusa solo dal commercio di tabacco e di valori bollati. La ditta in questione è la “Ias Morgante srl”, affiliata al colosso “Arturo Berselli & C. Spa”, società che dal 1930 vince i bandi indetti dal Ministero della Giustizia per il mantenimento dei detenuti della quasi totalità delle carceri dell’ Italia.
Non si sa dire con certezza da cosa dipenda questo diffuso rincaro del prezzo del gas – dipende forse da un generale aumento del costo del gas, magari collegato al conflitto in Ucraina? Oppure dalle politiche dei prezzi del sopravvitto? – di certo questo sciopero della spesa, nel suo piccolo dà una buona indicazione su come creare danno a chi, sulle spalle dei detenuti, ci guadagna.

Ven, 29/08/2014 – 20:48
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