Cile - Indagini sugli "anarcoterroristi"

fonte: quotidiano di regime "El Mercurio" - gennaio 2009

Indagini nelle mani del procuratore regionale Xavier Armendáriz.
Identificati due gruppi di anarchici. L'intelligence è riuscita a dividere gli anarchici cileni in due gruppi. Il procuratore nazionale Sabas Chahuán ha confermato che si sta seguendo questa pista.

"Anarcoterrorismo". Questo è il concetto che hanno tra le mani i magistrati che indagano sui 63 attentati dinamitardi verificatisi nella regione metropolitana di Santiago dal 2005.
Si tratta della definizione che utilizzano i gruppi che stanno dietro a questi attentati e che sono stati identificati in un dossier che è agli atti delle indagini condotte dai procuratori Xavier Armendáriz, Rodrigo Lazo e Francisco Jacir.

Il documento, al quale "El Mercurio" ha avuto accesso, è stato elaborato dallo psicologo sociale Erik Marín, esperto d'intelligence, che ha già lavorato con i carabineros su queste materie. Marín ha determinato che in Cile ci sono due correnti anarchiche, che egli differenzia in "K" (anarkici) e "C" (anarchici).
Il primo gruppo di "anarkici" è costituito da soggetti che appartengono a tendenze di taglio letterario, culturale, ecologista e squatter. Partecipano spesso alle proteste e alle mobilitazioni sociali, hanno un'estetica punk o hardcore. Vanno anche inclusi i soggetti scollegati dai gruppi sovversivi. Si tratta di persone marginali, persino alcune relazionate al mondo della criminalità e con precedenti penali.
Al contrario, gli "anarchici" sono individui che si riuniscono nelle università, con reti sociali e collegati ad alcuni partiti di sinistra. Sono persone più convenzionali o "corrette", senza precedenti penali, curano il loro aspetto e l'alimentazione, ma sono sempre contrari al sistema. Questi gruppi copiano modelli europei, specie quello "anarco-insurrezionalista", che iniziò ad operare in Italia circa otto anni fa. Per lo stesso motivo, gli attentati verificatisi nel nostro paese sono stati rivendicati da gruppi con nomi di intellettuali anarchici europei: Fuerzas Autonómicas León Czogolscz, Antonio Román Román e Severino di Giovanni.

Nell'analisi dello psicologo sociale, gli autori degli ultimi attentati sono un misto tra "K" e "C". Li unisce una piattaforma di "azione sociale" contro il "capitalismo".
Per tale motivo sono sottoposti ad indagine gruppi mapuche, squatter, collettivi anarchici e bande musicali punk e hardcore, oltre a ex componenti dei gruppi sovversivi, come l'ex-lautarista Marcelo Villarroel -detenuto in Argentina e richiesto in Cile per la morte dell'ufficiale Moyano-, il quale ha creato l'organizzazione "Kamina libre" all'interno del CAS -Cárcel de Alta Seguridad.
Il dossier include anche un'analisi dei 91 attentati verificatisi dal 2004, quando si è tenuto il Social Forum dell'Apec nel nostro paese.
Si è determinato che l'obiettivo di questi attentati sono entità rappresentative dello Stato, della Chiesa e delle istituzioni finanziarie, specie quelle poste nel settore orientale della capitale. Inoltre gli attentati vengono attuati in orari di scarso flusso pedonale, con l'obiettivo di non danneggiare i cittadini.

Chahuán dichiara che si farà ricorso alla legislazione antiterrorista, se ce ne sarà il bisogno.
Il procuratore nazionale, Sabas Chahuán, ha fatto riferimento alle indagini seguite dal pubblico ministero per il caso degli attentati dinamitardi. Consultato sulla possibile applicazione della legislazione antiterrorista contro i responsabili, egli ha risposto: "i magistrati analizzeranno il caso concreto. Se questo, in accordo al loro convincimento, necessita della legislazione antiterrorista, allora essi potranno contare sul mio appoggio."
In merito ai dati in suo possesso sulle organizzazioni responsabili di questi attentati, Chahuán ha sostenuto che si tratta di diversi gruppi anarchici, con legami tra di essi, che operano attraverso cellule e che realizzano manovre di contro-intelligence. Quest'ultimo dato è quello che ha trasformato l'indagine in un caso ad "alta complessità".

Ciò nonostante il procuratore nazionale ha assicurato che ci sono dei progressi e che si è in attesa dei risultati delle indagini. "La polizia è quella che effettua le ricerche, i magistrati le dirigono soltanto. Siamo in attesa dei risultati" ha sottolineato.

In merito alle linee investigative, ha detto che ne stanno seguendo alcune ma che non se ne può parlare pubblicamente. Durante gli ultimi tre anni la Procura Nazionale ha utilizzato diverse strategie per combattere gli attentati dinamitardi. In un primo momento è stato nominato il procuratore Francisco Jacir, affinché indagasse in maniera esclusiva sul caso. In seguito sono stati aggiunti i magistrati Emiliano Arias e Rodrigo Lazo, quest'ultimo come procuratore aggiunto. Attualmente a dirigere le indagini c'è il procuratore regionale Xavier Armendáriz.

L'alleanza mapuche-anarchica è iniziata all'interno del CAS.
Un'alleanza mapuche-anarchica è un'altra pista che viene accreditata nell'analisi realizzata dallo psicologo Erik Marín, il quale descrive com'è iniziata la relazione tra ex sovversivi e comunitari mapuche.
La storia è iniziata il 9 agosto 2002, quando il lonko Luis Ancalaf, Víctor Ancalaf (processato e arrestato secondo la legislazione antiterrorista) e i werkén César Ancalaf e Modesto Ancalaf hanno avuto un colloquio nel Cárcel de Alta Seguridad (CAS) di Santiago con Marcelo Villarroel, il quale aveva dato vita al gruppo sovversivo "Kamina Libre", costituito da componenti del Movimiento Lautaro. Questi sono riusciti a tessere reti esterne di appoggio logistico per agevolare l'uscita dei così detti prigionieri politici, tra i quali Juan Aliste Vega e lo stesso Villarroel.
Questo movimento ha adottato il modello anarchico insurrezionale italiano-greco: mentre erano reclusi, i suoi componenti hanno avuto accesso a studi universitari.

Durante il "summit" del 2002 i comunitari mapuche hanno sollecitato un appoggio per dare il via ad un'offensiva di recupero delle terre nel sud del paese. Tra le altre raccomandazioni, i sovversivi si sono offerti di disegnare e di applicare strategie di attacco violento sul terreno per rivendicare i loro diritti come popolo originario.
Il dossier conclude su questa pista: "il panorama è poco allettante, viste le caratteristiche e le dinamiche che si possono osservare rispetto al funzionamento di queste reti. Ciò perché una volta conclusi i sabotaggi e non appena sentono la repressione dello Stato, ci sarà un periodo più duro che s'esprimerà con azioni contro i suoi rappresentanti, situazione che già stiamo vivendo."

Il legame del "Grillo", un anarchico "K"
Gustavo Fuentes Aliaga, alias "El Grillo", un giovane anarchico e squatter, conosciuto nel mondo della mala, è stato arrestato all'alba del 1 di gennaio, per aver accoltellato la compagna. I magistrati "antibombe" hanno approfittato dell'occasione per indagare su di lui, perché si tratta di uno che conosce il mondo "anarchico". Fonti di polizia assicurano che egli ha fornito piste e nomi. Avrebbe addirittura riconosciuto di aver partecipato alla preparazione di diversi attentati. Il soggetto è detenuto per le gravi lesioni che ha provocato a C.C.M., ma viene richiesto dai magistrati e dagli investigatori che lavorano sul caso degli attentati.
Secondo la polizia, si tratta di un giovane pericoloso. Nel suo ambiente è noto come "tóxico". Il suo nome è spuntato dall'anonimato nel 2004, quando è stato arrestato assieme ad altri incappucciati per aver partecipato ad atti di violenza durante le proteste contro il vertice dell'Apec, nel settore di avenida Grecia, nei pressi del campus Juan Gómez Millas della Universidad de Chile.
Con l'aiuto di altri violenti, Fuentes fermò un ufficiale dei carabineros in moto per aggredirlo e bruciarne poi il mezzo. E' stato processato e poi rimesso in libertà. L'anno successivo è tornato alle cronache quando la polizia ha sgominato una rete di narcotraffico all'interno dello stesso campus universitario. Ma fu liberato ancora una volta ed ha continuato a protestare. Nell'ottobre del 2006 è stato fermato perché sospettato di essere l'autore dell'attentato incendiario contro il Palazzo de la Moneda (palazzo presidenziale cileno), ma non era lui. Ma è stato identificato per il lancio di alcune molotov nel settore del cimitero generale. Arrestato e condannato per questo reato.

Elenco degli attentati:

2004 - In quest'anno si registrano 15 attentati, il primo ai danni dell'ambasciata del Brasile, il 23 marzo.

2005 - 11 attentati, la gran parte contro banche.
2006 - Prima ad esser colpita è l'ANI (servizi segreti). In totale, collocate 14 bombe.
2007 - 22 attentati, bersagli: banche e carabineros.
2008 - 23 attacchi. Uno di essi alla sede della SOFOFA.
2009 - 6 bombe dall'inizio dell'anno. In un sol giorno 4 attacchi.

Gio, 12/02/2009 – 18:06
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