Cile - Repressione anti-anarchica, arrestati 14 compagni

riceviamo e diffondiamo:


Nella mattinata di sabado 14 agosto(fuso orario -6), agenti della polizia e dei carabineros hanno arrestato un minimo di 14 persone -secondo notizie publicate nei periodici La Nacion e La Tercera- a Santiago e Valparaiso.

Gli arresti sarebbero stati fatti in base all investigazione chiamata"caso bombas", dove si investiga il "collocamento" di 23 artefatti esplosivi

collegamenti dai media di regime locali in lingua spagnola:

http://www.lanacion.cl/varios-detenidos-en-allanamientos-por-bombas/noticias/2010-08-14/104215.html

http://www.lanacion.cl/fiscalia-3-detenidos-por-bombas-con-signos-de-tnt/noticias/2010-08-14/124842.html

http://latercera.com/noticia/nacional/2010/08/680-283990-9-caso-bombas-fiscal-ratifica-que-son-14-los-detenidos-tras-allanamientos.shtml




fonte: Liberación Total, 18.0810 - trad. Culmine

Agenti della BIPE e dell’ERTA della
Policía de Investigaciones da un lato ed agenti del GOPE, LABOCAR ed
Inteligencia de Carabineros dall’altro, assieme a elicotteri e
camionette della polizia sono stati l’arsenale utilizzato per
effettuare le 17 perquisizioni a Santiago e Valparaíso, nella nottata
di sabato 14 agosto. Tra le 17 case perquisite, 3 corrispondono a case
occupate o centri sociali, come la casa occupata La Crota Bike Punk ed il Centro Social Okupado y Biblioteca Sacco y Vanzetti nel centro di Santiago ed il Centro Social Autónomo y Biblioteca Libertaria Jonny Cariqueo nel comune di Pudahuel. Due abitazioni perquisite a Valparaíso.

La scusa di quest’azione della polizia s’inquadra nel “Caso Bombas”, e
in 23 degli attentati esplosivi che si sono verificati a Santiago,
secondo la polizia, e che avrebbero un legame diretto con gli
arrestati.

La prima perquisizione è avvenuta
nella casa occupata La Crota Bike Punk (Santa Isabel #380) ad opera del
GOPE, con il fermo di 6 compagni. In questo spazio la polizia ha
distrutto la struttura in ferro in cui si trova la biblioteca. Dei 6
fermati, 3 sono stati arrestati: una compagna per aver un ordine di
arresto e gli altri due perché la polizia s’è inventata che avevano
tracce di TNT.

In seguito è stato il turno della
perquisizione del CSO y Biblioteca Sacco y Vanzetti (Santo Domingo
#2423), effettuato dall’ERTA (Equipo de Reaccion Tactica) e della BIPE
(Brigada de Investigaciones Policiales Especiales) in cui hanno divelto
una protezione metallica di una finestra legandola ad un furgone della
polizia. Gli agenti hanno anche sparato con pallottole di gomma sul
corpo di due compagni. In questo spazio sono stati fermati 5 compagni,
uno di essi arrestato.

Alla stessa ora è stato perquisito
il CSA y Biblioteca Libertaria Jonny Cariqueo nel comune di Pudahuel.
In questo spazio la polizia è entrata distruggendo le porte, anche se
nessun compagno del posto è stato sequestrato.

Assieme a questi spazi, sono state perquisite 14 abitazioni, 12 a Santiago e 2 a Valparaíso.

Con un saldo di 17 perquisizioni effettuate dai difensori dell’ordine e 14 compagne e compagni sequestrate/i.

Convalida dei sequestri

Sabato, verso le 16, i compagni sono stati condotti davanti all’11° Juzgado de Garantía di Santiago. Lì, la fiscalía Sur (la procura che si occupa del “caso bombas” – ndt)
ha sollecitato di estendere lo stato di fermo fino a martedì 17 agosto,
momento in cui ci sarà la formalizzazione delle accuse per
“collocazione di ordigni esplosivi o incendiari ed associazione
illecita terrorista”, questione per la quale lo stesso ministero degli
Interni prenderà parte proponendo condanne per 20 anni di carcere.
Durante l’udienza s’è dimostrato ancor più il carattere circense della
giustizia cilena. La giudice Lidia Bruna ha dato il via libera a tutte
le istanze della Procura e del ministero degli Interni (presenza della
stampa, aumento del periodo di stato di fermo fino a 3 giorni,
isolamento dei detenuti senza alcun contatto tra essi e con l’esterno,
ed inoltre l’ordine di condurre durante l’udienza di martedì il
collaboratore della polizia Gustavo Fuebtes “el Grillo”, in modo da
imputarlo assieme ai presunti membri di questa “asociación ilícita
terrorista”). Gli avvoltoi della stampa borghese erano tutti presenti
all’interno dell’aula dell’udienza e si sono scatenati con i flash ogni
volta che la giudice faceva entrare uno dei compagni.

Le istanze della difesa nono sono
state ascoltate. La giudice aveva già tutto pronto, in quanto leggeva
ogni risoluzione in maniera automatica con la sua voce da vecchia di
merda da un foglio già scritto in precedenza. Quando ha chiesto ad uno
dei compagni se aveva da denunciare qualcosa in merito agli arresti e
questi le ha risposto di esser stato reiteratamente minacciato di
morte, lei ha detto “ah, solo questo”. Non ha nemmeno prestato
attenzione al racconto sulla distruzione delle case degli altri
compagni. Quando la Procura ha giustificato le lesioni causate al
compagno della Sacco e Vanzetti (una pallottola di gomma sulla testa ed
una lesione al naso) per il fatto che lui s’era affacciato ad una
finestra del centro sociale lanciando cose e distruggendo delle prove,
cosa che il compagno ha immediatamente respinto considerandola come una
versione fantasiosa, egli è stato ripreso per mancanza di rispetto
verso i procuratori. Cioè, colpire e minacciare di morte delle persone
e distruggere senza ragione delle case fanno parte della normalità
difesa dai giudici, ma mettere in discussione l’apparato repressivo non
è ammesso da questo circo. Lo stesso atteggiamento ha avuto questa
signora quando un avvocato della difesa ha parlato di una
“orchestrazione” tra i media per colpevolizzare da subito i compagni.

Quando è stato evidente che lo show
stava terminando per continuare martedì alle 9, si sono ascoltate delle
grida di sostegno, più che benvenute per l’animo dei compagni. Sono
stati svolti degli striscioni fuori dall’aula del tribunale, si sono
intonati degli slogan di sostegno (“Liberar a los presos por luchar”).
L’espressione della vecchia fascista era di schifo e di spavento.
Alcuni gorilla hanno subito accerchiato il procuratore Alejandro Peña.
Dopo alcuni spintoni tra i compagni solidali ed i cani da guardia della
polizia (gendarmi e stampa) la giudice fascista ha ordinato il ritiro
dei 14 compagni e subito ha fatto la sua comparsa un contingente di
gendarmi armati di manganelli e scudi, con il chiaro intento di
picchiare compagni e familiari degli arrestati. Ovviamente, la stampa
borghese ha sottolineato che tutti i solidali, così cattivi come gli
imputati, hanno aggredito i giornalisti e gli altri guardiani
dell’ordine capitalista, ma la verità è che l’aggressione è provenuta
dai guardiani. Sia i giornalisti che i gendarmi hanno selvaggiamente
picchiato molte persone, aiutati dai carabineros che erano fuori dal
tribunale, dando così il via ad una caccia all’uomo che aveva il solo
scopo di pestare i solidali. La compagna Luisa Vergara ha avuto un
trauma cranico, la madre di uno degli arrestati lesioni lievi causate
da un giornalista. Per fortuna che la gran parte dei vetri di questo
tempio di merda sono stati distrutti per esser utilizzati contro gli
agenti. Anche diversi giornalisti sono stati picchiati e le macchine
fotografiche danneggiate. Nessun compagno è stato fermato, ma in
diversi sono stati pestati dagli agenti.

Una volta fuori dal Centro di
Giustizia, i compagni sono venuti a sapere che il CSO y Biblioteca
Sacco y Vanzetti era stato chiuso da un’operazione congiunta tra
poliziotti e carabineros. Nel pomeriggio, l’immobile era vigilato da
una camionetta della PDI, i cui occupanti in un primo momento hanno
negato l’accesso ad un gruppo di compagni, poi hanno concesso
l’ingresso ma solo per portar via delle cose. Hanno segnalato che
avevano l’ordine di non permettere un’ulteriore occupazione
dell’immobile. Verso le 18,30 i poliziotti hanno iniziato a realizzare
lavori per bloccare tutti gli accessi al centro sociale. La biblioteca
e tutte le altre cose che non sono state sequestrate (in questa
occasione si son portati via poche cose durante la perquisizione) sono
rimaste sequestrate lì. I poliziotti non hanno esibito alcun mandato da
parte della procura. Inoltre hanno sostenuto che la casa sarà
recuperata dai legittimi padroni, l’ISP. Una operazione rapida, che li
ha presi di sorpresa, ha permesso di recuperare una certa quantità di
libri, che sono stati ben nascosti; la qualcosa ha scatenato una
piccola caccia da parte della polizia nella zona, senza che nessuno
venisse fermato.

I compagni sequestrati sono:

·Pablo Morales: Ex lautarista. Arrestato nella sua casa di Santiago.

·Rodolfo Retamales: Ex lautarista. Arrestato nella sua casa di Santiago. Perquisita anche la casa dei suoi genitori.

·Omar Hermosilla: Ex lautarista. Arrestato nella sua casa di Santiago.

·Andrea Urzúa:
Nel 2008, accusata di aver tentato d’introdurre nitroglicerina nel
carcere argentino in cui erano reclusi Freddy Fuentevilla e Marcelo
Villarroel. Arrestata nella sua casa di Santiago.

·Felipe Guerra:
Arrestato nel CSO y Biblioteca Sacco y Vanzetti. Perquisita anche la
casa di sua madre. Questo compagno è stato ferito alla testa con una
pallottola di gomma ed un taglio sul naso realizzato da agenti
dell’ERTA.

·Cristian Cancino: Compagno già
arrestato nella casa occupata La Idea, in seguito alla morte di
Mauricio Morales, in cui la polizia trovò quasi 500 grammi di polvere
nera. Cristian decise di accettare la colpevolezza durante il rito
abbreviato per poter esser liberato. ·Carlos Riveros: Arrestato nella sua casa di Santiago.

·Camilo Pérez: Arrestato nella sua casa di Santiago.

·Iván Goldenberg:
Arrestato nella sua casa di Valparaíso. La polizia afferma che la
pistola che Mauricio Morales aveva con sé nel momento della morte fosse
di proprietà del nonno di Iván.

·Candelaria Cortés-Monroy:
Arrestato nella sua casa di Santiago. Candelaria nel 2008 è stata
pugnalata da Gustavo Fuentes, alias “el grillo”, che era il suo
compagno e che adesso l’accusa di aver collocato delle bombe.

·Francisco Solar: Arrestato nella sua casa di Valparaíso.

·Mónica Caballero: Arrestata nella casa occupata La Crota.

·Diego Morales: Arrestato nella casa occupata La Crota. Per Diego il GOPE s’è inventato delle tracce di TNT.

·Vinicio Aguilera: Arrestato nella casa occupata La Crota. Per Vinicio il GOPE s’è inventato delle tracce di TNT.

Tutti i compagni si trovano nel Cárcel de Alta Seguridad e le compagne nel Centro de Orientación Femenina.

Solidaridad immediata per i compagni sequestrati dal Potere!

La asociación ilícita terrorista esiste solo nella testa del procuratore Peña!

Info, video ed immagini su: http://hommodolars.org/web/spip.php?article3395

Gio, 19/08/2010 – 16:48
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