Cina - Violente rivolte antigovernative per le indagini sulla morte di una ragazza

fonte: RaiNews24

Migliaia di cittadini inferociti hanno dato alle fiamme nella Cina sud-occidentale stazioni di polizia, edifici governativi ed automobili in segno di protesta contro il tentativo delle autorita' di insabbiare l'inchiesta sullo stupro e l'omicidio di una ragazza di 15 anni, tentando di archiviarla come suicidio.
La violenta protesta e' esplosa ieri sera nel cantone di Wengan, nella montuosa provincia del Guizhou e, come mostrano le foto pubblicate su diversi siti internet, si vedono migliaia di manifestanti che assediano il commissariato della citta' dalle cui finestre rotte esce il denso fumo di un incendio.
I disordini - secondo l'agenzia Nuova Cina - sono cominciati dopo la conclusione dell'inchiesta sulla morte di una ragazzina di 15 anni, la cui famiglia afferma che e' stata violentata prima di essere uccisa. Il cadavere della giovane e' stato trovato in un fiume.
Forum locali su internet sostengono che l'autore della violenza e dell'omicidio e' il figlio di un alto responsabile politico locale che le autorita' non hanno incriminato.
"I cittadini erano molto arrabbiati per l'ingiustizia perpetrata dalle autorita' locali", ha dichiarato alla Reuters un funzionario locale identificato come Huang. "Circa 10 mila persone si sono radunate ed hanno dato alle fiamme l'edificio che ospita la sede locale del partito ed altri edifici pubblici", ha detto Huang, aggiungendo che i manifestanti hanno dato alle fiamme "anche una ventina di macchine della polizia".
Huang ha detto che i cittadini erano infuriati per il tentativo della polizia e delle autorita' locali di mascherare lo stupro e l'omicidio della ragazza facendolo passare per un suicidio.
"Hanno incendiato gli edifici per urlare tutta la loro rabbia e poi hanno tagliato anche la manichetta dell'acqua dei vigili del fuoco per impedire che venissero spente le fiamme", ha detto Huang.
Il funzionario ha rivelato che la famiglia della vittima ha respinto l'offerta di circa 300 euro - successivamente aumentata a 3.000 - da parte delle autorita' a titolo di risarcimento, aggiungendo che i manifestanti hanno fatto una colletta il cui ricavato servira' alla famiglia per denunciare le autorita locali e sostenere le spese legali.

Lun, 30/06/2008 – 13:44
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