EFSA - Esperto OGM passa alla Sygenta

L'EFSA nonostante cerchi di costruirsi una facciata di imparzialità, ha accusato un brutto colpo per un'imprevista fuga di notizie. La coordinatrice scientifica, dal 2002 al 2007, del gruppo di ricercatori sugli OGM ha scelto di andare a dirigere il settore regolamentazione della multinazionale biotech svizzera Syngenta. Il suo ruolo nell'EFSA era dirigenziale, con la preparazione di dossier e linee guida sulla valutazione del rischio sanitario e ambientale dei prodotti transgenici, e rapporti costanti di mediazione con la Commissione Europea, gli scienziati e l'industria delle sementi biotech coinvolta nell'iter di approvazione.
L'EFSA ha ben cercato di mantenere segreto questo passaggio di ruolo, consapevole che se usciva pubblicamente poteva rovinare la sua già precaria immagine, soprattutto se uno sguardo su quegli anni rendeva evidente il numero di ogm a marchio Syngenta dirottati dal laboratorio al businness agroalimentare.

Per comprendere le attuali strategie dell'EFSA e in generale di questi enti per la sicurezza, che accentrano un enorme potere, è sicuramente indicativo osservare il corrispettivo americano FDA (Food and Drug Administration).
In un particolare periodo dove in America sussistevano forti dubbi sulla diffusione degli ogm, vi era l'esigenza da parte delle multinazionali biotech di rompere le resistenze e creare un contesto dove gli ogm fossero considerati equivalenti alle varietà tradizionali. Per Monsanto avere i propri dirigenti nell'FDA voleva dire non solo preparare una legislazione di apertura nei confronti dell'ingegneria genetica, ma impossessarsi di quell'enorme industria e potere che è la gestione del rischio e del senso di sicurezza.

 

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Mar, 24/11/2009 – 01:47
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