Firenze - Nuova occupazione!
riceviamo e diffondiamo:
Ottimo umore in questi giorni a Firenze da quando un gruppo piuttosto eterogeneo (per età e composizione) di compagni ha occupato una palazzina (di proprietà del comune e sfitta da anni) nel centrale quartiere di San Frediano Questa occupazione segue quella di un altro spazio liberato da poco più di un anno nella stessa zona, e si inserisce in un percorso di radicamento in un territorio che sta tentando di opporsi ad i progetti speculativi che lo vogliono distruggere. Ottima la risposta della gente, la sbirraglia per il momento latita.
Segue il volantino distribuito in questi giorni:
IL QUARTIERE E’ DI CHI LO VIVE, NON DI CHI CI SPECULA!
San Frediano è un quartiere storico, perché strade e piazze hanno una struttura ancora a misura d’uomo, lontana dall’urbanistica tipica delle metropoli fatte di colate di cemento e centri commerciali, e ciò rende possibile il mantenimento di un certo livello di relazioni e socialità tra le persone che lo abitano.
Ma è proprio in un terreno come questo che, in nome della sicurezza e del bello, vengono agiti cambiamenti e trasformazioni calati dall’alto. Comune e speculatori vari hanno trovato l’ennesimo territorio in cui investire andando a sconvolgere il tessuto urbano e sociale del rione.
Basta guardare a progetti come quello del parcheggio di piazza del Carmine, che, finalizzato solo alla venuta di facoltosi turisti, muterebbe totalmente l’assetto della piazza e delle vie circostanti, e alla sottrazione di importanti spazi comuni di socialità come i giardini Nidiaci, e tutto in nome del profitto. O ancora pensiamo a chi viene sfrattato da polizia e ufficiali giudiziari poiché diventa impossibile pagare gli affitti che si innalzano sempre di più, ed è costretto a trasferirsi altrove.
A questo punto potremmo dire che quello in atto è un vero e proprio attacco alle nostre esistenze ed è per questo che abbiamo deciso di giocare un ruolo in questa partita, opponendo al piano di riqualificazione dei padroni la costruzione di una quotidianità altra, basata sulla socialità e la condivisione.
Per questi motivi abbiamo deciso oggi di riappropriarci di uno spazio abbandonato, per renderlo attraversabile da tutti quelli che si riconoscono in quest’ottica e hanno voglia di reagire e dare vita al quartiere come noi vogliamo che sia.
I primi progetti che nasceranno in questo nuovo spazio sono una biblioteca e un archivio di memorie orali del quartiere, e ovviamente invitiamo tutti a portare le proprio proposte e iniziative per costruirle insieme.
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