Forlì - Comunicato sul Giardino Occupato
riceviamo e diffondiamo:
La mattina del 22 febbraio siamo entrat* in uno stabile di proprietà comunale in Piazza della Vittoria a Forlì e, non curandoci dell'intervento delle forze dell'ordine con relative minacce di sgombero immediato, abbiamo proseguito con tutte le attività in programma per questa "breve ma intensa" tre giorni. Tra assemblee molto partecipate, discussioni animate, volantinaggi in strada, pasti vegan preparati con quello che si recuperava al mercato o anche una semplice partita a carte questi giorni ci hanno sicuramente offerto un'occasione per riproporre e rivivere una collettività piena di significati. Non è certo un caso se abbiamo pensato a quest'azione in concomitanza con le elezioni, per ricordare ancora una volta che esistono milioni di alternative al voto e al sistema della delega per lottare e far sentire la propria voce, offrendone nel nostro piccolo un possibile spunto. Un'altro tema che ha motivato l'occupazione è stato quello dell'antifascismo, vista da un lato la presenza sempre più insistente di gruppi neo-fascisti sul territorio, cosa che non smetterà mai di pre-occuparci, dall'altro la volontà delle varie amministrazioni e fondazioni forlivesi di rivalutare gli anni del regime sotto il pretesto dell'arte. Per questo abbiamo esposto nel Giardino una mostra sul vero volto del fascismo, che abbiamo poi portato anche davanti al museo San Domenico. Nella serata di domenica 24, di comune accordo, abbiamo deciso di lasciare il Giardino, in primo luogo perché i locali, in precedenza usati come disco-bar, non offrivano nessuno sbocco per le necessità abitative, che per noi non possono essere slegate dal discorso delle iniziative e della socialità e anzi stanno alla base dell'occupazione come pratica. Inoltre il posto è effettivamente oggetto di un bando del comune, e anche se è facile immaginare che una volta venduto tornerà ad essere l'ennesimo luogo di triste svago finalizzato al profitto, la sua difendibilità è diversa rispetto ai molti altri stabili abbandonati e dimenticati presenti nella nostra zona. Una lasciata, nulla di perso: torneremo a riprenderci i nostri spazi nelle strade.
Gli/Le occupanti del Giardino
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