[Francia] Settimana di mobilitazione contro la repressione
20/02/2011 - 21:00
27/02/2011 - 23:59
da Indy Paris: https://paris.indymedia.org/spip.php?article5653
CONTRO LA REPRESSIONE : SETTIMANA DI SOLIDARIETÀ E LOTTE 12, 13 e dal 20 al 27 Febbraio 2011, Parigi
La gestione dei movimenti delle popolazioni è una delle priorità degli
Stati. Si tratta, soprattutto, di selezionare la mano d'opera necessaria
all'economia, questo in un contesto generale di degradazione delle
condizioni di vita. Questa selezione impone il rafforzamento della
reclusione delle persone dette indesiderabili, dei controlli alle
frontiere e delle retate, dei visti col conta goccie, e dell'intensificazione della lotta contro quelle e quelli che in una
maniera o un'altra vanno contro il controllo dei movimenti delle
popolazioni. Da qualche anno, i servizi di polizia fanno un grosso
lavoro di schedatura delle persone che lottano contro i CIE e le retate e
contro la macchina delle deportazioni in generale. I Ministri
dell'Interno dell'Unione Europea moltiplicano gli incontri per
intensificare la lotta
contro ciò che sarebbe, secondo loro, la stessa minaccia: «
l'immigrazione clandestina e il terrorismo ». Nello stesso tempo, le
lotte di solidarietà con i sans-papiers sono trasformate in «
associazione di malfattori » o « bande organizzate » o altre categorie
poliziesche come « area anarco-autonoma » che rappresenterebbero delle
minacce terroristiche. Queste categorie disegnano una figura di nemico,
agitato dall'altra parte del campo, che sia « lo stranier » o « il
nemico interno ». A Parigi, nel giugno 2008, il CIE di Vincennes brucia
dopo più mesi di lotte (sciopero della fame, rivolte...). Un processo
contro 10 sans-papiers incolpati dell'incendio ha avuto luogo in gennaio
2010. In solidarietà, si sono moltiplicate le iniziative contro le
imprese che partecipano alle deportazioni: scritte, discussioni,
striscioni, manifestazioni, sabotaggi, occupazioni, in diverse città da
dicembre 2009 a giugno 2010. Lo Stato tenta di sgretolare la solidarietà
procedendo l'anno scorso ad una quindicina di perquisizioni e una
decina di messe in esame. Un anno prima, in gennaio 2008, tre persone
sono arrestate mentre si recano ad una
manifestazione contro il CIE di Vincennes. Due sono incarcerate per
possesso di fumogeni e chiodi fora-pneumatici. Dopo più di quattro mesi
di preventiva, si sono sottratti al loro controllo giudiziario, questa
arma giuridica che isola, taglia i legami, e tiene le persone nei gironi
della giustizia. Lo scorso dicembre, uno di loro è stato preso in
metro e
incarcerato di nuovo, con l'accusa di « associazione di malfattori con
finalità di terrorismo ». Queste ultime settimane, più persone sono
state arrestate per delle scritte in solidarietà con le insurrezioni in
Maghreb:
« Algeria, Tunisia: Insurrezione!, Viva l'anarchia! » due di loro,
accusati di avere partecipato alle azioni di solidarietà con gli
accusati di Vincennes, si trovano ancora in detenzione preventiva.
Questa repressione specifica si inserisce in un contesto generale di
controllo sociale rafforzato: occupazione poliziesca dei quartieri,
video-sorveglianza, schedatura, requisizione prefettorale di scioperi,
multiplicazione delle leggi securitarie, incarcerazione e
psichiatrizzazione crescente di frange intere della popolazione. Si
iscrive anche nella degradazione delle condizioni di vita. In Spagna, in
Grecia, in Francia, per esempio, dei larghi strati di popolazione fanno
sempre piu fatica a raggiungere le due estremità, la stessa speranza di
mantenere la propria testa fuori dall'acqua si crepa. A due passi da
qui, la rivolta esplode contro delle condizioni di vita insopportabili:
in
Algeria, scontri non smettono di scoppiare, in Tunisia, e piu
recentemente in Egitto, dei sollevamenti di massa hanno luogo, di cui
ancora non conosciamo la fine. Le fiamme di una simile rivolta sono
contagiose! A questo ci rispondono: la sola uscita da queste rivolte è
l'instaurazione di una democrazia. Ma queste promesse non includono la
fine dello sfruttamento sottopagato nell'industria mineraria, portuaria o
turistica.
Si cambia il sistema di governo e tutto continua come prima. Perche
senza Stato, come perdurerebbero lo sfruttamento e la dominazione?
Chiamiamo ad una settimana di solidarietà per dibattere delle questione
sollevate qui. Questa settimana si vuole una risposta collettiva alla
repressione che ci colpisce, un mezzo per sbarazzarsi dall'isolamento
nel quale lo stato ci vuole rinchiudere. Chiamiamo a scambiare dei punti
di vista su questa repressione, e le lotte che vorrebbe soffocare.
questa iniziativa non è che una delle espressioni di una risposta
collettiva e continua alle nuove strategie repressive messe in opera
dallo Stato e dal capitale. Vogliamo che si diffonda nella società,
verso altre città e
paesi. In ogni luogo dove si subisce costantemente l'oppressione. Perché
la repressione non si nasconda nella solitudine delle nostre vite
separate.
PROGRAMMA
Sabato 12 febbraio
- 19h, al 5-7-9 rue du Capitaine Marchal, M° Porte de Bagnolet.
Concerto benefit per i prigionieri della guerra sociale
Domenica 13 febbraio
- 16h, al 7 boulevard Bourdon, M° Bastille.
Assemblea Generale di apertura della settimana di solidarietà e di lotte
Domenica 20 febbraio
- 21h, al 7 boulevard Bourdon, M° Bastille.
Concerto benefit con i prigionieri della guerra sociale
Lunedì 21 febbraio
- 19h, CICP, 21 rue Voltaire, M° rue de boulets
Discussione sulle rivolte in Africa del Nord: democrazia o rivoluzione?
Martedi 22 febbraio
- 19h, CICP, 21 rue Voltaire, M° rue de boulets
Discussione sulla repressione.
Mercoledi 23 febbraio
- 15h, al métro Belleville Tavola diffusione testi
- 19h, rue Sainte Marthe, M° Belleville. Cena benefit per il giornale
« Luciole » e i prigionieri della lotta contro la macchina delle
espulsioni
Giovedi 24 febbraio Pausa
Venerdi 25 febbraio
- 18h, al 7 boulevard Bourdon, M° Bastille.
Serata su Migrazione- sfruttamento. Proiezione del film: « Rosarno, il
tempo degli aranci », discussione. Cena benefit prigionieri
Sabato 26 febbraio
- 16h, al 7 boulevard Bourdon, M° Bastille .
Discussione. Delle retate alle deportazioni: come lottare contro la
macchina delle espulsioni?
Domenica 27 febbraio
- 16h, al 5-7-9 rue du Capitaine Marchal, M° Porte de Bagnolet.
Assemblea generale di chiusura della settimana di solidarietà e di lotte.
semainedesolidarite@gmail.com
CONTRO LA REPRESSIONE : SETTIMANA DI SOLIDARIETÀ E LOTTE 12, 13 e dal 20 al 27 Febbraio 2011, Parigi
La gestione dei movimenti delle popolazioni è una delle priorità degli
Stati. Si tratta, soprattutto, di selezionare la mano d'opera necessaria
all'economia, questo in un contesto generale di degradazione delle
condizioni di vita. Questa selezione impone il rafforzamento della
reclusione delle persone dette indesiderabili, dei controlli alle
frontiere e delle retate, dei visti col conta goccie, e dell'intensificazione della lotta contro quelle e quelli che in una
maniera o un'altra vanno contro il controllo dei movimenti delle
popolazioni. Da qualche anno, i servizi di polizia fanno un grosso
lavoro di schedatura delle persone che lottano contro i CIE e le retate e
contro la macchina delle deportazioni in generale. I Ministri
dell'Interno dell'Unione Europea moltiplicano gli incontri per
intensificare la lotta
contro ciò che sarebbe, secondo loro, la stessa minaccia: «
l'immigrazione clandestina e il terrorismo ». Nello stesso tempo, le
lotte di solidarietà con i sans-papiers sono trasformate in «
associazione di malfattori » o « bande organizzate » o altre categorie
poliziesche come « area anarco-autonoma » che rappresenterebbero delle
minacce terroristiche. Queste categorie disegnano una figura di nemico,
agitato dall'altra parte del campo, che sia « lo stranier » o « il
nemico interno ». A Parigi, nel giugno 2008, il CIE di Vincennes brucia
dopo più mesi di lotte (sciopero della fame, rivolte...). Un processo
contro 10 sans-papiers incolpati dell'incendio ha avuto luogo in gennaio
2010. In solidarietà, si sono moltiplicate le iniziative contro le
imprese che partecipano alle deportazioni: scritte, discussioni,
striscioni, manifestazioni, sabotaggi, occupazioni, in diverse città da
dicembre 2009 a giugno 2010. Lo Stato tenta di sgretolare la solidarietà
procedendo l'anno scorso ad una quindicina di perquisizioni e una
decina di messe in esame. Un anno prima, in gennaio 2008, tre persone
sono arrestate mentre si recano ad una
manifestazione contro il CIE di Vincennes. Due sono incarcerate per
possesso di fumogeni e chiodi fora-pneumatici. Dopo più di quattro mesi
di preventiva, si sono sottratti al loro controllo giudiziario, questa
arma giuridica che isola, taglia i legami, e tiene le persone nei gironi
della giustizia. Lo scorso dicembre, uno di loro è stato preso in
metro e
incarcerato di nuovo, con l'accusa di « associazione di malfattori con
finalità di terrorismo ». Queste ultime settimane, più persone sono
state arrestate per delle scritte in solidarietà con le insurrezioni in
Maghreb:
« Algeria, Tunisia: Insurrezione!, Viva l'anarchia! » due di loro,
accusati di avere partecipato alle azioni di solidarietà con gli
accusati di Vincennes, si trovano ancora in detenzione preventiva.
Questa repressione specifica si inserisce in un contesto generale di
controllo sociale rafforzato: occupazione poliziesca dei quartieri,
video-sorveglianza, schedatura, requisizione prefettorale di scioperi,
multiplicazione delle leggi securitarie, incarcerazione e
psichiatrizzazione crescente di frange intere della popolazione. Si
iscrive anche nella degradazione delle condizioni di vita. In Spagna, in
Grecia, in Francia, per esempio, dei larghi strati di popolazione fanno
sempre piu fatica a raggiungere le due estremità, la stessa speranza di
mantenere la propria testa fuori dall'acqua si crepa. A due passi da
qui, la rivolta esplode contro delle condizioni di vita insopportabili:
in
Algeria, scontri non smettono di scoppiare, in Tunisia, e piu
recentemente in Egitto, dei sollevamenti di massa hanno luogo, di cui
ancora non conosciamo la fine. Le fiamme di una simile rivolta sono
contagiose! A questo ci rispondono: la sola uscita da queste rivolte è
l'instaurazione di una democrazia. Ma queste promesse non includono la
fine dello sfruttamento sottopagato nell'industria mineraria, portuaria o
turistica.
Si cambia il sistema di governo e tutto continua come prima. Perche
senza Stato, come perdurerebbero lo sfruttamento e la dominazione?
Chiamiamo ad una settimana di solidarietà per dibattere delle questione
sollevate qui. Questa settimana si vuole una risposta collettiva alla
repressione che ci colpisce, un mezzo per sbarazzarsi dall'isolamento
nel quale lo stato ci vuole rinchiudere. Chiamiamo a scambiare dei punti
di vista su questa repressione, e le lotte che vorrebbe soffocare.
questa iniziativa non è che una delle espressioni di una risposta
collettiva e continua alle nuove strategie repressive messe in opera
dallo Stato e dal capitale. Vogliamo che si diffonda nella società,
verso altre città e
paesi. In ogni luogo dove si subisce costantemente l'oppressione. Perché
la repressione non si nasconda nella solitudine delle nostre vite
separate.
PROGRAMMA
Sabato 12 febbraio
- 19h, al 5-7-9 rue du Capitaine Marchal, M° Porte de Bagnolet.
Concerto benefit per i prigionieri della guerra sociale
Domenica 13 febbraio
- 16h, al 7 boulevard Bourdon, M° Bastille.
Assemblea Generale di apertura della settimana di solidarietà e di lotte
Domenica 20 febbraio
- 21h, al 7 boulevard Bourdon, M° Bastille.
Concerto benefit con i prigionieri della guerra sociale
Lunedì 21 febbraio
- 19h, CICP, 21 rue Voltaire, M° rue de boulets
Discussione sulle rivolte in Africa del Nord: democrazia o rivoluzione?
Martedi 22 febbraio
- 19h, CICP, 21 rue Voltaire, M° rue de boulets
Discussione sulla repressione.
Mercoledi 23 febbraio
- 15h, al métro Belleville Tavola diffusione testi
- 19h, rue Sainte Marthe, M° Belleville. Cena benefit per il giornale
« Luciole » e i prigionieri della lotta contro la macchina delle
espulsioni
Giovedi 24 febbraio Pausa
Venerdi 25 febbraio
- 18h, al 7 boulevard Bourdon, M° Bastille.
Serata su Migrazione- sfruttamento. Proiezione del film: « Rosarno, il
tempo degli aranci », discussione. Cena benefit prigionieri
Sabato 26 febbraio
- 16h, al 7 boulevard Bourdon, M° Bastille .
Discussione. Delle retate alle deportazioni: come lottare contro la
macchina delle espulsioni?
Domenica 27 febbraio
- 16h, al 5-7-9 rue du Capitaine Marchal, M° Porte de Bagnolet.
Assemblea generale di chiusura della settimana di solidarietà e di lotte.
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