Genova - Comunicati in solidarietà agli arresti dell'11 giugno
Achtung Banditen!Chi ha paura della lotta di Classe?
Massi e Gian liberi subito…
Qualche giorno fa a Genova due compagni; Massimo e Gianfranco, sono stati fermati nel corso di una operazione di polizia, mentre le abitazioni di una compagna, in Liguria, sono state perquisite.
In altre città italiane altri compagni sono stati fermati e perquisiti. Successivamente alcuni dei fermi sono stati “tramutati” in arresti, tra questi anche Gianfranco e Massimo.
Comune “destino” a molti compagni/e che “pagano” la loro militanza politica con il carcere e la repressione. A loro, come a tutti gli altri e le altre, va la nostra incondizionata solidarietà.
Non sta a noi fornire il “curriculum militante” di questi compagni, ma senz’altro rigettare le menzogne che i media stanno continuando a “vomitare” su questi due lavoratori, sulle loro famiglie, sulle loro amicizie e in particolare sui percorsi politici che hanno contribuito a sviluppare nel Centro di Documentazione Proletaria Borgorosso e nell’Assemblea Antifascista Permanente.
Questi organismi, sebbene non più esistenti, con le differenze che caratterizzavano questi due ambiti specifici, si sono attivati in città per la promozione di iniziative di riflessione, di mobilitazione e di lotta contro le attuali condizioni di sfruttamento dei lavoratori, contro il razzismo istituzionale e le formazioni politiche che lo fomentano, contro la guerra e la presenza di basi militari sul nostro territorio.
Tutte questioni che sono più che “esplosive” per chi si candida ad amministrare un sistema economico-sociale sempre più in crisi e che taccia di “terrorismo” ogni forma di opposizione sociale esterna al quadro delle compatibilità istituzionali.
Così, in questi anni, a fianco di un attacco spregiudicato alle condizioni di vita a tutti i proletari abbiamo visto un attacco a tutte quelle forme di organizzazione e esperienze politiche, e percorsi individuali che hanno toccato i nervi scoperti di questo sistema, utilizzando un arsenale legislativo e degli apparati statali ereditati direttamente dal fascismo e dalla “stagione dell’emergenza”, un pesante bagaglio repressivo ampliato nel corso di questo decennio grazie alle politiche di “lotta al terrorismo internazionale”.
I reati associativi sono serviti a “criminalizzare” ciò che non poteva essere ricondotto nei pacifici lidi della politica istituzionale, i media, con rarissime eccezioni, hanno buttato il mostro in prima pagina, sindacati e partiti di regime hanno fatto a gara nell’essere ancora più spietati degli stessi apparati dello stato nel condannare preventivamente e se è possibile rendere ancora più difficile la costruzione della solidarietà nel posto di lavoro e nell’ambito territoriale in cui vivevano questi compagni, cercando di recidere i legami di stima e di affetto che avevano intessuto negli anni.
Cos’è il terrorismo e chi sono i terroristi?
Per noi i veri terroristi sono coloro che per la sete del profitto fanno si che più di tre operai muoiano ogni giorno sul lavoro e che il più del doppio subiscano infortuni gravi.
Per noi il vero terrorismo è quello che gli stati compiono con le loro aggressioni militari e le loro occupazioni in Palestina, come in Iraq, così in Afghanistan…
Per noi i veri criminali sono coloro che approvano leggi che portano una donna immigrata ad abortire da sola senza recarsi all’ospedale per la paura di essere denunciata, stroncando la sua vita.
Per noi i “violenti” sono quei mercenari con la divisa che durante le mobilitazioni contro il G8 a Genova hanno caricato, picchiato, torturato i manifestanti e ucciso Carlo.
Continueremo perciò i percorsi di lotta che ognuno di noi ha intrapreso e cercheremo di sostenere questi compagni “arrestati” insieme ai loro cari e ai loro amici, con più rabbia e più determinazione, “reclutando” tutti coloro i quali, spinti dalle sempre più insopportabili condizioni di sopravvivenza, lottano per trasformare questa vita in qualcosa che sia veramente degna di essere vissuta.
Liberi tutti!
Con Massi e Gian nel cuore!
Hasta la Victoria Siempre!
Alcuni compagni/e che hanno partecipato all’esperienza del C.D.P. Borgorosso e all’Assemblea Antifascista di genova
I compagni e le compagne che in questi anni hanno attraversato e dato vita alle esperienze del Centro di documentazione Borgorosso e dell’Assemblea antifascista di Genova esprimono la massima solidarietà ai compagni colpiti in questi giorni da perquisizioni, fermi e arresti.
Per alcuni anni queste due realtà hanno partecipato attivamente alla vita politica della città, organizzando iniziative di controinformazione nei quartieri e manifestazioni cittadine, sostenendo con la loro presenza le lotte dei lavoratori (in particolare del porto) e condividendo uno spazio di documentazione aperto al pubblico con la possibilità di consultare materiale d’archivio e partecipare a iniziative di carattere sociale e culturale.
Abbracciamo quindi in maniera particolare Gianfranco e Massimo che sono stati al nostro fianco, attivi e presenti, in molte di queste occasioni.
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