Genova - Su sgomberi e ri-occupazioni
Le compagne e i compagni del Grimaldello ci inviano un testo sugli sgomberi e le ri-occupazioni del 14 gennaio 2013:
Prima di Natale, alcuni ragazzi immigrati hanno deciso di occupare delle abitazioni per rispondere alla propria emergenza abitativa. Si trattava di case del Comune chiuse da anni, inutilizzate e in stato di degrado. Case che fanno parte del copioso patrimonio abitativo pubblico che per scelta non viene reso disponibile.
Finite le vacanze natalizie, quando i ragazzi erano ormai a buon punto nei lavori di messa a posto delle abitazioni, il Comune è intervenuto con uno sgombero non annunciato delle case, sapendo bene chi stava andando a sgomberare. Il Comune ha dimostrato di non voler riconoscere il problema e di voler continuare con la tutela del profitto di pochi, a discapito della vita dei più deboli e degli sfruttati considerandoli invisibili.
In risposta allo sgombero, ieri 14/01, noi, occupanti, giovani immigrati e italiani, famiglie senza casa, cittadini solidali siamo andati davanti al Comune per tenere un presidio e denunciare pubblicamente la situazione. L'assessore Fracassi si è presentata e ha parlato con i manifestanti, limitandosi a prendere atto dell'emergenza abitativa che riguarda centinaia di persone in questa città e dichiarando che il Comune non intende affrontarla.
Alla fine del presidio, siamo andati a riprenderci le case che erano state sgomberate.
Le nostre case sono tuttora sotto sgombero, noi non possiamo indietreggiare e non vogliamo farlo!
Nonostante ieri la Digos abbia provato ad intimidirci, nonostante l’assessore abbia minacciato un nuovo possibile sgombero qualora uno degli appartamenti non fosse stato lasciato libero, la nostra resistenza sta pagando. Stamattina siamo riusciti ad avere la certezza di poter tenere anche quell’appartamento per un tempo sufficiente ad auto recuperare
l’altro e renderlo abitabile.
Resta il fatto che finché non ci verrà data la prova ufficiale, mostrandoci i documenti che attestano l’inizio dei lavori di ristrutturazione da parte del Comune nell’abitazione da cui vogliono mandarci via, non ci muoveremo nemmeno da lì. Avere una casa è indispensabile, nessuno deve dormire per strada o essere sfrattato o sgomberato. Siamo consapevoli che questo problema riguarda tantissime persone nella nostra stessa condizione.
La nostra lotta è anche la loro lotta, per poter iniziare a riprendere in mano degnamente le nostre vite.
Avanti così, non un passo indietro!
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