Il governo vuole nuove autostrade: news sull’autostrada E55 Mestre-Cesena.

Il governo vuole nuove autostrade: news sull’autostrada E55 Mestre-Cesena

A fine febbraio, il Ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, assieme a Pietro Ciucci di Anas, ha ufficializzato la scelta da parte del Governo di attivarsi per sostenere la realizzazione di un’opera di cui si parla da anni: l’autostrada E55 Mestre-Cesena (Nuova Romea), annunciandone il bando di Project-financing per i primi mesi del 2011 per trovare la società privata che si farà carico della progettazione definitiva e della costruzione materiale dell’opera, nonché della sua futura gestione e dei guadagni derivanti.

Il progetto preliminare prevede un tragitto che vede coinvolte 6 Regioni (Veneto, Emilia Romagna, Marche, Toscana, Umbria e Lazio): dal nodo di Mestre (Venezia) scenderà fino al fiume Po e poi taglierà la provincia di Ferrara in due nell’area che comprende le valli del Mezzano, arrivando fino a Ravenna e da qui a Cesena dove si collegherà alla E45 che, a sua volta trasformata in autostrada a pedaggio, porterà fino a Terni e ad Orte, passando per Perugia.

Nel Ferrarese il tracciato dovrebbe passare, dopo il Polesine, per Ariano Ferrarese e per il territorio del Comune di Codigoro (c’è, tra l’altro, il proposito di un casello dalle parti di Mezzogoro) per allacciarsi poi alla superstrada Ferrara-mare – tra gli svincoli di Comacchio e Corte Centrale –, superstrada anch’essa interessata da un progetto di trasformazione in autostrada da parte di Autostrada del Brennero Spa (società che si è da poco aggiudicata la gara per la costruzione/gestione dell’autostrada regionale Cispadana, che collegandosi proprio alla Ferrara-mare ad Est e all’autobrennero ad ovest rappresenterà un corridoio tra Adriatico e Nord Italia/Nord Europa per le merci del capitale nazionale e non).

Per la progettazione e realizzazione dell’autostrada E55 da anni sono in lizza due grosse cordate di imprenditori: una guidata dal Gruppo Bonsignore (Gefip Holding, Mec Srl, Infrastrutture Lavori Italia-Ili Spa) che comprende anche Technip Italy, Egis Project, Banca Carige, Banca Popolare di Lodi ed Efibanca, e l’altra formata da grossi nomi di società autostradali, banche e consorzi di imprese (Autostrada Brescia-Padova, Impregilo International, Autostrade per l'Italia) che ha costituito la Newco “Nuova Romea Spa”, ambedue interessate a partecipare al bando per la progettazione-realizzazione-gestione della nuova autostrada.

Il 22 giugno 2009 la cordata con a capo Gefip Holding ha presentato il progetto preliminare di Project financing e lo studio di impatto ambientale: questo fa sì che questa cordata sia in posizione di forza rispetto alle concorrenti, dato che chi ha sviluppato il progetto preliminare gode del diritto di prelazione (precedenza) per l’aggiudicazione dei successivi bandi.
Secondo i progetti, per la E55 ci vorranno due anni per gli espropri, sette per le nuove opere (tratto Mestre-Ravenna) e altri sei per la trasformazione in autostrada della E45 (Cesena-Orte) e serviranno almeno 1,5 miliardi stanziati dallo Stato (per ora c’è il finanziamento per la sola prima trance dei lavori che partiranno con il raccordo di Cesena).

I costi di questa colossale opera in termini ambientali sono facilmente prevedibili: km cubi di cemento riversati sui territori coinvolti, distruzione di buona parte dell’ecosistema e delle pinete dell’area del Delta del Po (compresa tra il Polesine, le valli di Comacchio e Ravenna), modificazione totalizzante del volto delle campagne e dei paesi attraversati, inquinamento, aumento del traffico, ecc.

Quando presentarono i progetti legati all’Alta Velocità ferroviaria, politici di destra e di sinistra si fecero garanti di un pretesto che servì per legittimare il Tav: lo spostamento su rotaia di parte del traffico su gomma. Che fosse una grossa stronzata era ovviamente scontato ed ora lo possiamo ben vedere, dato che la costruzione delle tratte ad AV procede di pari passo con quella di sempre nuove autostrade, come la Bre-Be-Mi o, appunto, la Cispadana e la E55.
Molte volte le società private che costruiscono il Tav e gestiscono autostrade sono le medesime, come nel caso di Autostrade del Brennero. In questo caso i privati non si fanno problemi, sanno che non esiste il dualismo Tav-autostrada. Perché differenze dovrebbero farne i loro oppositori?

Chi è Vito Bonsignore, proprietario di Gefip Holding che vuole costruire la E55?

Finanziere ed eurodeputato dell' Udc, Vito Bonsignore, originario di Bronte in Sicilia, partì a 18 anni per Torino dove fece carriera nel settore autostradale e divenne il principale parlamentare di riferimento in Piemonte dell' allora potente Dc Giulio Andreotti. Finì sui giornali negli anni di Tangentopoli (subì anche una condanna) e nell' ambito delle scalate bancarie dei "furbetti del quartierino". Nel 2004 è stato eletto con l' Udc nell' Europarlamento, insieme a vere star di Tangentopoli come l' andreottiano Paolo Cirino Pomicino e il craxiano Gianni De Michelis. Molti non sanno che la Gefip, la holding belga della famiglia di Bonsignore, a cui fanno capo attività finanziarie e imprenditoriali (soprattutto nelle costruzioni), ha incassato con le scalate finanziare e trattato nelle costruzioni con big come i gruppi Gavio, Ligresti e Caltagirone.
Recentemente figura come indagato nelle vicende legate allo scandalo sugli appalti della Protezione Civile.

Per ulteriori notizie su E55 e Cispadana:
www.noalnocivo.forumer.it

Gruppo di Studio Contro Ogni Nocività – Ferrara e provincia.
Febbraio 2010.

Ven, 26/02/2010 – 21:59
tutti i contenuti del sito sono no-copyright e ne incentiviamo la diffusione