Brescia - Incidente sul lavoro a Cividate Camuno
Incidente sul lavoro
Mercoledì 11 novembre, a Cividate Camuno (Brescia) l’operaio Luci Hamit (di origine alabanese) ha ucciso, colpendolo con un tubo di ferro, il padrone, Maurizio Ricchini, titolare della T.T.R., azienda specializzata in trattamenti termici dei metalli. Erano quali le 11 di mattina. I compagni di Hamit non si sono accorti di nulla, perché erano assordati dal rumore dei macchinari.
Qual è la causa dell’omicidio? Da quanto dicono giornali e televisione, sembra che il titolare avesse rimproverato l’operaio con pesanti insulti e minacce («Ti licenzio, ti rimando al tuo paese!»), per un lavoro non eseguito alla perfezione. E sembra che non fosse la prima volta, tanto che si parla di accanimento, ovvero di «mobbing». Nessun razzismo, quindi, bensì il «normale» atteggiamento di un padrone verso un operaio.
In paese, definiscono Maurizio Ricchini un po’ «brusco» e Luci Hamit un operaio «serio». Ma oggi non basta essere operai «seri», quando i padroni diventano sempre più «bruschi».
La T.T.R., come molte fabbrichette, deve fare i conti con la crisi, con una concorrenza sempre più spietata e con le banche che restringono i crediti. Per sopravvivere, ai padroncini come Ricchini non resta altro da fare, che accanirsi contro gli operai, gli unici che producono la ricchezza reale. E allora, qualche incidente sul lavoro può colpire anche i padroni.
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