Lettera di Musumeci dal carcere
Facciamo girare delle parti del diario di Carmelo Musumeci, dal 1° dicembre
in sciopero della fame a oltranza per ottenere il riavvicinamento alla sua famiglia.
12/12/06 - Dodicesimo giorno di sciopero della fame, peso 70,500.
Ieri, dopo la visita del medico del mattino, nel tardo pomeriggio è venuto il dirigente sanitario in persona, è spaventato che in 11 giorni ho perso 7 chili, mi ha fatto una visita medica completa… Mi ha ordinato vari esami con il solito consiglio scemo di smettere lo sciopero, gli ho risposto che se era per me non avrei neppure iniziato…
A dire la verità non ce la faccio più, sto male, probabilmente perdere tutti questi chili in pochi giorni per il mio fisico sono molti, ma se non si arrenderà il Ministero d’ingiustizia io non mi arrenderò mai, sono più forte io degli uomini in nero del DAP. Io sono il “cattivo” ma amo e sono felice, loro sono i “buoni” non amano e sono infelici, quindi non posso che vincere anzi ho già vinto.
Ho ricevuto altre lettere di solidarietà che mi riscaldano il cuore (ed anche i piedi, il punto dove ho più freddo). Poi anche una bellissima lettera di Federica: “Non è vero che quando uscirai dal carcere (perché ti giuro che quel giorno verrà) sarai vecchio e stanco. La libertà non ha età, né conosce stanchezza; sarai forte e entusiasta e ti sembrerà di essere rinato. Però è certo che il tuo momento è ora che devi lottare per imporre le tue legittime e sacrosante ragioni…”
Gli ho risposto: “…hai ragione nel ricordarmi che la libertà non ha età né conosce stanchezza… Effettivamente l’amore per la libertà mantiene giovane, sic! E’ che ci sono dei momenti dove vedo buio e nero. Inoltre, è difficile che ti fanno uscire prima di averti piegato ed io invece voglio uscire migliore ma con lo stesso orgoglio con cui sono entrato. Al contrario il carcere, così com’è, ti vuole prendere tutto… insieme ai nostri corpi ci vogliono prendere anche le nostre menti. Come sarebbe bello se un giorno ritornassi a casa… ma ci sono buone probabilità che questo non accadrà mai, d’altronde non sono Ulisse, sic!”.
13/12/06 - Tredicesimo giorno di sciopero della fame, peso 70 chili; questa mattina mi sono svegliato con un animo triste e malinconico, ormai dormo male e a tratti. Alle sette mi hanno chiamato per l’esame del sangue , ho scambiato due chiacchiere con la simpatica vampira infermiera chiedendogli di non succhiarmi troppo sangue.
Sono ritornato in cella che mi girava la testa, mi sono rimesso a letto dove sono rimasto quasi tutto il giorno in compagnia dei miei pensieri. Ho pensato a quello che mi ha detto ieri il dirigente sanitario che se continuo a perdere peso mi farà ricoverare in un carcere con il centro clinico in Sardegna…questo mai, mi rifiuto, farò resistenza passiva, preferisco stare qui con le mie cose, i miei oggetti, i miei libri, ecc.
Piuttosto rifiuto le visite mediche o al limite mi faccio solo pesare.
Da questa cella voglio uscire solo per andare in un altro carcere o per il cimitero.
Ieri sera ho sentito l’intervista che radio radicale ha fatto a Giuliano sul mio sciopero della fame e sentire la sua voce mi ha commosso e mi sento un po’ in colpa per averlo coinvolto in questa avventura, sic!
Ho scritto questa lettera al magistrato di sorveglianza che invierò domani:
“Il sottoscritto Carmelo Musumeci, sul suo sciopero della fame senza termine le espone quanto segue:
dal 01/12706 ad oggi 13/12/06 ha perso otto chili di peso (vedesi cartella medica); considerando che in data 12/12706 il Dirigente sanitario dell’istituto ha
accennato ad un’eventuale mio ricovero in un Centro clinico di un carcere della Sardegna faccio presente che rifiuterò qualsiasi ricovero in strutture ospedaliere sia interne che esterne (anche con resistenza passiva) ed in caso d’insistenza da parte del dirigente sanitario, rifiuterò tutte le visite mediche e gli esami medici a parte le procedure del peso corporeo giornaliero.
Ricordo che il diritto al rifiuto di cure è entrato nella carta dei diritti che l’Unione Europea, quindi il diritto di morire appartiene giuridicamente ad ognuno di noi, ho deciso di morire non mangiando ed ho il diritto di farlo.
Chiedo semplicemente che possa portare avanti la mia protesta in pace, voglio dimostrare che una persona, solamente con la sua fame e la sua vita può difendere i suoi diritti da una ottusa, vigliacca, mostruosa burocrazia.
Esclusivamente per la cronaca, le allego certificato d’iscrizione al nuovo anno accademico all’Ateneo di Firenze.
Grazie dell’attenzione”.
14/12/06 - Quattordicesimo giorno di sciopero della fame, peso 69,500,
pressione 70/120.
Ieri sera ho telefonato a mia figlia, mi sono commosso e a causa mia s’è commossa anche lei e mi ha straziato il cuore; adesso ho capito perché quelli dell’isola dei famosi quando fanno i collegamenti con i familiari piangono… ed io invece ero convinto che piangevano per la fame, sic! Le ho scritto: “…non ti preoccupare che passerò un Natale bene lo stesso perché per quel giorno ho deciso di fare una eccezione a mi mangerò una sola noce di nascosto e così questo gesto simbolico ti farà sembrare che sto mangiando anch’io insieme a te. Ricordati che non sei mai sola perché io sono sempre con te, un bacione pieno d’amore immortale, tuo papà”.
Non riesco ad essere più attivo come prima… mi sento stanco, mi fanno male i muscoli, riesco appena a leggere alcune pagine e poi mi viene sonnolenza.
La dottoressa, durante la visita di questa mattina, mi ha ricordato che ho il fisico provato da tanti incidenti, operazioni chirurgiche varie (tra cui l’intervento in cui mi hanno estratto sei pallottole dal corpo), malattie croniche dello stomaco, vecchie fratture alle vertebre, ecc. giusto per sdrammatizzare gli ho risposto che però ho il cervello giovane e la volontà di un ventenne, sic! Mi stanno continuando a prendere la solita goccia di sangue giornaliera per misurarmi la glicemia ma per paura che mi ricoverino in qualche centro clinico dell’isola sto pensando di rifiutare le visite mediche preventive.
Carmelo Musumeci, via Badu e Carros n°1, 08100 Nuoro
Fonte: cassa anarchica di solidarietà anticarceraria, via dei messapi 51 04100
latina
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