Parma - Allucchettamento EFSA

23 ottobre Parma

PROTESTA PER RILANCIARE LA LOTTA ALL'ORDINE GENETICO MONDIALE, CONTRO L'ENTRATA DEGLI OGM IN EUROPA E CONTRO L'EFSA.

Per qualche ora durante la mattinata si è svolta un'iniziativa a sorpresa davanti all'EFSA sotto il naso delle sue quattro guardie di sicurezza.

Alcuni militanti si sono allucchettati sopra il tetto dell'edificio dell'EFSA, mentre altri srotolavano uno lungo striscione con scritto: “No ogm No EFSA” da una gru in un cantiere li vicino. Un gruppo di una ventina di persone intanto volantinava uno scritto con le motivazioni dell'iniziativa, tenendo verso la strada uno striscione.

Subito è arrivata la polizia con la digos che ha identificato tutte/i le/i partecipanti.

L'iniziativa fa parte del percorso di lotta contro l'ingegneria genetica, in vista del corteo del 31 ottobre per le vie di Parma, per portare l'attenzione sul ruolo dell'EFSA nel far passare gli ogm in Europa, come il mais MON810 della Monsanto e il riso RICELL62 della Bayer che proprio adesso sta per autorizzare.

Coalizione contro le nocività

Alleghiamo il volantino distribuito.

EFSA: LA NEUTRALITA' SECONDO MONSANTO

SIAMO QUI OGGI, 22 OTTOBRE, ALLUCCHETTATI  SOPRA ALL'EFSA
a Parma  in via Largo N. Palli 5/A (lungo Viale Mentana)        
IN UNA PROTESTA  PER RILANCIARE LA LOTTA ALL'ORDINE GENETICO MONDIALE,
CON L'URGENZA DI OPPORSI ALL'ENTRATATA DEGLI OGM IN EUROPA.
L'EFSA, Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, è un organismo europeo riconosciuto a livello internazionale a cui la Commissione Europea fa riferimento in tema di pesticidi, clonazione, ogm, nanotecnologie...
Non autorizza direttamente il passaggio di un ogm, ma la sua valutazione non è da considerarsi un semplice parere, una posizione positiva è necessaria per l'autorizzazione della Commissione Europea, essa rappresenta  quindi  il fulcro del sistema europeo di decisioni.
Ogni valutazione di una richiesta viene esaminata in base alla documentazione scientifica realizzata e presentata dalle stesse multinazionali che chiedono l'autorizzazione.
L'EFSA è il corrispettivo italiano dell'FDA americana, il suo metodo solo nell'apparenza è diverso.
Si trincera dietro una facciata di apertura al dialogo e imparzialità, ma essa è insieme alle multinazionali biotech parte integrante di quel sistema industriale che vuole, in ogni modo, far passare le biotecnologie. Come il mais ogm della Monsanto MON810 e il riso ogm della Bayer RICELL62 che l'EFSA sta adesso autorizzando.
Organi come l'EFSA si occupano della “gestione del rischio”, che significa rendere possibile la diffusione di qualsiasi nocività, anticipando le reazioni critiche alle loro nefaste conseguenze. Organizzando discussioni sui rischi degli ogm, come a settembre a Bruxelles e quella del 2 ottobre a Parma, dove aveva invitato ONG e gruppi ambientalisti che a livello internazionale avevano criticato l'operato dell'EFSA.
Noi siamo qui oggi, fuori dai suoi tavoli di discussione, perchè non abbiamo bisogno di chiedere più ricerche indipendenti o più sicurezze, per affermare che le biotecnologie sono nella loro essenza una nocività, molto prima degli effetti irreversibili sull'intero ecosistema  naturale.
Gli effetti dell'agricoltura industriale si sono già rivelati disastrosi, pensiamo a quei programmi come la  Rivoluzione Verde per migliorare la produzione agricola a partire dagli anni '60. Quel poco aumento di produttività è stato pagato dai contadini del Sud del mondo con un prezzo altissimo.  Anche in quel caso “salvare il mondo” nascondeva la reale priorità del sistema industriale: incrementare l'ideologia del progresso colonizzando i paesi del Sud. Non si può considerare diversamente da una nuova forma di schiavitù l'imposizione dei semi resi sterili e accompagnati da specifici pesticidi, che tramite i brevetti  hanno reso intere popolazioni completamente soggiogate dalle multinazionali biotech.
Quotidianamente perdiamo intere porzioni di foresta amazzonica per far posto a coltivazioni per il biodiesel sponsorizzate come verdi per impedire il cambiamento climatico. Dopo quattro o cinque anni queste terre all'inizio fertili si trasformano in deserto.
Questo è  il loro sviluppo, il disastro è insito nella riuscita dei loro progetti.
Con le biotecnologie e nanotecnologie gli effetti sono di una portata ancora più irreversibile, il potere entra in un livello ancora più profondo. Un potere che non si occuperà più solo di gestire e controllare i processi vitali, ma arriverà a riprogettarli, plasmarli e modificarli, un potere sulla vita stessa concepita in termini di proprietà molecolari, di sequenze di geni codificabili nelle quali tutto è racchiuso.    
Respingiamo ogni pratica di confinamento della nocività in attesa di “sicurezze” da parte della ricerca scientifica, come vorrebbe invece il metodo precauzionale. Rifiutiamo la coesistenza tra ogm e specie tradizionali, come ovvia impostura di chi vorrebbe farci credere che sia possibile convivere con  nocività come gli ogm mantenendo allo stesso tempo un ambiente naturale integro.
L'unico reale “metodo precauzionale”che riconosciamo nei confronti dell'ingegneria genetica e di ogni nocività  è la tolleranza zero.
La posta in gioco è la nostra esistenza, quella di ogni altro essere vivente e il mondo naturale come oggi lo conosciamo con tutta la sua biodiversità: una posta in gioco troppo alta che necessita una totale opposizione all'ingegneria genetica  su umani, animali e piante, in ogni sua applicazione da quella nel campo agricolo a quello medico, e una totale messa in discussione dell'intero sistema industriale.

Coalizione contro le nocività
MBE 222, C.so Diaz 51, 471OO Forlì www.inventati.org/contronocivita, nonanobio@inventati.org
F.I.P. C.so Diaz 51, (FC) 20/10/09

Ven, 23/10/2009 – 18:07
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